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CHIARA CATERA: BASTA ALLA CARTA REI PER I MENO ABBIENTI INSABBIATA DALLA BUROCRAZIA

Rep: Da qualche tempo sono iniziate le procedure per la consegna delle Carta REI, lo strumento che consente ai meno abbienti di godere del reddito di inclusione. E’ una carta di pagamento, molto simile alle carte prepagate, sulla quale il Comune tramite l’INPS erogherà l’importo spettante alle famiglie ma ci sono rischi concreti che il meccanismo per l’accreditamento delle somme possa incepparsi.

L’importo previsto può arrivare fino a 534 euro (è quasi sicuro che il reddito di inclusione 2019 sarà inglobato al reddito di cittadinanza ed esteso ad una platea di beneficiari ancora più ampia; dal 1° gennaio dovrebbe partire la pensione di cittadinanza di 780 euro, ma per sicurezza aspettiamo che venga definita la norma approvata in parlamento).

Ecco come funziona la Carta REI?

La procedura di consegna ed accoglimento della domanda dovrebbe avvenire in soli 20 giorni, necessari per ottenere il riconoscimento del diritto;

– le domande vanno presentate al Comune, protocollo generale sito a palazzo Vermexio, insieme ai documenti al fine di ricevere la risposta;

– la domanda Carta REI andrà presentata presso appositi “punti per l’accesso al Rei”, che ciascun Comune dovrà istituire sul suo territorio. E’ quindi il Comune a ricevere in primis le domande dei cittadini e a verificarne i requisiti di cittadinanza e residenza richiesti dalla legge, dopodiché, entro 10 giorni lavorativi, la richiesta dovrebbe andare all’INPS che nei successivi 5 giorni, verificato il possesso degli ulteriori requisiti, dovrebbe erogare il beneficio.

La famiglia per avere diritto alla Carta Rei, deve essere in possesso di almeno uno dei due seguenti requisiti: soglia ISEE fino a 6.000 euro; soglia ISRE fino a 3.000 euro.

Fino ad ora ho utilizzato il condizionale perché, in realtà, almeno a Siracusa, non funziona così. L’iter è molto lento e a tratti bloccato. Il cittadino è costretto a presentare la richiesta Carta REI al protocollo generale che, a sua volta, la trasmette al servizio Politiche sociali: perché non bypassare questo step agevolando i cittadini a presentare la domanda in un luogo più facilmente raggiungibile accorciando i tempi?

Inoltre, non c’è una comunicazione chiara tra Comune ed INPS: l’uno aspetta l’altro senza capire il perché di lunghi silenzi. Il Comune, una volta completata la pratica, la trasmette telematicamente all’INPS che la trasmetterà a Palermo che la comunicherà a Roma. Se in questo frangente si dovessero riscontrare delle anomalie nella pratica non vengono comunicate al Comune e l’iter si blocca. Invece, quando procede per il verso giusto, il cittadino dovrà ritirare la propria Carta Rei direttamente alle Poste; il pin invece, lo riceverà in un secondo momento, se non sbaglieranno l’indirizzo di consegna, direttamente a casa. Purtroppo si sono verificati casi in cui l’indirizzo era sbagliato, perciò il cittadino in possesso di Carta Rei non ha potuto utilizzarla perché non in possesso del proprio pin.

Si comprende bene che i 20 giorni previsti diventano mesi; addirittura, pur avendo i requisiti, l’esito non è sempre positivo privando così il cittadino di un diritto.

Sarebbe il caso di definire meglio tutta la materia creando un tavolo tecnico tra Comune e INPS in modo da trovare una soluzione adeguata.

Chiara Catera

Capogruppo Cantiere Siracusa