Politica

ELENA CALIGIORE: IL DEPUTATO GRILLINO SFRUTTA “I CANI DEL CAPANNONE” A POCHE ORE DAL VOTO SULLE REGIONALI

La campagna elettorale  per il rinnovo del parlamento siciliano e l’elezione del presidente della Regione è nel pieno della sua effervescenza. Una effervescenza non sempre limpida, ma effervescenza è!  Il deputato nazionale Paolo Bernini con il suo vestito blu, camicia e cravatta  visita il canile di Palermo – oggi trasferito nei locali dell’ex macello – trova orrori che denuncia con video e dichiara di farlo anche in Procura. Visita i cani  di un sito denominato “il capannone” e da cui  deriva il nome “ i cani del capannone” e dichiara che non si conosce chi gestisce  o meglio chi sfama malamente quelle creature detenute illegalmente in un luogo fatiscente da ciò che vediamo nei  diversi video. Eppure per entrare in una proprietà privata con i Carabinieri forestali, un permesso o uno straccio di autorizzazione l’avranno avuta da parte  della Procura. Si fanno notare sporcizia, reti di letto usate come recinto per impedire la fuga dei cani ed altro ancora di fatiscente ed inaccettabile. Chi impedisce ai carabinieri ed al deputato  del M5S, Paolo Bernini di chiedere con forza e determinazione il sequestro di questa struttura ed anche del canile comunale di Palermo?  Dobbiamo pensare che questi scandali, inaccettabili e da prendere in  considerazione con urgenza, sono stati  scoperti solo adesso oppure li stanno furbescamente utilizzando ad una manciata di giorni dalle elezioni regionali? E c’è chi –  sempre in vista di queste elezioni – cerca di far firmare, ai candidati alla Presidenza della regione Sicilia, un programma di interventi per  risolvere l’endemico problema del randagismo in Sicilia e lo fa attraverso una neo Confederazione di Associazioni Animaliste della Regione Sicilia. Una Confederazione che in verità non ha al suo interno  le sigle, la partecipazione e la condivisione delle grandi associazioni animaliste come la LAV, ENPA e LNDC. Vi sono  soltanto due o tre rappresentanti di delegazioni locali delle grandi Associazioni. Una Confederazione che nasce col piede sbagliato, per mancata conoscenza o per consapevole complicità ha consentito la partecipazione e quindi  la possibilità di riciclarsi a soggetti che nella loro  storia di animalista hanno  sulle spalle un fardello di morte di cuccioli (il famoso Progetto Cuccioli, pagato 1.500 euro mensilmente dal Comune di Siracusa per  povere creature morte o mai esistite) e di cani  sbranati dentro un canile locale, il ‘Piccolo Panda’. Lo stesso canile  dove sono morti  in mezzo alle feci e senza le dovute cure il povero Tobby, Asterix, Morosita e decine e decine di altri cani. Tobby ed Asterix erano cani che avrebbero avuto bisogno di strutture adeguate e di carrellini ed in quel periodo chi li avrebbe dovuto curare millantava di poter dare al Comune, come LNDC,  migliaia di euro per le sterilizzazioni ma, non ha speso un centesimo per i carrellini di quelle due creature. L’effervescenza elettorale non riesce a far ubriacare tutti e c’è chi non dimentica la sofferenza inflitta agli animali indifesi e che non hanno mai avuto giustizia. Il prurito  che si risveglia in certi soggetti in  prossimità di elezioni regionali o amministrative locali  è un forte prurito e bisogna trovare l’antidoto per spegnerlo e fargli cambiare  oggetto di interesse. I cani sono animali protetti dalla Legge. Parlo di soggetti che bazzicano  anche il Meetup  sul randagismo del M5S  di Siracusa, dove declamano voglia di vendetta e di denunce  alle Istituzioni (v. Caso Fusco e cani del cimitero) quegli stessi soggetti  che in passato hanno utilizzato le Istituzioni  per convenzioni assolutamente illegali come il suddetto Progetto Cuccioli e per la cattura  dei cani, profumatamente pagata. Sembra superfluo  scriverlo ma è proprio vero che in Sicilia “tutto cambia per non cambiare niente”!?

Elena Caligiore