Politica

QUANDO CORSO GELONE ERA LA NOSTRA VITA E I SIRACUSANI ERANO UNA COMUNITÀ

Corso Gelone era il cuore della città. C’erano negozi e attività di tutti i tipi. A due passi dal corso Gelone c’era il tribunale, il Jolly Hotel, piazza Adda, il muretto di piazza Adda ritrovo dei giovani per eccellenza. Sempre lì vicino c’era il frullato, un altro dei miti degli anni settanta/ottanta. E ancora gli appuntamenti all’Agip, o da Ulma, proprio di fronte all’ospedale. Corso Gelone era la nostra vita, lo sentivamo come casa. Anche i comizi in piazza della Repubblica erano un appuntamento da vivere, la politica c’entrava ma non era decisiva. C’era qualcosa di più, un senso di comunità oggi abbastanza affievolito. Se un politico faceva a botte in corso Gelone, in cinque minuti lo sapeva tutta la città, perché si comunicava, ci si parlava. Allora non c’erano i cellulari e i social. Oggi corso Gelone sembra il deserto dei Tartari. E non si tratta di una stretta casualità, ma di una scelta. Una scelta di una politica scarsa, autoreferenziale, frutto di stagioni sempre più scadenti.