Politica

L’EX SINDACO MARCO FATUZZO: LAVORAMMO SODO E OTTENEMMO 110 MILIARDI PER LA FOGNATURA IN ORTIGIA E NELLE ZONE BALNEARI

Marco Fatuzzo, Siracusa non sta vivendo uno dei suoi momenti migliori. Qual è il tuo quadro generale?

Il quadro generale non è certamente fra i più rosei. Ma non sono tempi felici per molte altre città in Italia, che stanno peggio di noi. I dati della Corte dei Conti relativi all’anno 2016 registrano un dato allarmante: una piccola percentuale degli 8mila Comuni italiani (in stragrande maggioranza con i bilanci in ordine) è riuscita ad accumulare un disavanzo di 2,6 miliardi di euro, che saremo chiamati a pagare anche io e te. Città metropolitane come Roma, Napoli e Messina sono in condizioni economiche critiche; altre città sono in dissesto finanziario conclamato o in procedura di riequilibrio. In Sicilia, su 390 Comuni, ben 111 sono sull’orlo del baratro, con 37 città che hanno dichiarato il dissesto finanziario (e fra queste c’è Catania, che non è nuova a situazioni del genere), con difficoltà a pagare gli stipendi ai dipendenti e ad assicurare i servizi essenziali. Il governo nazionale interverrà per cercare di aiutare queste città ad uscire dalla loro situazione di grave emergenza: ma anche questi interventi li pagheranno i cittadini italiani, pure quelli delle città più virtuose.

Dal nostro punto di vista ci sono anche molte responsabilità della comunicazione. Non si può far finta che tutto vada bene in una città sull’orlo del dissesto

Le criticità ci sono, e sono evidenti. La comunicazione ha senza dubbio delle responsabilità nel presentarle ai cittadini con una corretta informazione. C’è da dire che negli anni ’90, esistevano ben tre quotidiani nazionali (La Sicilia, Il Giornale di Sicilia, la Gazzetta del Sud), oltre a diverse altre testate storiche a diffusione cittadina (Libertà, Prospettive Siracusa, ed altre, fra cui il tuo giornale I Fatti). Esistevano poi almeno tre-quattro TV-locali che seguivano con scrupolo la politica locale nei loro Telegiornali. I siracusani avevano così diverse fonti dalle quali attingere informazioni, e lo facevano con grande partecipazione. Oggi, nell’era dei social, quei mass media non hanno più diffusione, sopravvive solo qualche testata coraggiosa, e la gente s’informa quasi esclusivamente sui siti online o attraverso i messaggi su facebook e twitter. Troppo poco per crearsi una opinione corretta e completa su quanto accade veramente nella propria città.

Fra i giovani siracusani non c’è molta solidarietà, se non vogliamo definire solidarietà quelle delle bande che si impadroniscono di una zona e tutte le sere spadroneggiano insolentendo i passanti e i residenti

E’ desolante constatare questo fenomeno: è una deriva che purtroppo è diffusa in tutte le città. Si avverte l’esigenza di una presenza costante e più capillare delle forze dell’ordine soprattutto in queste zone a rischio. Ovviamente queste bande non sono rappresentative dell’universo giovanile che, fortunatamente, offre ben altro profilo: sono molteplici quelli tra loro che sono impegnati in attività di volontariato e di solidarietà civica.

Da ex sindaco non ti fa senso la mancanza assoluta di regole? Pensiamo all’affidamento di beni comunali senza gare, alle concessioni a 50 metri dal castello di Federico, al solarium ai sette scogli che sembra un lido di Riccione

Le regole ci sono. Talmente tante che fa specie che possano essere violate. Un problema è la mancanza di una sinergia collaborativa a difesa dei beni comuni da parte di tutti i soggetti deputati a farle rispettare: mi riferisco al Comune, alla Soprintendenza, al Demanio,… E’ proprio così difficile – prima di dare un assenso ad un progetto o di rilasciare una concessione – ascoltare il pensiero degli amministrati, e poi convocare un tavolo di confronto, una conferenza di servizio fra tutti gli Enti chiamati alla responsabilità di esprimere pareri? E’ proprio inevitabile ricorrere al pronunciamento dei Tribunali amministrativi per sciogliere questi nodi?

Marco Fatuzzo, parliamo della spazzatura. Siamo sommersi da 6 anni e non si riesce a fare una gara che non venga bocciata…

Certo che si potrebbe fare. Ma mi chiedo: i Tribunali amministrativi che esaminano la regolarità degli atti di una gara per l’affidamento del servizio sono esenti da responsabilità? Possibile che debba trascorrere un anno o più per accertare eventuali vizi nelle procedure e annullare una gara? La raccolta differenziata era iniziata discretamente nelle due frazioni, e poi stava procedendo benino negli altri quartieri gradualmente interessati. La bocciatura della gara, intervenuta a mio avviso con molto ritardo, ha complicato la vita, bloccando l’estensione della differenziata all’intero territorio comunale. Sorvolo sull’esigenza di doverosa collaborazione da parte di tutti i cittadini. La maggior parte, ad onor del vero, si è via via “auto-educata” alle nuove regole; una parte residuale dimostra di fare fatica a maturare in coscienza civica e forse andrebbero accresciuti i controlli (anche attraverso la collocazione di telecamere) e sanzionati pesantemente i trasgressori. E questo indipendentemente dall’aggiudicazione di una nuova gara, se teniamo al decoro della nostra città.

