LUKOIL VENDE? I SINDACATI NON SI AGITANO PIÙ DI TANTO. CHISSÀ PERCHÉ
Rep:
“L’Isab non può essere considerato uno dei tanti insediamenti industriali, ma il perno su cui ruota l’intera area integrata petrolchimica e dell’energia”.
Così i tre segretari generali di Cgil, Cisl e Uil Siracusa, Roberto Alosi, Paolo Sanzaro e Stefano Munafò, intervengono a commento delle notizie – riportate anche da autorevoli testate giornalistiche di settore – sull’ipotesi di vendita della Lukoil.
“Politica, istituzioni, la stessa Regione e l’intero territorio, alzino il livello di attenzione – continuano i tre segretari – Si chieda con celerità una risposta certa sulle scelte industriali di Lukoil più volte richiamata, dal sindacato, a presentare un piano industriale definitivo e condiviso.
Naturale la preoccupazione che certe notizie possono destare tra i circa 1500 lavoratori, tra diretto e indotto. A loro vanno date risposte certe e rapide.
La presenza di questo colosso – aggiungono Alosi, Sanzaro e Munafò – ha dato ulteriore consistenza ad uno dei poli più grandi d’Europa. Abbiamo sottolineato, in tutte le difficili vertenze, non ultima quella di Versalis, il valore di un’area integrata che mette insieme tante aziende.
Oggi, queste notizie, meritano attenzione e, soprattutto, una verifica immediata delle eventuali scelte su cessioni o nuove governance.
La nota dei sindacati è ambigua e non emerge poi tutta questa preoccupazione. Le solite frasi di rito, parlate con Lukoil, vedete quello che vuole fare. Sono gli altri a dover parlare, i sindacati fanno capire di essere terzi, tocca alla politica, alle istituzioni, persino alla Regione che ha già sciolto le fila. Nessuna mobilitazione, blocco di strade e degli ingressi di Lukoil, nessuna azione dirompente. Sembra quasi che Lukoil e sindacati recitino un copione concordato. Sembra a noi, ma certamente ci sbagliamo.