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MIASMI ASSASSINI: CONFINDUSTRIA BUGIARDA. SIAMO TUTTI CON PADRE PRISUTTO

Il 18 scorso Confindustria Siracusa ha fatto un bilancio e sui miasmi assassini ha raccontato per l’ennesima volta balle, enormi balle. Noi siamo d’accordo con quello che scriveva padre Palmiro Prisutto nel 1992. Ecco cosa diceva don Prisutto: Riteniamo che per la gravità dei problemi di Augusta, Melilli e Priolo e per gli enormi interessi economici in discussione (decine di migliaia di miliardi), che un intervento in difesa di questo territorio non possa venire dagli amministratori, dai politici e dai funzionari locali, ma debba venire «da fuori» con l’ apertura di un’ inchiesta tecnico-scientifica affidata ad una commissione «libera», «non compromessa», «estranea» totalmente alla situazione, che possa far piena luce sui tanti misteri delle morie dei pesci, delle nascite dei «bambini malformati» di Augusta, della elevata mortalità per cancro su questo territorio, dell’ aumento delle malattie dell’ apparato respiratorio, sul silenzio degli incidenti in fabbrica, sul ricatto occupazionale”. Sottoscriviamo parola per parola.

In premessa vogliamo sottolineare l’atteggiamento arrogante e antidemocratico di Confindustria Siracusa che nel  fare il bilancio di due anni di attività del suo attuale numero uno, non invita ed evita di fornire la relazione al nostro quotidiano on line  “I Fatti Siracusa”, giornale che ai loro occhi ha il torto di avere dato ampio rilievo all’inchiesta di Rai3 sui miasmi assassini del Petrolchimico siracusano. Detto questo restiamo proprio sui miasmi assassini che stanno massacrando i cittadini di Siracusa, Priolo, Melilli ed Augusta. Gli industriali del Petrolchimico ne parlano annunciando rimedi, bonifiche, verifiche, tutte cose che negli ultimi 30 anni non sono poi mai successe. Solo parole e infinito cinismo davanti a centinaia di morti e a centinaia di famiglie in lutto.  Quello che è accaduto anche oggi nella relazione di cui abbiamo parlato prima. 

Dice Confindustria: “Con l’Asp e l’Ordine dei Medici di Siracusa, l’Università di Catania, il Registro Tumori, sono stati presentati i dati epidemiologici, con l’Arpa, la Regione, l’Università di Catania, Syndial-ENI ed Esso i dati sulle bonifiche, il libro Bianco sul Turismo a cura dell’Ordine degli ingegneri, con il contributo dei Geologi, di Legambiente ed Enti del Terzo settore ed altri stakeholders. “Un lavoro analitico e puntuale supportato da soggetti qualificati e con competenze scientifiche e professionali”.

E ancora: “è stata data la giusta rilevanza al registro dei tumori ed alle elaborazioni e studi che lo hanno reso uno degli strumenti più avanzati e riconosciuti a livello nazionale ed internazionale nel campo dello studio delle patologie esistenti nel territorio. Dagli studi presentati dalla prof.ssa Ferrante dell’Università di Catania, che lavora per il Registro dei Tumori, le malattie tumorali, in calo di circa il 3% nel nostro petrolchimico, sono dovute per il 50% agli stili di vita della popolazione nella nostra area, per il 20% a fattori genetici, per un altro 20% a fattori ambientali in senso stretto e per il restante 10% a fattori connessi con l’assistenza sanitaria. Dalla battaglia sulle cifre passiamo ai fatti concreti che significa non fare delle emissioni industriali l’alibi per trascurare la prevenzione, che consiste soprattutto nel mutamento degli stili di vita“.

Cioè, oggi ci sono meno morti per tumore e chi ha un cancro è solo sfortunato, infatti secondo i dati di Confindustria, il cancro solo nel 20 per cento dei casi è dovuto a fattori ambientali. Insomma, abitiamo in un paradiso e le puzze quotidiane sono solo allucinazioni olfattive. Quindi la puzza che sentiamo è un’allucinazione e nel Petrolchimico le malattie tumorali sono in calo.

Dice ancora l’attuale capo di Confindustria a Siracusa:  “Abbiamo finalmente contezza da parte dell’Arpa di come le aree ove insistono le aziende private siano state caratterizzate al 100% e a cura delle aziende stesse sono state avviate le bonifiche, mentre abbiamo preso coscienza su quanto ancora resti da fare da parte del pubblico in tema di messa in sicurezza e bonifiche all’interno del perimetro industriale (ancorchè finanziate dai privati per 30 milioni di euro). Insomma, se non ci fosse da piangere e se non parlassimo di gente che muore dovremmo seppellire “le aziende che hanno avviato le bonifiche” con una grande risata.

“Confindustria Siracusa – dice sempre il numero 1 – svolge il proprio ruolo facendo anche proposte concrete. Due per tutte: sul tema della qualità dell’aria, abbiamo coinvolto il CNR, massimo organo tecnico, per presentare una proposta di una ricerca puntuale per identificare in tempo reale le fonti emissive responsabili dei fenomeni odorigeni.  La proposta è stata presentata al Prefetto nel Novembre del 2017, anticipata ai Sindaci, ufficialmente presentata al Tavolo Tecnico Prefettizio. Un progetto tecnologicamente più avanzato del datato “Simage” e che soprattutto è dimensionato su Porto Marghera e poco adatto per la nostra area multisito. Sul tema, in particolare, vogliamo ribadire come l’interesse preminente delle aziende dell’area industriale è di interloquire con gli enti e le istituzioni preposte al controllo della qualità dell’aria per migliorare e tutelare l’ambiente: in tal senso posso anticipare che stiamo lavorando per redigere, per la prima volta, un bilancio di sostenibilità ambientale e sociale dell’intera area industriale con il concorso di tutte le aziende che vi insistono.

Insomma, va tutto bene, qui si scoppia di salute. Non solo, ma Confindustria e le aziende del Petrolchimico continuano a spendere soldi per bonifiche e per garantirci aria pulita, anzi pulitissima, di che cazzo ci lamentiamo?