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PINO GUARRACI HA FATTO CONOSCERE A TUTTI LA TRADIZIONE DELL’OPERA DEI PUPI A SIRACUSA

Giuseppe Guarraci, ricordato nell’ambiente giornalistico e teatrale siracusano, come Pino Guarraci, ha il merito di avere fatto conoscere, in modo più ampio, al mondo intero, le tradizioni dell’Opera dei pupi a Siracusa dopo il primo approccio avuto da Antonino Uccello.

Pino Guarraci raccontò, per le colonne di L’Araldo dello Sport, periodico siracusano diretto da Armando Greco, fin dagli inizi degli anni Sessanta del secolo scorso, la storia del fenomeno siracusano dell’Opera dei Pupi che faceva capo a Don Ciccio Puzzo, questo artista siracusano, amante dell’arte che tanto si appassionò alle rappresentazioni dei Paladini di Francia, tanto da costruirsi dei pupi con cui realizzare un primo spettacolo sperimentale nel suo basso di via Mario Minniti.

Siamo intorno al 1877 e questo esperimento, gradito, permise la nascita del teatro Eldorado di via della Maestranza 91. Da allora e fino al 1917, don Ciccio Puzzo sarà artefice del teatro Bellini che sposterà in molti siti siracusani ed in provincia ma lascerà il testimone ai figli Ernesto e Luciano, che supportati dai fratelli Angelo, Giuseppe, Giovannino e Salvatore, terranno desto il panorama marionettistico fino al 1947.

Ernesto fonderà il Teatro Eden di via Gemmellaro mentre Luciano agirà a Noto presso il Teatro Benso poi trasformato in cinematografo.

Pino Guarraci annoterà ogni traccia dell’opera dei pupi a Siracusa e permetterà agli studiosi del settore di estendere la loro conoscenza del fenomeno locale nell’ambito della storia del Teatro dei pupi in Sicilia, ma, maggiormente di rendere ancora vivo l’amore per i pupi nella provincia di Siracusa dove ancora resisteva Ignazio Puglisi, amico di Ernesto di cui aveva rilevato quasi tutto il patrimonio marionettistico nel 1957.

Si ricominciò a parlare del teatro dei pupi a Siracusa con testimonianze di Antonino Lampognana che era cresciuto nella bottega di Ernesto Puzzo e da cui trasse notevoli spunti per la sua esperienza nel mondo dell’opera dei pupi regalandoci una interessante mostra di pittura dedicata al mondo dei pupi siciliani e che ebbe una ulteriore esposizione a Milano riscuotendo largo consenso di pubblico e di critica.

Personalmente, il Guarraci, utilizzando dei pupi di 50 centimetri, costruiti da Salvatore Puzzo, allestì, per la nascente Televisione Siracusana, agli inizi degli anni Settanta, uno spettacolo dimostrativo di quello che poteva essere una rappresentazione di episodi del ciclo cavalleresco che ebbe grande successo anche nell’ambito delle scuole dove queste dimostrazioni furono portate.

Nel frattempo il materiale giornalistico che era stato diffuso attraverso i settimanali La Nuova Gazzetta, e L’Eco di Sicilia, veniva pubblicato in un libro, Pupi e pupari a Siracusa 1875-1975, con una introduzione del Prof. Giovanni Calendoli, docente del teatro all’università di Padova, e ripreso da settimanali locali e riviste specializzate. Si interessarono, così, al teatro dei pupi siracusani, Fortunato Pasqualino, attraverso una sua trasmissione RAI, Ruggero Jacobbi, Andrea Bisicchia e scrittori come Carmelo Alberti e Antonio Pasqualino.

L’attività del Guarraci svegliò amori sopiti e Saro Vaccaro, che era un appassionato frequentatore del teatro di Ernesto Puzzo, cominciò a costruire dei pupi di misure ridotte e con la testina di cartapesta, e con l’ausilio di un comitato di appassionati, fra i quali il fratello Alfredo e Paolo Malignaggi che aveva avuto esperienza di maneggiatore dei pupi con Ernesto Puzzo, costruirono una pedana in un cortile di Via Torres, di fronte al cinema Lux e chiesero la presenza del Guarraci per una parere tecnico che non dispiacque allo scrittore siracusano.

Il parere positivo del Guarraci stimolò l’interessamento di Corrado Piccione, che si fece parte diligente per la rappresentazione di un episodio, liberamente ispirato al mondo dei paladini. Era stato predisposto un copione e registrata una base con l’ausilio degli attori di Video Regione, e con il patrocinio dell’Ente Provinciale per il Turismo, nel 1978, nell’ex chiesetta di San Giovannello alla Giudecca, con la presentazione di Corrado Piccione e un discorso introduttivo di Pino Guarraci, si diede corso allo spettacolo diretto da Sergio Rubino.

L’opera dei Pupi era ancora presente a Siracusa tanto che, nel 1991, entrò a pieno merito nella scaletta della trasmissione televisiva della RAI Piacere RAIUno, condotta da Piero Badaloni, Simona Marchini e Toto Cutugno, che invitarono Pino Guarraci a parlare di questo mondo, mentre Alfredo Vaccaro assiemò in diretta un pupo e con la collaborazione di Pino Guarraci diedero un brevissimo saggio di quello che poteva essere uno spettacolo con i pupi.

Oggi, l’opera dei Pupi è presente a Siracusa con la Compagnia Vaccaro-Mauceri e in provincia, a Sortino, con l’Opera dei Pupi del Puglisi.

Un grande merito deve essere dato, oltre che ai protagonisti odierni che rendono alto il nome di Siracusa e delle sue tradizioni, ai pionieri di questa forma di spettacolo popolare: Don Ciccio Puzzo, i suoi figli Ernesto e Luciano, e Giuseppe e Salvatore che continuò a costruire ottimi esemplari di pupi per i turisti, con le testine scolpite in legno e le spalline con le cerniere semoventi e la firma all’interno dello scudo. Un ricordo va ad Antonio Lampognana e, per l’opera moderna a Saro e Alfredo Vaccaro, ma soprattutto ad Antonino Uccello e Giuseppe Guarraci, Giovanna Marino e Sebastiano Burgaretta, che con i loro saggi e con i loro approfondimenti hanno fatto si che questo grande patrimonio venisse sottratto al dimenticatoio e reso alla conoscenza dei contemporanei.