SOSPESE 13 ATTIVITA’ PER LAVORO IN NERO, 10 IMPRENDITORI DEFERITI ALL’AUTORITA’ GIUDIZIARIA
Con il supporto dei Militari del Comando Provinciale di Siracusa e d’intesa con il Dirigente dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Siracusa, i Carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro (N.I.L.) hanno intensificato i controlli in tutta l’area della provincia aretusea.
Nel mirino dei Militari del comparto di specialità dell’Arma dei Carabinieri, le case di riposo, gli autolavaggi, gli esercizi pubblici e commerciali, l’edilizia, e l’agricoltura.
In tutto sono stati 26 gli accessi ispettivi eseguiti nei comuni di Augusta, Pachino, Rosolini, Portopalo di C.P., Carlentini e Siracusa e 23 su 77 i lavoratori occupati in nero.
Nel corso degli accessi ispettivi sono emerse criticità in una casa di riposo di Augusta, un autolavaggio di Siracusa, quattro imprese edili a Pachino, Augusta, Siracusa e Carlentini, una tabaccheria di Pachino, un panificio e una macelleria a Lentini, una pizzeria, un supermercato e un ristorante a Portopalo di C.P., una azienda agricola a Noto. Per tutte e 13 le suddette attività imprenditoriali è stato adottato il provvedimento di sospensione, per avere utilizzato “in nero” più del 20% della forza lavoro complessiva.
Il contrasto del lavoro sommerso resta uno degli obiettivi primari dell’Arma – come dichiara il Comandante del N.I.L. – perché il lavoratore occupato in nero è totalmente privo di ogni tutela previdenziale ed assicurativa e, inoltre, non può vantare alcun diritto contrattuale, divenendo facile preda di sfruttamento.
A sottolineare la particolare attenzione dello Stato, nel contrasto del lavoro nero, il recente aumento delle sanzioni previste dall’art. 1 comma 445, lett. e) della Legge 30 dicembre 2018 , n. 145 (c.d. legge di Bilancio), che ha inasprito ulteriormente le sanzioni, incrementandone gli importi del 20%. Dall’inizio di quest’anno è prevista una sanzione fino a € 10.800 per ogni dipendente occupato in nero per un periodo massimo di 30 giorni. La sanzione arriva ad € 43.200 per ogni dipendente occupato in nero per periodi oltre 60 giorni,
Nei confronti di 7 datori di lavoro, inoltre, è scattata la denuncia in stato di libertà per diverse violazioni in materia di sicurezza sul lavoro, che riguardano l’omessa dotazione delle cinture di sicurezza ai manovali edili che lavorano in quota, mancata nomina del coordinatore per la sicurezza, mancata realizzazione di opere di contenimento in caso di caduta accidentale di persone e cose dall’alto, realizzazione di ponteggio non ad opera d’arte e mancata delimitazione dell’area di cantiere per impedire l’accesso ad estranei.
In tutti i casi sono state impartite opportune prescrizioni ai datori di lavoro, col fine di far ripristinare le condizioni di sicurezza imposte dalla legge a tutela dei dipendenti.
Ed ancora, nei confronti di 2 titolari di imprese, è scattata la denuncia in stato di libertà alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Siracusa per violazione dell’art. 4 dello Statuto dei Lavoratori, per avere utilizzato sistemi di videosorveglianza senza preventivo accordo sindacale o autorizzazione dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro. Ed inoltre, già in sede di accesso ispettivo, oltre alla verifica immediata dei rapporti di lavoro ed all’acquisizione delle dichiarazioni dei dipendenti ed alla rituale richiesta documentale, è stata disposta l’immediata cessazione del funzionamento degli impianti, in quanto consentivano il controllo a distanza dell’operato dei dipendenti.
Un datore di lavoro agricolo, infine, è stato deferito all’Autorità Giudiziaria per avere occupato un cittadino extracomunitario privo del permesso di soggiorno ad uso lavoro subordinato, in violazione dell’art. 22 comma 12 del D.Lgs 286/98 (Testo Unico sull’Immigrazione).
Le sanzioni amministrative irrogate ammontano a 85.000 euro e le ammende contestate ammontano a oltre 100.000 euro.
Nel comprato agricolo, infine, i controlli dei Carabinieri saranno ulteriormente intensificati, perché in questo periodo inizieranno le raccolte di prodotti ortofrutticoli in campo aperto, che determinano l’afflusso di numerosi stranieri da diverse Regioni d’Italia, tutti bisognosi di lavorare.
In tal senso, i controlli dei Militari del Nucleo Ispettorato del Lavoro, saranno particolarmente indirizzati alla prevenzione del caporalato e dello sfruttamento di manodopera, di cui all’articolo 603 bis del codice penale, poiché la forza lavoro usata a basso costo (di per sé già esecrabile) costituisce un cancro per l’economia ed un danno per gli imprenditori onesti, sul piano della libera concorrenza.