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LA SEDUTA APERTA PER SALVARE IL TITOLO DEL SIRACUSA CALCIO / IL PRAGMATISMO DI EZECHIA PAOLO REALE: 55 ABBONAMENTI SOSTENITORI DA MILLE EURO E 308 ABBONAMENTI DELLE AZIENDE LOCALI

 Rep: Seduta consiliare aperta ieri sera per discutere della situazione del Siracusa Calcio e del suo futuro alla luce delle ultime vicende societarie e delle prossime scadenze, prima fra tutte l’iscrizione al campionato.

A chiederla, a nome di tutto il Consiglio, Gaetano Favara cui è toccato il compito di introdurre i lavori che si sono svolti alla presenza del sindaco Francesco Italia e di alcuni componenti della Giunta, dell’AD del Siracusa Nicola Santangelo, mentre per la deputazione regionale e nazionale era presente solo l’onorevole Giovanni Cafeo.

“Il Siracusa calcio- ha detto tra l’altro Favara- è un patrimonio della città. Occorre fare chiarezza su tutte le vicende di questa stagione ma soprattutto cercare di salvare un titolo ed evitare questa grande sconfitta per Siracusa. Una cosa è certo: il Consiglio comunale ci sta mettendo la faccia per salvarlo”.

Concetto ribadito anche dal consigliere Michele Buonomo per il quale “La squadra di calcio è una formidabile vetrina nazionale per la città, oltre a svolgere un’importante funzione sociale. Fare del Siracusa Calcio un’accademia calcistica stile Barcellona, pensando ad un tavolo tecnico con tutte le società minori potrebbe essere alla base di un progetto imprenditoriale importante”.

Da Paolo Ezechia Reale per il quale “Questo Consiglio rappresenta la vicinanza della città al Sindaco e alla società per salvare il Siracusa” sono venute alcune “Proposte concrete che potrebbero nell’immediato salvare la prossima stagione, partendo da una sottoscrizione in massa di abbonamenti: 55 abbonamenti sostenitori da 1000 euro da parte di autentici sostenitori, e 308 abbonamenti da parte di tutte quelle aziende cittadine che fatturano oltre 5 milioni annui; della fidejussione, invece, se possibile tecnicamente, potrebbe farsi carico il Comune quale sponsor”.

 “Salvare intanto il Siracusa Calcio risolvendo la situazione attuale ma guardare in prospettiva”: lo ha chiesto Salvatore Costantino Muccio per il quale comunque “Occorre lavorare in prospettiva ad un progetto politico e finanziato a lungo termine”.

E’ stato il consigliere Francesco Burgio, chiedendo all’Ad Nicola Santangelo “I motivi del perchè si sia arrivati alla situazione attuale”, a dare la possibilità all’Aula di conoscere la situazione del Siracusa Calcio.

“Pensavamo- ha detto nel suo intervento Santangelo- di avere una città a supporto ma così non è stato. Solo 45mila euro di sponsor ed appena 15 abbonamenti da socio sostenitore sottoscritti. Avevamo fatto studi e stime ma nulla di questo si è realizzato. Qualsiasi cosa necessaria è stata fatta con i soldi del presidente. Abbiamo avuto una media di 1.500 spettatori a partita, 650 dei quali abbonati. In pratica per ogni partita spendevamo più di quanto incassavamo, perdendo circa 30 mila euro al netto degli abbonamenti. La scorsa stagione è costata al Presidente 2milioni e 200mila euro. Spiace essere qui a parlare di questa situazione, speravo di essere già a programmare la prossima stagione, ma da soli non possiamo continuare. La riunione odierna, questo clima costruttivo mi spinge ad essere ottimista anche se i numeri sono impietosi: ci sono 3 mensilità arretrate, c’è la fideiussione ( circa 350mila euro ) che impone impegni più gravosi rispetto al passato, contributi e rateizzi da pagare per un totale di 600 mila euro: ad oggi di concreto non ho avuto nulla e quindi non ci sono le condizioni per iscrivere la squadra”.

Per il parlamentare regionale Giovanni Cafeo occorre “Utilizzare questi pochi giorni che rimangono per fare un ulteriore sforzo di coinvolgimento della città e della classe imprenditoriale, mentre stasera tutta la politica sta dimostrando di essere unita per trovare una soluzione al problema”.

Il consigliere Alessandro Di Mauro ha invece richiamato la società al suo dovere. “La gestione del calcio a Siracusa è stata sempre questa, la società deve quindi farsi carico delle spese per il calcio. E’ chiaro, a questo punto, che il Siracusa potrà salvarlo solo l’imprenditoria cittadina”.

“Se oggi ci sono pochi tifosi e se non c’è nessun imprenditore vuol dire che questo modo di gestire il Siracusa non piace”: lo ha detto Andrea Buccheri ricordando che “Nonostante Siracusa sia un brand nessuno investe: forse è il tempo di guardare ad una sorta di stati generali dello sport per un rilancio di Siracusa sportiva, per arrivare al centenario del Siracusa Calcio, tra 4 anni, nel migliore dei modi possibili”.