PERCHE’ LE PROROGHE SCADONO E LA SIAM RESTA? I GRILLINI D’INTESA CON ITALGAROZZO..
Quando in Italia, poi in Sicilia, tutto sommato anche a Siracusa, si parlo di riportare la gestione dell’acqua in mano pubbliche e il tutto è avvenuto non più tardi di un anno fa, la gestione siracusana era già in mano degli Spagnoli e soci della SIAM. Proprio a gennaio 2018 risale l’ultima proroga di un anno alla SIAM in attesa della rimodulazione della gestione che, sulla base della delibera dei sindaci dei comuni siracusani del 13 aprile 2016 che diedero vita all’”Ati”, cioè Assemblea Territoriale Idrica, come organismo istituzionale che avrebbe dovuto prendere in mano tutta la vicenda del rientro in gestione pubblica dell’acqua. Anche il Sindaco Siracusano di allora Giancarlo Garozzo, salutò positivamente l’evento e di conseguenza è da supporre che quello che era il Vice Sindaco, cioè Francesco Italia, era d’accordo sulla gestione pubblica dell’acqua. La SIAM ovviamente fa il suo mestiere. E’ sempre al suo posto nella gestione dell’acqua di Siracusa e nulla è cambiato da quando sono arrivati nel 2014. Se mai l’acqua sarà gestita in modo pubblico, non mi è dato sapere e come me, credo, siamo in tanti a non avere notizie sull’evoluzione della gestione del servizio. Se proprio vogliamo essere attuali, la novità è che SIAM sta implementando i suoi servizi On Line, dai pagamenti alle informazioni, un pò a voler dire che ci si organizza per rimanere. Alla faccia del Movimento 5Stelle che tra una conferenza stampa e l’altra, propone sempre che l’acqua sia gestita in modo pubblico ma, ovviamente, la politica non si fa solo con le conferenze stampa e non sono in grado di registrare azioni toste e durevoli o battaglie di piazza, nella quali il Movimento 5 Stelle solleciti più di tanto l’Amministrazione Italia ad agire per riportare il servizio acqua in mano pubblica. Sull’acqua, la stagione estiva stimola la discussione sulla vicenda Solarium che, come noto, è in mezzo al mare. I più veloci a fare qualcosa sono, come al solito, i privati è dopo che hanno montato anche i lettini e gli ombrelloni dal Municipio o dai Social, si scopre che qualcuno ha fatto qualcosa che a qualcuno non piace. Sono partite le denunce e sono incominciati gli imbarazzanti silenzi di chi avrebbe dovuto controllare, ma sembra non abbia controllato.
Come un film già visto, nell’arco di qualche giorno dall’inizio delle proteste, si scopre che i gestori hanno tutte le carte a posto, che le autorizzazioni ci sono e nel caso specifico del Solarium ai Sette Scogli in Ortigia, si ha notizia che i Vigili Urbani hanno anche garantito la sicurezza per il trasporto dei moduli che sono stati montati. Facendo il paio con l’Astronave della Piazza D’Armi al Maniace, del quale si racconta che il perito incaricato dal Tribunale, che ha in esame tutta la vicenda concessoria della struttura Bar, fa sapere che a fine estate licenzierà il suo parere sulla fattibilità dell’opera. Sembra pure che a Ortigia abbia trovato casa un gruppo di siracusani che si sentono portatori di un’unica verità: la propria. Assieme alla voglia manifesta di rompere i coglioni a chiunque faccia qualcosa nell’isolotto senza il loro preventivo, sta bene e peggio di tutte se c’è anche del rumore (perchè la musica non è musica, è rumore), si assiste ad una quotidiana lotta tra chi vorrebbe Ortigia al centro dello sviluppo turistico della Città e chi vorrebbe selezionare oltre che i locali, i ristoranti, i negozi, fin anche i turisti che dovrebbero essere testati psicologicamente, per valutarli degni o no di passeggiare nell’Isola siracusana.
Giorno 12 c’è stata la cerimonia d’intitolazione del Parco Giochi di Piazza Adda a Dino Cartia. Ne sono felice. Sono quasi sicuro che, conoscendo Dino, dopo essersi guardato intorno, alla fine della cerimonia avrebbe detto: Siracusa persa era e persa è.
Enrico Caruso