Politica

PIPPO GENNUSO: LA MORTE DI MIA MOGLIE PINUCCIA E’ STATA COME UNO TSUNAMI

Riceviamo e pubblichiamo:

Perdere la persona che ti è stata accanto per tutta la vita è insopportabile. Un dolore che si rinnova da mattina a sera e non riesci a fartene una ragione perchè non conosci la verità. La morta di mia moglie Pinuccia è stata come uno tsunami. Ha distrutto quattro famiglie, ha lasciato nell’angoscia i miei figli, i miei nipoti, le mie nuore e tutti quanto le hanno voluto bene in vita e continueranno ad amarla anche se lei sta lassù.
Per me il 2017 è stato un anno disastroso e la notte di Santa Lucia è stata per la nostra famiglia peggio di un terremoto. Ma la vita va avanti e bisogna lottare contro le avversità e contro quanti sono produttori di male e di maldicenze.
In questa Sicilia, terra martoriata, oggi più che mai mi rendo conto che la politica ha fallito su più versanti. A cominciare dalla Sanità. La politica ed i politici hanno messo le mani là dove non avevano contezza di quanti danni possono arrivare per l’incapacità del sistema-sanità. Troppo primari, infermieri, personale medico e paramedico sono andati avanti con calci nel sedere.

Oggi la Sicilia e soprattutto la provincia di Siracusa, ha un’assistenza sanitaria di serie B. Dico questo perchè non voglio che altre persone finiscano dentro una bara per incapacità nel gestire una patologia che in strutture sanitarie del nord sarebbe stata normale routine.

E la Sanità ed il buon funzionamento degli ospedali dell’intera provincia di Siracusa, sarà una delle priorità che affronterò nel mio ruolo di deputato regionale. Mi batterò nel 2018, così come ho pure fatto in passato, per il lavoro, il territorio, l’agricoltura, la pesca e per l’ambiente. Basta fumi e polveri sottili che uccidono. Se le multinazionali del Petrolchimico di Siracusa non sono in regola, vadano via e paghino per il disastro ambientale.
Con il dolore nel cuore, spero in un 2018 migliore, che porti serenità a tanta gente che soffre, a chi vive nella disperazione, agli emarginati, agli Ultimi.

Pippo Gennuso