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IL BRUTTO PASTICCIO DELL’EX PIAZZA D’ARMI DEL CASTELLO MANIACE, DILAGA IL CEMENTO E IL VICESINDACO AMBIENTALISTA?

Rep: Dalla Storia abbiamo ereditato una città  splendida per posizione, cultura, architetture, patrimonio dei siracusani e del mondo.

La Contemporaneità  si distingue per l’indifferenza ai valori ed ai segni del passato, anche quelli più meritevoli di  attenzione e di rispetto.

Così è  accaduto per lo storico Palazzo delle Poste, la cui qualità architettonica non è bastata a fermare le deturpanti   sopraelevazione che

stroncano  lo slancio  delle eleganti torri laterali e  sfiatatoi e camini che troneggiano sul pregevole  prospetto di Levante.

Così potrebbe accadere per un altro pregiato pezzo storico dell’architettura cittadina, il palazzo della Camera di Commercio, su  cui incombe la   Spada di Damocle di un famigerato “concorso di idee” per un nuovo utilizzo (!).

Così stava per accadere per la deliziosa spiagetta di Calarossa; il pericolo è stato scongiurato da un gruppo di valenti legali che hanno preso di   petto la questione, fortemente sostenuti dalla pubblica opinione.

Così sta per accadere alla gloriosa Piazza d’Armi dell’ex Caserma Abela, arioso ed incantevole spazio “vista mare” tra la Caserma e il Castello

Maniace, uno  dei  monumenti-simbolo della città. Sembra già essere in atto una concessione a privati per l’utilizzo della vasta area dove,   ci dicono essere già stata realizzata una  piattaforma in cemento armato. E chissà cos’altro e quant’altro, a seguire!

E’ facile dedurre che a causa di tale concessione l’accesso al Castello si ridurrà  ad un imbuto che precluderà  la vista del mare impedendo    al visitatore la corretta  percezione del grandioso contesto ambientale in cui il Castello fu allocato.

Che non è certo il massimo del decoro e della corretta fruizione di un sito dicosì alta valenza architettonica e paesaggistica.   Vale anche la pena spendere due parole per il budello di Via Landolina, spesso intasato da un abusivismo commerciale recidivo a multe e  sequestri di merce che, oltre al decoro, pregiudica anche la sicurezza delle torme di turisti che, a tutte le ore, percorrono la strategica  stradella.   Siracusa sembra essere diventata la città dove tutto è “a disposizione”; anche ciò che è, per la Storia e per il Diritto, patrimonio   dei cittadini   siracusani e del mondo. Avere in concessione pubbliche proprietà, siano esse Demanio o altro, non è più un  problema.

La Soprintendenza ha dato anch’Essa parere favorevole all’operazione “Piazzad’Armi”?   Sembra veramente paradossale, ma è pura realtà di questi ultimi tempi , dovere constatare come le Autorità preposte   approvino concessioni a lungo periodo di ogni genere senza tener conto della loro invasività e dell’impatto sul delicato tessuto storico-artistico della  parte più importante del nostro territorio, vedi  solarium”  Aretusa.   Ancora una volta quindi , Italia Nostra è costretta ad intervenite per segnalarequeste gravi manomissioni culturali ed estetiche,  nel  rispetto dell’eredità di un passato grande e prestigioso, ed a richiamare leAutorità responsabili all’’esercizio delle funzioni di tutela  alle   quali sono preposte.

Il Direttivo della Sezione di Siracusa di ITALIA NOSTRA

 

La denuncia di Italia Nostra è puntuale, le zone d’ombra sul colpo di mano urbanistico al Maniace e cioè sulla concessione per l’ex piazza d’armi oggi trasformata in solo Dio sa cosa con piattaforma in cemento già completata, però restano. Dice il quotidiano Libertà: “La commissione Ortigia, presieduta da Italia, avrebbe approvato una variante una settimana prima del voto”. Una piattaforma in cemento a due passi dal castello Maniace? E il vicesindaco ambientalista cosa dirà, quale sarà la sua reazione, magari si dimette prima di cominciare? Per la verità un bando c’era stato, ma tutto sembrava finito a coda di topo. Visto anche che il bando era stato fatto coi piedi, con marchiani errori. Proprio per questo restava in piedi il ricorso gerarchico presentato dal Consorzio Plemmirio, ente gestore dell’omonima Area marina protetta. Leggiamo uno stralcio: “un bando evidentemente frutto di sviste, fatto frettolosamente che comprende perfino una porzione di area esterna assegnata in uso governativo al Ministero dell’ambiente nel febbraio del 2013, come risulta evidente dai carteggi tra gli enti, e per questo oggetto di attenti interventi di riqualificazione e sistemazione da parte del Consorzio Plemmirio. Vorremmo ricordare che l’ente gestore dell’Area Marina ha utilizzato sin qui gli spazi esterni di pertinenza con estrema attenzione, con il contagocce, consentendo solo ed esclusivamente attività strettamente connesse alla educazione ambientale o di alto profilo culturale, così come detta il buonsenso e il rispetto di luoghi come questo“. L’area, infatti, comprende anche 2.422 metri quadri di superficie scoperta, assegnate per le funzioni connesse alla gestione dell’area marina e che non possono pertanto legittimamente essere destinate ad altri usi”.

Insomma, un pezzo di questa ex piazza d’armi è del Ministero dell’Ambiente e quindi in uso all’Amp e il Comune non può concedere quello che suo non è. Invece..