GIOVEDI’ SIT IN AD AUGUSTA PER PROTESTARE CONTRO LA SOPPRESSIONE DELLA SEDE INPS
Rep: L’Inps di Augusta non può essere chiusa. Il sindacato unitario Cgil, Cisl, Uil con le categorie dei Pensionati e della Funzione Pubblica ribadiranno questo principio giovedì 31 maggio alle 10 con un sit in organizzato in via Adua presso la sede dell’Inps territoriale di Augusta.
La sede di Augusta ha un ruolo strategico per l’ampia area territoriale -Augusta, Melilli, Villasmundo e Priolo Gargallo- su cui insiste il polo industriale e numerose attività imprenditoriali e commerciali, con un grosso bacino di utenza pari a 70 mila abitanti per cui è concreta risposta al bisogno di assistenza e ausilio nelle pratiche di previdenza.
La determina di chiusura della sede Inps di Augusta – unica chiusura in Sicilia- della scorsa settimana a firma del presidente Boeri è un atto inaccettabile e di prevaricazione nei confronti di una popolazione fatta di lavoratori, disoccupati, anziani, disabili e indigenti che sarà costretta a disagi e impossibilità a fruire dei servizi per i quali esiste questo Istituto di Previdenza Nazionale,in quanto tale assistenza sarà erogata presso le sedi limitrofe di Lentini o Siracusa, più distanti .
Nel rimpallo delle responsabilità tra Inps e Comune di Augusta riguardo alla necessità di locali che il Comune avrebbe dovuto mettere a disposizione per evitarne la dequalificazione a Punto Inps, si è deciso arbitrariamente da parte dell’Inps Nazionale di chiudere la sede. Comportamenti superficiali e di sottovalutazione della gravità di un provvedimento dettato dalla necessità di contenere spese di locazione e di mantenimento della struttura, ma che crea disservizio, disagio sociale e nocumento alla comunità tutta, su cui si potrà fare in un secondo momento chiarezza ma a cui oggi è necessario trovare una soluzione.
Per tale ragione, le Organizzazioni Sindacali provinciali scendono in piazza a manifestare il proprio dissenso e lanciano un appello alla comunità, alla deputazione politica e alle istituzioni tutte per fare fronte comune e attivarsi in difesa di un territorio che ancora una volta viene sottovalutato e dimenticato dalle scelte nazionali. Bisogna convincere la Direzione Inps nazionale a tornare sui suoi passi e recedere da tale decisione.
Uffici stampa Cgil, Cisl, Uil