Politica

PIPPO BUFARDECI: DALLE REGIONALI LA POLITICA SIRACUSANA ESCE INDEBOLITA, NON CI SONO DUBBI

Pippo Bufardeci, e ora che succede? Dico per la politica made in Siracusa

Non vi è dubbio che la politica siracusana esce ancora più indebolita rispetto a prima. Dal punto di vista politico è ancora meno chiaro e più labile il quadro di appartenenza di molti politici che si posizionano in base alla convenienza elettorale e non più in base all’attuazione di un programma che lega anche dal punto di vista culturale, ideologico o della visione strategica dei problemi del territorio.

Dal punto di vista amministrativo, in particolare del comune di Siracusa, la debolezza già esistente per i distinguo all’interno della maggioranza è destinata ad acuirsi sempre di più perché i distinguo sono diventati dissensi e contrapposizione capace solo di bloccare qualsiasi azione amministrativa.

Ciò potrebbe portare o ad una fine anticipata della sindacatura oppure ad un tentativo di campare fino alla fine della consiliatura con maggiore deterioramento del quadro politico e con maggiore incapacità o impossibilità di rispondere alle esigenze dei cittadini. Nell’un caso o nell’altro ne faranno le spese la credibilità già compromessa delle istituzioni locali e le esigenze dei cittadini tese a riavere un quadro di normalità che li possa fare uscire dalla grave crisi economica in cui versano molti di loro.

Con le Regionali è veramente cambiato tutto? I vecchi ora sono Gennuso e Zito. I nuovi Cannata, Cafeo e Pasqua..

Le recenti elezioni regionali hanno cambiato il quadro politico preesistente ed i punti di riferimento politici. Dei vecchi sono rimasti solo Gennuso che ha svolto, soprattutto nell’ultima legislatura, un ruolo marginale sul piano della capacità di incidere sulla legiferazione regionale e Zito che non ha un curriculum di esperienza né di incidenza regionale. I nuovi sono sempre da verificare come un salto nel buio anche perché nessuno ha un pedigrèe politico tale da dare assicurazioni per un lavoro costruttivo per il futuro. Nel momento in cui ci sarebbe stato bisogno di esperienza e di certezze, dobbiamo sempre far ricorso alla speranza che però non è mai ancella di concretezza.

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