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I SINDACATI DEGLI EDILI AI DEPUTATI: CI SONO 160 MILIONI CHIUSI NEI CASSETTI DELLA BUROCRAZIA

Rep:  Un dossier sull’edilizia nella provincia di Siracusa e le indicazioni per uscire dalla crisi. I segretari generali di Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil, Saveria Corallo, Paolo Gallo e Salvo Carnevale, li hanno consegnati questa mattina, nei locali della Cassa Edile, ai deputati regionali Giovanni Cafeo e Stefano Zito. All’incontro non hanno potuto partecipare per precedenti impegni assunti gli altri tre parlamentari siracusani, Rossana Cannata, Giorgio Pasqua e Giuseppe Gennuso ai quali sarà inviato il report dell’incontro.

Ripartendo dai drammatici dati occupazionali, i segretari hanno richiesto di affrontare tre questioni principali.

«Aggredire le risorse previste per il patto per il sud – hanno esordito Corallo, Gallo e Carnevale –, oltre 160 milioni di euro per interventi edili che restano chiusi dentro i cassetti della burocrazia.

Sollecitare il definitivo sblocco della Ragusana, con oltre 800 milioni di euro che continuano a rimanere solo sui titoli dei giornali.

Infine abbiamo consegnato la questione più complessa. La reintroduzione, per via normativa con legge regionale, della cosiddetta congruità quando si rilascia il Durc. Dato essenziale per poter avviare un cantiere e per poterlo completare.

Le decisioni del governo hanno svuotato di valore il documento in questione e hanno fatto sì che aumentassero lavoro nero e irregolare. Una concorrenza sleale sui mercati tutta a svantaggio dei lavoratori; abbassamento dei diritti, della sicurezza e del salario che non sono più sopportabili.

Una legge regionale sul modello umbro – hanno continuato i tre segretari – potrebbe essere lo strumento per chiudere i rubinetti del malaffare in ambito contrattuale.

Abbiamo ribadito a Cafeo e Zito, ma lo faremo anche con gli altri tre deputati assenti questa mattina, – hanno concluso Corallo, Gallo e Carnevale – la necessità di lavorare per fare da pungolo al prossimo governo regionale in funzione delle esigenze del territorio. Non servono patti ma impegno costante e ascolto delle istanze che provengono dalle parti sociali. L’unico intento è fare squadra per il territorio siracusano altrimenti condannato ad un’altra stagione da spettatore del disastro edile.»