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IL DEPOTENZIAMENTO DELL’OSPEDALE DI NOTO / MARZIANO ATTACCA IL SINDACO: LA TUA BENEVOLENZA SULLO SCIPPO E’ DOVUTA AL PASSAGGIO IN FORZA ITALIA?

Rep: Avrei voluto evitare anche la più lieve polemica con il sindaco di Noto Corrado Bonfanti  soprattutto  con riferimento alla vicenda dell’Ospedale  di Noto .

Ma Bonfanti  mi costringe ad intervenire  poiché  inopinatamente chiama in causa , sono sue parole , “quella parte del PD“  vicina alla sua amministrazione . Quindi  non posso evitare di  ripercorrere le tappe infelici che hanno portato alla attuale situazione  dell’ Ospedale di Noto.

E’ evidente che il suo passaggio a Forza Italia lo costringe a guardare la realtà con occhi diversi da quelli del passato e sicuramente  in modo distorto.

Riepiloghiamo brevemente  la vicenda .

L’ Ospedale d i Noto   godeva di ottima salute. Era  un presidio   completo nell’assistenza ai propri utenti  fino a quando nel 2002 un governo  regionale di Centrodestra  propose il trasferimento , tramite il  manager  dell’ASP del’epoca , p di metà è dei reparti  verso il presidio di Avola.  Fu un semi svuotamento che fu  accettato dal sindaco di Noto dell’epoca, anch’esso esponente di Forza Italia.

Quindi il depotenziamento   del l’Ospedale  di Noto avvenne  tutto a causa di esponenti  e governanti di Centrodestra.

Fino  al 2009 la situazione rimase quella uscita fuori da quelle  decisioni scellerate. Nel 2009 il governo Lombardo propose una  razionalizzazione delle strutture ospedaliere della zona Sud prevedendo  il  ritorno  e lo  spostamento di  tutti i reparti  “acuti”  da Avola a Noto,  e la trasformazione    di  Avola  in presidio territoriale di assistenza   con i reparti di riabilitazione e lungodegenza.

In quel  momento avvenne  lo strano passaggio di un senatore di Forza Italia verso il movimento di  Raffaele Lombardo e la modifica radicale del decreto dell’agosto 2009. Nel successivo decreto, dicembre 2009,  si ribaltò la decisione ed il governo Lombardo , acquisito il consenso  presso le sue fila del senatore ex Forza Italia  Burgaretta, ribaltò la decisione e procedette  allo spostamento  di tutti i raparti di “acuti” da Noto ad Avola, con  la trasformazione di Noto in Presidio Territoriale  di Assistenza ( PTA)  con  il mantenimento dei reparto di riabilitazione e lungodegenza.

Misteri della politica. Misteri non tanto occulti.

Contro queste decisione personalmente mi sono battuto, considerandola  dannosa per la qualità complessiva della sanità della zona sud della provincia  impedendone la realizzazione e imponendo una ipotesi  di rafforzamento globale sistema  sanitario  della zona sud attraverso l’integrazione  pubblico-privato .

Ed in effetti  tutti  i documenti  ed atti ufficiali  emessi  e pubblicati fino alla fine del 2018  prevedevano precise clausole di salvaguardia per il presidio ospedaliero di Noto. Adesso, con una scusa banale ( la carenza di personale)   si vuole avviare surrettiziamente il percorso previsto già dieci anni fa che alla luce della attuali condizioni del presidio di Avola  non in grado di accogliere i reparti che vengono spostati  da NOTO, rappresenterebbe un impoverimento drammatico della sanità nella zona Sud.

Questi sono i fatti . Tutto il resto è fuffa.  Adesso il sindaco di Noto  chieda, come ha fatto negli ultimi anni,  alla delegazione parlamentare  regionale   alle autorità  sanitarie provinciali e a l governo regionale, di bloccare questa decisione  scellerata e di  rispettare gli impegni  assunti nel tempo , senza farsi condizionare dalla sua nuova collocazione politica che potrebbe fargli vedere  con più benevolenza   quello che fino a  ieri ha combattuto  con maggiore coerenza.