Le periferie siracusane, ma anche corso Gelone, viale Teracati, sono diventate buie borgate abbandonate senza che chi amministra faccia qualcosa

Concordo, senza aggiungere altro.

Tu sei riuscito da sindaco a trovare i fondi e a completare la rete fognante di Siracusa, cos’avevi i superpoteri?

I superpoteri non li ha nessun amministratore. I fondi per le opere pubbliche fondamentali vanno ricercati a tutti i livelli. Per la rete fognaria di Ortigia e delle zone costiere furono utilizzate risorse del Ministero dell’Ambiente che erano disponibili per progetti immediatamente cantierabili. Il progetto di massima esisteva già, fu sollecitata la progettazione esecutiva entro i brevi termini assegnati ed il progetto venne approvato dal Ministero che lo finanziò (110miliardi di vecchie lire).

De Benedictis, Ortisi, Partexano, Gionfriddo i tuoi superassessori e lo diciamo convintamente. Vi siete persi di vista, vi sentite ogni tanto?

Quella giunta aveva delle caratteristiche peculiari: era composta da persone, in gran parte molto giovani, competenti e idealmente motivate, che pur essendo “di area”, non rispondevano a referenti politici che ne pilotassero/condizionassero l’attività. Erano persone libere. E poi c’era un particolare non trascurabile: l’amicizia personale unita all’amicizia politica.

Trascorrevamo le giornate (e a volte le nottate) per confrontarci, progettare, studiare insieme. Dedicavamo il lunedì al feed-back della nostra attività: la gente osservava stupita questo manipolo di persone che mangiavano un panino insieme al bar prima di rientrare a lavorare in Comune.

Una volta al mese, di domenica, poi, ci tiravamo fuori dall’assedio (inevitabile) che quotidianamente “subivamo” da parte dei cittadini che venivano ad esporre i propri problemi, e ci portavamo a Belvedere (in una casa tenuta dalle suore), per una condivisione dei progetti da portare avanti. Stavamo insieme l’intera giornata (le suore cucinavano molto bene!).

Sono trascorsi più di vent’anni e quel rapporto con quel gruppo di assessori è rimasto ancora molto vivo e ci frequentiamo in diverse occasioni: perché l’amicizia vera e reale non ha nulla a che vedere con quella virtuale di facebook.

Garozzo, Italia sono lì da sei anni e non hanno risolto praticamente un solo problema, fanno conferenze stampa, città smart, foto e premiazioni. Sull’altro piatto della bilancia aria inquinata, strade scassate, acqua ai privati e sempre più imbevibile, nessun incentivo a creare occasioni di lavoro, niente nuovo ospedale, spazzatura e lavori finti, vedi l’annuncio dei lavori di via Crispi che viene fatto ogni sei mesi da tre anni.

Sono cittadino siracusano dalla nascita (74 anni fa) e mi sta molto a cuore la sorte della mia città. Mi auguro allora che chiunque sia chiamato dai miei concittadini ad amministrarla, questi ed altri problemi possa risolverli lavorando fattivamente e senza sosta per questo scopo.

La giunta Fatuzzo viene ricordata dai siracusani come buona politica. Se fosse ancora in carica qual è la prima cosa che farebbe, subito?

Quando eravamo in carica, ogni mese facevamo nel salone Borsellino un incontro con i cittadini per un rendiconto dell’attività amministrativa svolta (accountability) e in itinere, e poi passavamo il microfono a quanti erano presenti per chiedere quale priorità assegnassero alle cose da realizzare.

Una giovane signora, con un bimbo in braccio, piangendo, ci chiese di realizzare i marciapiedi di viale Teracati, perché abitava lì e non poteva portare fuori il bimbo in carrozzina perché c’era il rischio di essere investita dalle auto.

Il giorno dopo demmo mandato di affidare la progettazione e dopo qualche tempo quei marciapiedi furono realizzati. L’opera fu poi proseguita con la realizzazione del primo lotto dei marciapiedi di viale Scala Greca.

Attendiamo ancora, dopo vent’anni, che venga realizzato il secondo lotto dei marciapiedi di viale Scala Greca (dalla rotonda di via Augusta fino alla rotonda che accede al viadotto di Targia).

Ecco, io farei, con priorità, quest’opera…e tante altre mamme con bambini ce ne sarebbero riconoscenti!