Politica

GAROZZO DENUNCIA L’UOMO NERO CHE COMPLOTTA, MA NON FA MAI NOMI E COGNOMI

Scriveva il sindaco Giancarlo Garozzo a marzo di quest’anno:

Per due anni il termine illegalità è stato utilizzato nei miei confronti e della giunta a sproposito.
Il pretesto sono state le denunce di alcuni personaggi politici e le relative indagini avviate dalla Procura della Repubblica di Siracusa.
Il teorema era che la fondatezza delle denunce trovava un riscontro nelle responsabilità accertate da alcuni sostituti procuratori della repubblica. Il principio di innocenza sino alla sentenza passata in giudicato è stato sovvertito nel principio di condanna da chi è oggetto di indagini giudiziarie, fondato sull’infallibilità delle indagini penali avviate dai P.M..
Si è parlato di sistema Siracusa e di città più indagata d’Italia.
Addirittura si è svolta una conferenza stampa che ha visto protagonista l’onorevole Zappulla e la consigliera comunale Princiotta durante la quale si è tentato di addossarmi responsabilità per fatti, tutti da dimostrare, che sarebbero avvenuti precedentemente al mio insediamento.
In tempi non sospetti ho detto e oggi lo ribadisco che l’operato di due pubblici ministeri non mi convinceva. Ho fiducia nella magistratura e nella giustizia, ma credo di avere il diritto di esprimere le mie riserve sull’operato di alcuni magistrati. Lo dico senza paura. Aggiungo che ho utilizzato e utilizzerò tutti gli strumenti che la legge mi consente per dimostrare che c’è stata una regia. Non ho nessuna intenzione di abdicare dal mio diritto a difendermi nei procedimenti e pubblicamente.
L’ho già detto e lo ribadisco. Ho rotto un sistema e il tempo lo dimostrerà.
La mia amministrazione ha fatto le gare (facendo risparmiare milioni di euro al comune di Siracusa) per chi era abituato ad avere affidamenti diretti questo è stato un problema.
Ho difeso la città da richieste milionarie e continuerò a farlo
.
Abbiamo subito le reazioni di chi ha tentato di abbattere l’amministrazione per via giudiziaria. Ho presentato denunce innanzi a tutte le autorità competenti contro chi ha tentato di utilizzare strumenti a mio parere non leciti.
La verità emergerà e vedremo chi ha commesso illeciti.
Gli ultimi avvenimenti riguardanti alcuni Sostituti Procuratori della Repubblica di Siracusa meriterebbero una riflessione di tutti i soggetti sociali del nostro territorio, sempre pronti ad additare l’amministrazione, ma silenti a fronte delle notizie apparse negli ultimi giorni sulla stampa.
Un magistrato in servizio è stato condannato definitivamente dalla Cassazione per fatti illeciti che riguardavano un’azione giudiziaria promossa nei confronti dell’ex Sindaco Massimo Carrubba e dell’Assessore all’Ambiente Avv. Nunzio Perrotta. Sempre lo stesso magistrato è stato condannato in primo grado con pena severissima per tentata concussione.
È imbarazzante l’ipocrisia, il silenzio e l’assenza di dichiarazioni a fronte di fatti che se commessi da un “politico” avrebbero avuto ben altro risalto. Il PM Longo e’ forse indagato, addirittura sarebbero state autorizzate delle intercettazioni ambientali nella sua stanza, e ci si chiede se lo sia a seguito degli esposti di altri magistrati pubblici ministeri. Questa denuncia viene derubricata ad una sorta di guerra all’interno del palazzo di Giustizia. Se cosi fosse allora non sarei L’unico a dubitare del comportamento dello stesso perché insieme a me ci sono altri Pm di siracusa quelli di Messina che conducono le indagini e infine il gip che ha autorizzato. Ho chiesto più volte al procuratore capo di intervenire e non e’ avvenuto nulla.
Due pesi e due misure, se fosse accaduto al sottoscritto sarebbero piovute richieste di dimissioni, avremmo letto di condanne pubbliche anticipate.
È calato il silenzio. Come già e’ avvenuto mi recherò nuovamente presso le autorità competenti.
Ho letto sui giornali di essere stato rinviato a giudizio per l’ordinanza legate alla gestione del servizio idrico. Ordinanza adottata da decine di altri sindaci della Provincia di Siracusa. Ad oggi non ho ricevuto alcuna richiesta di rinvio a giudizio dalla Procura della Repubblica di Siracusa.
Quanta ignavia. Come se il problema non riguardasse la città, come se nulla stesse accadendo. Come se i fatti dei quali leggiamo sui giornali non meritassero una riflessione più attenta su quanto avvenuto in questa città negli ultimi anni.
I cittadini pretendono trasparenza ed imparzialità dalla Politica. Giusto!
Da primo cittadino pretendo chiarezza su quanto sta accadendo nella Procura della Repubblica di Siracusa.
La democrazia vive ed è in salute solo se ogni istituzione svolge il suo ruolo senza ombre di parzialità e soprattutto se le nebbie vengono diradate velocemente da tutti gli attori, compresi la Magistratura. L’ex Sindaco di Augusta è stato schiacciato umanamente e politicamente da inchieste giudiziarie che ad oggi sono risultate infondate e che addirittura in un caso sono risultate illecite.
Non mi farò schiacciare.
Il mio non è un attacco alla magistratura. Ho fiducia nell’istituzione e di molte donne e uomini che la rappresentano, ma non di tutti. L’ipocrisia non mi appartiene. Piccoli uomini politici parlano di piccole cose, il loro assordante silenzio su questo argomento, conferma la statura di una classe politica inadeguata in provincia di Siracusa. Onesti compresi.

