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LA FESTA DI SANTA LUCIA / CONTESTATI IL DISCORSO DELL’ARCIVESCOVO E LA CAREZZA ALLA PATRONA

La festa di Santa Lucia è indubbiamente un evento atteso tutto l’anno, dato il sentimento intenso ed il legame forte che la Santa ha con la Sua città. La ricorrenza del 2018 – è noto – è stata segnata da polemiche, sia sui media locali che sui social. Da una parte, sono stati contestati dei passaggi del tradizionale discorso di Sua Eccellenza Monsignor Salvatore Pappalardo, arcivescovo di Siracusa, dall’altra è stato oggetto di contestazioni vivaci (ma anche di parecchi apprezzamenti), il fuori programma rappresentato dal “saluto” dei Vigili del fuoco alla Santa.

Senza voler continuare sterili critiche, si puo’ affermare che il discorso del vescovo Pappalardo si colloca sulla stessa (impopolare) scia della posizione Vaticano, notoriamente a favore dell’accoglienza, discorso divisivo a prescindere. Esiste una lunga diatriba, irrisolta, sulla necessità o opportunità, da parte di un uomo di Chiesa, specialmente se così autorevole, di avventurarsi nei meandri di discussioni a tema politico. E non saro’ certamente io a sciogliere questi dubbi. Nel medesimo appello alla città, Sua Eccellenza sarebbe incorso in un paragone quanto meno opinabile, che ha fatto infuriare non poco gli animalisti e non solo loro. “Tanta attenzione per la barbara uccisione di un gatto”, questo è il senso del discorso di Pappalardo, “così poca sensibilità per la sorte di tanti esseri umani”, in riferimento a scelte del Governo in materia di immigrazione ed a un brutale fatto di cronaca di violenza gratuita sul gatto Arturo, ucciso in modo efferato. Lascia francamente perplessi l’accostamento di discorsi di politica nazionale con la squallida uccisione, a Siracusa, di un povero gatto indifeso. Nel dubbio, occorre forse ribadire che ogni vita è sacra. E che le scelte di governo sono scelte politiche. Piacciano o meno, si potrà fare corretta ed energica opposizione, ma nelle stanze opportune.  Io vorrei un uomo di Chiesa parlasse ai fedeli della straordinaria vita di Santa Lucia, una donna piccola ma capace di cambiare la storia del Suo tempo e di scuotere tante coscienze, ora come allora. Dello sconfinato bisogno di ogni anima di elevarsi in preghiera e carità, raggiungendo stadi più elevati e spirituali, molto al di là delle cose materiali e delle umane miserie.
Sui Vigili del fuoco e sul loro omaggio alla Santa, invece, gli apprezzamenti hanno superato le pur presenti stroncature. Ha di fatto commosso la tenera carezza che una donna vigile ha fatto al simulacro della statua, cui sono stati offerti dei fiori, a nome di tutta la città. L’iniziativa è lodevole, la realizzazione forse migliorabile. Stona un po’, ma è un’opinione personale, che i vigili, collocati su un’autoscala, giungessero dall’alto a mo’ di deus ex machina, si trovassero ad un certo punto piu’ in alto della stessa Santa, scendendo lentamente verso il simulacro, rubandole la scena per qualche manciata di minuti, terminando con la carezza al viso della statua, un gesto tenero che ha infiammato molti cuori, ma visto anche come tanto, forse troppo, confidenziale.
I Vigili del fuoco hanno compiuto un atto nobile, di gran cuore. Non se ne vogliano se si scrive che tutto è migliorabile. L’unico vero rischio che va combattuto, con l’impegno di tutti, è che questa festa meravigliosa possa mai essere strumentalizzata con spettacolarizzazioni oppure politicizzata. Tutto questo non è ammissibile. Sono certa che si saprà vigilare affinché ciò non accada. Mai.
Carmen Perricone