Politica

TUTTI DISOCCUPATI E SENZA SOLDI, MA I SIRACUSANI SI DROGANO ALLA GRANDE

Sarà effetto del caldo estivo, sarà la noia che caratterizza le notti siracusane, sarà per mille altri motivi ma Siracusa continua a essere una piazza siciliana importante per lo spaccio e il consumo di droga. Non sono un esperto in materia e quindi il mio è un approccio prettamente giornalistico, dove la notizia merita attenzione e approfondimento perché cronaca e attualità. Sì, attualità perché non passa giorno che gli organi di polizia, in città e in provincia, non effettuino arresti e non passa giorno che i media non pubblichino cronache di arresti, raccontando di un malessere sociale che, però, sembra essere vissuto con indifferenza da una Città impegnata a “babbiare” su tutto e su tutti. Il fenomeno dello spaccio è talmente diffuso che tra i giovani, ma non solo, sembra essere un fatto normale che non provoca scandalo o disagio in chi si trova ad assistere a questo commercio, come se vendere o consumare droga sia un fatto normale alla stregua di comprarsi un panino o bersi una birretta. Anche il costo delle dosi sono alla portata di molti, più o meno come mettere dieci euro di benzina che, se con l’auto ci cammini, ti durano meno degli effetti che ti procura  una “sniffata”. Lo “sballo”, insieme all’alcol e al sesso, sono i tre dogmi che coinvolgono tantissimi siracusani, non necessariamente giovanissimi e non credo che in altri luoghi e altre comunità, le cose stiano tanto diversamente che a Siracusa, piuttosto, da noi rimane incomprensibile dove la gente trova i soldi per alimentare lo spaccio. I giovani sono senza lavoro, i disoccupati non diminuiscono mai, insomma tutto lascerebbe pensare che i poveri o comunque chi vive quotidianamente serie difficoltà economiche, dovrebbero destinare le poche risorse che hanno in altre cose che la droga. Quanto il fenomeno sia importante nella sua devianza è dato proprio dall’attività delle forze di polizia e della magistratura ed è proprio del mese scorso la conclusione del processo denominato “Euripide” che, ha sancito oltre alla condanna degli imputati, l’evidenza di un traffico di droga tra Siracusa e la Lombardia. Nel mese di giugno, a seguito del blitz Itaca, dove furono arrestate tredici persone, il processo si è concluso con la condanna a 90 anni per gli imputati. Tornando indietro di mese in mese, la storia è sempre la stessa. Indagini, arresti e condanne per spaccio e/o consumo di droga. Sempre dai verbali della polizia, da anni era consolidato a Siracusa lo spaccio di marijuana, hashish e cocaina, governato dall’alto dal sodalizio mafioso Bottaro-Attanasio e diviso fra tre famiglie siracusane che, con logica industriale, avevano spartito tra loro il mercato dello spaccio. E’ abbastanza nota anche la distribuzione delle aree della droga che pone Ortigia come il luna Park dove gira di tutto e di più, poi la Tonnara, il cosiddetto Bronx (dalle parti di Mazzarona), zona via Italia, la borgata, ma anche alcune zone bene della Città e tante altre strade e case sparse un po’ in ogni dove. Tutto sembra così facile che neanche l’arresto di un Consigliere Comunale, per traffico di droga, ha sconvolto più di tanto la quotidianità siracusana, Neanche il rientro dello stesso consigliere sugli scranni del Vermexio dopo che lo stesso è stato scarcerato e rinviato a processo, ricordandoci che si è innocenti fino a sentenza definitiva, ha fatto storcere il naso a qualcuno. Perché non dovrebbe essere normale? In fondo, le uniche dimissioni in Consiglio sono state quelle di due avvocati: Milazzo e Rodante che probabilmente non trafficano e non spacciano droga. La politica siracusana è altrettanto indifferente alle devianze sociali e tranne qualche rara eccezione, nessuno si occupa di esercitare controlli, poche sono le iniziative educative e antidroga promosse dal Comune e sulle problematiche giovanili e la loro formazione, si spende meno di quello che si fa per le politiche di genere.  I problemi economici, istituzionali e i contenziosi, non sono un segnale di buona salute per tutta la Città ma almeno sono evidenti, se ne parla e ogni tanto si trova anche qualche soluzione. Le devianze sociali derivanti dall’uso e consumo di droghe, sono il segnale di un malessere che dura da anni e del quale Siracusa non ha certo bisogno, né tanto meno si può rimanere indifferenti al crescere di azioni criminali, piccole o grandi che siano, senza portare aiuto alla gente e sempre più pressante diventa la necessita di portare soluzioni utili allo sviluppo del territorio, per garantire sicurezza, salute e reddito. Il più presto possibile.

Enrico Caruso