Politica

GIOVANNI RANDAZZO: E’ BELLA DA VISITARE UNA CITTA’ IN CUI E’ BELLO VIVERE

L’importanza di chiamarsi”… Giovanni Randazzo! Professionista serio, affermato, persona stimata, perbene, elegante e carismatica: la Sua candidatura a Sindaco di Siracusa è di quelle che illuminano una campagna elettorale per molti versi opaca e, stando alle numerose proteste sui social, in vari casi anche piuttosto deludente.

 

Vuole illustrarci, in sintesi, il Suo programma per la città e con chi intende realizzarlo?

Siracusa al momento sembra vivere senza armonia, non c’è equilibrio tra i quartieri della città. Osserviamo ogni giorno il divario socioeconomico e culturale che si rispecchia nell’edilizia trascurata, nelle strade dissestate, e che frantuma il senso della comune cittadinanza e coltiva disagio e illegalità. Per dare un futuro alla città in quanto tale, occorre riportare al centro le periferie, colmare le carenze, restituire dignità e vivibilità a tutto il tessuto urbano. E, soprattutto, tessere una nuova alleanza tra i quartieri; ognuno di essi va ripensato e curato, anzitutto nelle sue possibilità di sviluppo. In modo particolare, per quanto concerne le frazioni di Cassibile e Belvedere. Oggi, entrambe abitate da molteplici famiglie che sono migrate da altri quartieri, evidenziano bisogni specifici che vanno ascoltati e attenzionati.

Occorre valorizzare le potenzialità di tutte le zone di Siracusa, che è splendida per intero, ricucendo tra loro i vari quartieri e individuandone attitudini e vocazioni. Due sono le linee di azione prioritarie che ci proponiamo di perseguire, contestualmente e con pari forza: da un lato, creare tutte le condizioni possibili per favorire una ripresa economica e produttiva capace di generare posti di lavoro; dall’altro, individuare i bisogni contingenti e cercare di dare il massimo sostegno possibile alle tante e varie situazioni di disagio che si annidano nella nostra comunità, e che hanno nomi diversi – disoccupazione, malattia, emarginazione, disabilità, solitudine, ignoranza, estraneità.

Con quale criterio, inoltre, ha scelto la Giunta?

Ho scelto delle personalità di grande valore culturale e morale, ciascuna delle quali con una importante storia personale alle spalle. Esperienza e innovazione sono le parole chiave e il comune denominatore dei miei assessori designati: Beatrice Basile, già Sovrintendente BB.CC. di Siracusa; la scrittrice Giusi Norcia; la funzionaria del Ministero della Difesa Rita Gentile; il Geologo Pippo Ansaldi, professore amato da generazioni di studenti, e Carlo Gradenigo, portavoce di SOS Siracusa.

Randazzo, Italia e Moschella, tre nomi di spicco nella vita sociale, economica, culturale e politica della città. A fini elettoriali, non era forse strategicamente importante ricondurli ad uno solo? Sono stati fatti tentativi in tal senso?

Ci sono stati alcuni contatti con Fabio Moschella prima della presentazione delle candidature, ma ognuno di noi ha deciso di seguire la propria strada, nata da una ispirazione di fondo un po’ diversa. Auguro il meglio a lui, a Francesco Italia ed a tutti i contendenti, ma, per quel che mi riguarda, ritengo che la scelta di correre da soli era e rimane l’unica in definitiva percorribile dalla Lista che rappresento, in coerenza alla varietà ed autonomia che la contraddistingue.

Da un lato la corazzata della cosiddetta “destra” che fa capo all’avv. Reale, dall’altro il Movimento 5 Stelle, assopigliatutto nelle passate elezioni. C’è spazio per una figura autorevole come la Sua nella politica locale? Se si, e ne siamo certi, non pensa che il rischio è che la Sua candidatura possa apparire di nicchia, ipoteticamente un po’ snob? Mi passi il termine, non tutti hanno contezza piena degli avvenimenti politici.

Abbiamo costruito insieme un programma di grande impegno verso il sociale, unendo le nostre variegate competenze professionali ed esperienze politiche ed associative, non mascheriamo politici in cerca di nuova verginità, siamo eterogenei e legati dall’idea comune di città. Al nostro interno coabitano singoli esponenti di Arci, di Accoglierete e di Comunione e Liberazione, nonché provenienti dal mondo ambientalista; professionisti e impiegati; cattolici e Lgbt. Ci accomuna, oltre la dedizione al prossimo ed all’ impegno civico,  la pratica nel mondo del volontariato che contraddistingue quasi tutti i componenti della nostra Lista. Non siamo snob. Siamo autonomi e genuini. Quanto a me, La ringrazio per avermi definito autorevole, in maniera forse troppo generosa. Credo più che altro di poter mettere a disposizione della città la mia esperienza di avvocato che si occupa da tanti anni di diritto amministrativo. Ritengo che io e la mia giunta designata, abbiamo le carte in regola per affrontare i problemi di questa città. Tornando alla sua domanda penso che lo spazio per noi ci sia, ce lo dimostra l’interesse e il sostegno che stiamo ricevendo in questi giorni di campagna elettorale.

Quando è iniziato il Suo impegno in politica? E nel sociale?

In politica attiva, praticamente 2 mesi fa, quando alcuni amici mi hanno proposto l’ invito a candidarmi, divenendo così  la base del movimento che è andato poi entusiasticamente fiorendo intorno a questa Lista. Nel sociale da qualche anno. Ho svolto il ruolo di tutore per alcuni minori stranieri non accompagnati, è stata una esperienza unica, che mi ha aperto il cuore e messo in contatto con un mondo di persone eccezionali. Ho proseguito in altro campo facendo parte di Ortigia Sostenibile, cominciando così ad avere più dimestichezza con le problematiche della città. In generale ritengo che il volontariato, le tante associazioni siracusane impegnate nel sociale,  siano una risorsa inestimabile per Siracusa

Siracusa nel 2028: cosa vorrebbe cambiasse, in positivo, e quale il rischio o i rischi che potremmo correre, a seguito di scelte scellerate?

Sono convinto che condividere forze e talenti è la via per moltiplicare le energie della città, per aprire la via ad una città più equilibrata., in cui trovino spazio tutte le risorse presenti, in cui si realizzino tutti i diritti, le opportunità, i servizi che sono i frutti del buon governo e della sana cittadinanza; immagino una nuova più armonica identità, che sappia valorizzare le risorse dei nostri porti, la riqualificazione della zona industriale, e dia nuovo impulso all’ artigianato, al commercio ad al turismo, riappropriandosi del proprio straordinario patrimonio immobiliare e della propria storia, ed aprendo una interazione ed un dialogo più proficui con l’ Università. Vorrei che Siracusa possa diventare per le classi dirigenti africane uno dei varchi accoglienti della cultura occidentale,  una terra del dialogo dove mondi diversi si annusino e si parlino, come tante volte è stato nella nostra storia millenaria. Penso poi che le politiche legate al turismo, che intendo aperte alle varie forme di ospitalità ed attrattive  possibili nel nostro territorio e volte ad una presenza di turisti per tutto l’ anno,  e quelle connesse alla vita dei cittadini siano strettamente interrelate: è bella da visitare una città in cui è bello vivere.

Carmen Perricone