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CONDIZIONI IGIENICHE PESSIME, SOSPESA L’ATTIVITA’ DI UN’AZIENDA AGRICOLA A LENTINI

Sospesa l’attività di un’azienda agricola a Lentini. Nella settimana scorsa, la Polizia di Stato ha effettuato controlli in diverse aziende agricole di tutta la Provincia, nell’ambito dell’azione europea Empact Thb 2018, finalizzata al contrasto delle associazioni per delinquere dedite al traffico di essere umani ed allo sfruttamento del lavoro. La Squadra Mobile, con la collaborazione dei commissariati di Pachino, Lentini e Avola, e dell’Ispettorato del Lavoro, ha controllato un’azienda agricola di Pachino, all’interno della quale erano impiegati 40 stranieri, tutti regolari nel territorio nazionale, ad eccezione di un tunisino al quale è stato notificato un decreto di rifiuto di permesso di soggiorno emesso dal Questore di Ragusa. Ulteriori controlli hanno interessato il territorio avolese. A Lentini, invece, Agenti della Squadra Mobile, del Commissariato di Lentini e dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Siracusa e del Dipartimento Prevenzione Veterinario dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Siracusa, hanno riscontrato che i prodotti lattiero-caseari di un’azienda agricola risultavano privi di tracciabilità, nonché lavorati in condizioni igienico sanitarie non idonee ed in assenza delle procedure di autocontrollo, per cui sono stati sequestrati e distrutti. È stata sospesa, pertanto, l’attività imprenditoriale dell’azienda agricola e due cittadini stranieri di nazionalità albanese, irregolari sul territorio nazionale, sono stati espulsi con Decreto del Prefetto e con Ordine del Questore. Nel proseguo delle indagini, gli Agenti del Commissariato di Lentini hanno denunciato M.E., 55 anni, di Lentini, già noto alle forze di Polizia, per il reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina in quanto traeva un ingiusto profitto dalla condizione di irregolarità in cui versava un cittadino albanese impiegato nell’azienda oggetto dei suindicati controlli amministrativi. Nel medesimo contesto, gli Agenti hanno denunciato, altresì, il titolare dell’azienda per la mancanza di autorizzazione sanitaria e per le gravi carenze igieniche riscontrate nella gestione del suddetto caseificio.