Giancarlo Garozzo

sindaco di Siracusa

 

 

La lettera di Garozzo manifesta un certo coraggio, ma, a mio avviso, pur rispettando l’evidente impeto con cui è stata scritta, tradisce due palesi limiti. Mette in una stessa pentola storie diversissime tra loro. Un attacco diretto alla magistratura inquirente (Procuratore Capo e due sostituti) colpevole di averlo indagato con storie penali diverse (Massimo Carrubba ed Augusta). Accenna a vicende amministrative che denuncia e poi sorvola, quando la chiarezza avrebbe imposto non denunce generiche ma l’indicazione di fatti precisi e verificabili e di persone con tanto di nome e cognome, che sembrano intuibili ma possono anche non esserlo.

Dice Garozzo : “ L’ho già detto e lo ribadisco. Ho rotto un sistema e il tempo lo dimostrerà. La mia amministrazione ha fatto le gare (facendo risparmiare milioni di euro al comune di Siracusa) per chi era abituato ad avere affidamenti diretti questo è stato un problema. Ho difeso la città da richieste milionarie e continuerò a farlo.” E’ una denuncia fortissima.

Ma, Sig. Sindaco Le chiedo: il “sistema” a cui Lei fa riferimento aveva – ovviamente – un regista e degli esecutori. Chi erano? Chi ha reagito contro di Lei per avere fatto le gare e non gli affidamenti diretti? Da chi provenivano le richieste milionarie a cui si è opposto? Dallo stesso regista? I due PM da lei violentemente attaccati erano “assoldati” nella compagnia del regista ?.

Capisco che andare oltre La esporrebbe ancora di più, ma, al punto in cui Lei è arrivato, astenersi dal dire tutto all’opinione pubblica sarebbe un gravissimo errore. Del resto “se c’è un giudice ancora a Siracusa” (parafrasando Berlino) queste domande le porrà a Lei e a qualche suo amico. Posso aiutarla? La sua eclatante vicenda politica lo ha visto in amorosi sensi con l’on. Foti per anni e poi da questo differenziarsi polemicamente: ha qualche connessione con le denunce di prima ?

Insomma sindaco Lei deve essere chiaro anche per farci capire i veri motivi del suo mortificante immobilismo amministrativo. Potremmo ritrovarci alla fine, a distanza di anni, e dopo mille e mille errori (suoi), nella stessa condizione di denuncianti.

Sono trascorsi sette mesi, ma lei non è mai stato chiaro. Parla oscuro ad altri che parlano oscuro. Lancia anatemi contro gli uomini in nero senza mai fare nomi e cognomi.                          

                                    Salvo Benanti