Politica

MASSIMO MILAZZO: PRONTO A SCENDERE IN CAMPO CON UNA COALIZIONE DI MOVIMENTI CIVICI

Massimo Milazzo, è Natale, ma è anche la resa dei conti per la Garozzo Band

A Natale si è più buoni e pertanto mi limito ad osservare che non mi interessa la resa dei conti (sicuramente negativi per Siracusa, che ha letteralmente perso quattro anni e mezzo nei quali la città è rimasta ferma), ma soltanto che Garozzo tolga il disturbo.

Ci sono molti allarmi sulla criminalità organizzata. Siamo all’emergenza, il tuo parere da avvocato e il tuo parere politico

La recrudescenza della criminalità fa molto male a Siracusa: ingenera un senso di insicurezza nei cittadini, fa chiudere gli esercenti commerciali, danneggia l’immagine pubblica della città, allontana i turisti. La delinquenza trova nuove reclute ed alza la cresta quando il lavoro manca e la disperazione di dover portare a casa un pezzo di pane per mangiare spinge gli individui a compiere qualsiasi gesto; ecco allora che il primo compito della politica deve essere quello di uscire dall’immobilismo e dall’arretratezza, in cui ci ha cacciato l’attuale stagione amministrativa, e di risollevare l’economia cittadina realizzando nuovi posti di lavoro; il secondo compito della politica è quello di chiedere in modo autorevole e deciso alle forze dell’ordine e alla magistratura, alle quali deve al contempo far sentire la propria vicinanza,  di spegnere il fuoco criminale sul nascere. Da avvocato ritengo importante la partecipazione, nei processi penali contro gli autori di atti incendiari o di intimidazioni a scopo estorsivo, quali parti civili del comune di Siracusa, delle associazioni anti racket e degli enti che hanno come scopo statutario la difesa dell’ordine pubblico e della legalità.

La città sembra vivere su piani diversi. La società civile che interviene a sprazzi e non sempre su problemi di interesse generale, un ceto medio elevato che cerca di tenersi comunque fuori dalla mischia, un ceto medio che oggi accusa la fatica della crisi, una fascia di nuovi poveri e poi quelli che se la psavvano male prima e se la passano male ora. E’ una città divisa, difficile trovare l’interesse comune

La città ha perso la fiducia. E’ come se le coscienze della gente, indipendentemente dalle fasce sociali, siano pervase da un senso di inevitabile declino. La zona industriale non tira più come una volta; il commercio cittadino è al collasso e in tutti i quartieri sono numerose le vetrine sfitte; la flotta peschereccia non esiste più; l’artigianato ha perduto molte figure tradizionali e con esse un inestimabile bagaglio di tradizioni e conoscenze. Siracusa alla fine del 2017 è una città sempre più povera dal punto di vista economico, ma lo è anche dal punto di vista culturale, senza una ragionata, organizzata, stabile, continuata politica di offerta di eventi letterari, musicali, teatrali, coreutici, ecc.. Lo scenario – se non si inverte la rotta – è quello di una città destinata a divenire nel giro di alcuni anni un grande paese dormitorio, che orbita attorno a Catania. Penso che  un simile scenario non faccia sconti a nessuno: al ceto medio alto, al ceto medio, a chi oggi ha perso tutto e a chi già non aveva nulla. Penso che debba essere proprio la consapevolezza del bassissimo livello in cui è scaduta la vita cittadina con danno di tutti a fare da collante per rialzarsi da terra e ricostruire Siracusa.  Sono convinto che il cambiamento di rotta è possibile perché i Siracusani non sono fatti per stare con le spalle a terra né per diventare periferia di Catania.

Siracusa sembra perdere bellezza, fascino, sembra con un futuro sempre più dubbio. Quali sono le responsabilità di chi amministra?

Le responsabilità di chi amministra sono quelle di non avere avuto idee di sviluppo per la città, di non avere fatto nulla per la costruzione del nuovo Ospedale, di non avere concretizzato il nuovo Piano Regolatore ed inoltre di non avere difeso Siracusa ed il suo territorio quando sono stati derubati con lo scippo della Camera di Commercio e del suo prezioso pacchetto di quote dell’aeroporto di Catania e con la rapina della sede dell’autorità portuale.

