ELEZIONI NAZIONALI E AMMINISTRATIVE: UN GRUPPO LOCALE TRANS-PARTITICO PER EVITARE LA DERIVA SFASCISTA DEI GRILLINI. DIVENTERA’ BELLISSIMA POTREBBE ESSERE UNA DELLE PUNTE DEL CAMBIAMENTO
Si vota a marzo col Rosatellum, quindi esprimeremo grosso modo un terzo dei deputati attraverso i collegi uninominali, e lo stesso sistema varrà per la metà dei senatori. Non entro nel merito di questa legge elettorale, voglio solo richiamare la vostra attenzione su un aspetto che ritengo importante.
Pochi mesi dopo le Politiche si voterà a Siracusa per le amministrative: per la elezione del Sindaco e amministrazione comunale, e forse pure per le provinciali. Questi due appuntamenti elettorali – quello delle politiche e delle amministrative – sono collegati. La ragione è semplice, perché il collegio uninominale di Siracusa città dovrà eleggere un deputato ed un senatore, qualche mese prima di eleggere il sindaco di Siracusa. Inoltre Avola e gran parte della provincia di Siracusa dovrà pronunciarsi per un altro membro della Camera dei Deputati. In questa materia dobbiamo notare un certo vantaggio delle 5 Stelle, perché svincolati dai rituali alchemici delle cosiddette pseudo coalizioni, e se avranno anche la capacità di mollare le primarie barzelletta su web, il movimento di Grillo potrebbe scegliere – in linea puramente teorica – il candidato giusto per vincere il confronto faccia a faccia che impone la regola del maggioritario – cioè chi prende più voti vince -. Da qui tempi difficili per le due compagini di centrodestra e di centrosinistra, che ingabbiate nei veti incrociati e nello scarso tempo per celebrare delle vere primarie, corrono il rischio di arrivare impreparate per la lotta feroce dei collegi uninominali.
Cosa ancor più possibile in provincia di Siracusa, dove il M5S ha addirittura raddoppiato il numero dei seggi in occasione delle regionali, facendo man bassa di voti. Quindi c’è il “rischio” – molto piacevole per i miei amici che tifano per le 5Stelle – che Grillo faccia il pieno nei collegi uninominali siracusani e che poi tracimi e prenda comune capoluogo e presidenza della Provincia. Una possibile alternativa potrebbe essere la costituzione di un gruppo locale trans-partitico, che entri già in azione per i prossimi appuntamenti elettorali. Riproponendo una versione attuale di ciò che fu nelle passate elezioni amministrative Progetto Siracusa, o in un felice passato remoto “Città Futura”. Facendo però attenzione ai limiti oggettivi di questi movimenti: il primo ha avuto – mi riferisco a Progetto Siracusa – una certa visione ristretta, ove si distingueva tra movimenti e partiti. Lasciando solo ai primi la possibilità di formare con loro coalizioni. Credo che, anche se assistiamo, nel mondo dei partiti contemporanei, che sono nella prassi sempre più a ditte individuali, che sviluppano politiche aziendali e che hanno perso il valore, e soprattutto l’etica di filtro interno alla società che avevano i partiti della Prima Repubblica. L’idea di poter solo dialogare tra “movimenti” cittadini lascia poco spazio di manovra. Credo molto nella capacità di “ottimizzare” anche il voto organizzato, che non deve essere necessariamente catalogato in una maniera o in un’altra. Non esiste un voto partitico o di movimento, esistono gruppi di interesse politico che vanno interpretati. Quindi se si arriverà ad organizzare un tavolo provinciale trans-politico, con un programma composto da dieci o pochi punti da realizzare per la provincia di Siracusa e il comune capoluogo, deve essere aperto a chi ci sta, senza preclusioni di sorta. Il ritorno di “città futura”, anche se appartiene alla nostra felice memoria collettiva, di un tempo in cui si era giovani, deve purtroppo fare i conti con questa sinistra siracusana: devastata da Garozzo e Crocetta, non ha molti esempi di gruppi in salute Foti a parte. Io fossi in voi mi occuperei di più della città invisibile: quella che si mobilitò per Cala Rossa, o le piccole associazioni di ristoratori etici di Ortigia, o di chi si batte per la qualità dell’aria, dell’ambiente e della vita. Partire da lì, e stare in posizione di apertura. Diventerà Bellissima o Articolo Nove, potrebbero essere le punte del cambiamento e della proposta. Tenendo presente che vi sono grandi spazi a disposizione per chi si presenta con idee fresche, visto il grande numero degli astenuti che è la vera maggioranza, ormai nemmeno tanto silenziosa degli elettori.
Salvo Ferlito