E le responsabilità delle rappresentanze parlamentari?

La responsabilità più grave delle nostre rappresentanze nel passato parlamento regionale ed in quello nazionale è stata quella di muoversi in ordine sparso e di non riuscire ad essere coese nelle battaglie in nome e per il territorio, con la conseguenza di non fare massa critica determinante. Auspico che degli errori del passato si faccia virtù per l’avvenire.

Le ultime regionali hanno rappresentato uno snodo o siamo davanti solo al voto di pancia?

Le ultime elezioni regionali a Siracusa hanno denotato una evidente insoddisfazione del corpo elettorale verso la classe politica dirigente. A Siracusa e provincia, la realtà che conosco meglio, il voto non è stato un “voto di pancia” ma un “voto contro” la stagione di Crocetta e direi anche contro quella di Garozzo.

Oggettivamente su cosa possiamo puntare per rilanciare lo sviluppo e l’economia di Siracusa?

Credo molto nell’industria di trasformazione agro alimentare. Innanzi tutto cibarsi è un’esigenza vitale; inoltre abbiamo prodotti della nostra agricoltura noti e richiesti dovunque, penso al limone femminello siracusano, alle nostre arance, alle patate novelle, alle fragole di Cassibile, alla mandorla di Avola e Noto, al pomodoro di Pachino, ai carciofi e alle carote di Rosolini. Ebbene tutti questi prodotti, coltivati qui da noi, vengono trasformati altrove per divenire: succhi, surgelati, latte e panetti di mandorla, conserve di pomodori, pelati, ecc..  In Consiglio Comunale, prima di sbattere la porta contro il nullismo della stagione Garozzo & Co., feci inserire nelle nuove linee guida del PRG di Siracusa la previsione di un’area per l’insediamento dell’industria di trasformazione agro alimentare. Immagino che un’area del genere, accompagnata da un’accorta politica tributaria di riduzione delle imposte locali nei confronti delle aziende che vi si insediano, possa far nascere un distretto industriale intelligente e verde, che possa catalizzare e trasformare la produzione agricola quanto meno di Siracusa e Ragusa (ove manca parimenti), creando molta nuova occupazione.

Avvocato, sono ormai in tanti a chiederLe un impegno diretto per Siracusa

E’ vero ed è un fatto che mi onora e al contempo mi responsabilizza parecchio. Chi mi conosce sa che non mi sottraggo ai compiti gravosi e ai sacrifici; credo però molto nell’importanza del lavoro di squadra ed allora diventa basilare che si formi un insieme di forze competenti e per bene che antepongano Siracusa alle ideologie ed intendano spendersi seriamente per ricostruirla. Il mio impegno può avere un senso solo all’interno di un’importante coalizione di movimenti civici e di forze politiche che condividano l’onere di ridare dignità alla città mettendo mano a temi quali: l’economia, il lavoro, l’ambiente, la sanità, le giovani generazioni, l’offerta culturale, l’alleggerimento della pressione tributaria locale, la mobilità ed i parcheggi, la sicurezza pubblica, lo sviluppo portuale, la decongestione di Ortigia ed il decentramento degli spettacoli anche in altri luoghi della città, lo sport, il turismo attraverso il potenziamento di quello convegnistico e religioso specialmente nei periodi di bassa stagione, la valorizzazione delle località costiere ed il recupero del rapporto con le periferie.

Bandiera, Cafeo, Zito..

Edy Bandiera, Giovanni Cafeo, Stefano Zito sono meritatamente le nuove leve della politica siracusana. Tutti e tre sono molto vicini alle persone e amano spendersi per il loro territorio. Raccomando loro di non ripetere gli errori di chi li ha preceduti e di combattere uniti le battaglie in favore di Siracusa, che non hanno e non possono avere alcun colore politico. Sono convinto che insieme potranno portare a noi tutti degli ottimi risultati.

Cosa augura a Siracusa e ai siracusani per il 2018?

Per il 2018 auguro a Siracusa e a tutti noi Siracusani un netto cambiamento di rotta per scalare ad ampie falcate le classifiche sulla qualità della vita e divenire una città in cui sia entusiasmante vivere!