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VINCIULLO: DI PIETRO DEVASTANTE, DA ROMA DECISIONE AUTORITARIA PER L’HOTSPOT AD AUGUSTA

Scrive Enzo Vinciullo in una nota: Nel silenzio più assordante, con la complicità devastante dell’Amministrazione Comunale di Augusta, in questi giorni, in provincia di Siracusa, si sarebbero tenute delle riunioni, ovvero delle conferenze di servizio, attraverso le quali si è inteso ottenere le autorizzazioni di legge per la realizzazione di un hotspot, a quanto pare, dentro il porto commerciale di Augusta, ovvero in un’area limitrofa che impedirebbe la futura espansione del porto. La notizia, se confermata, rappresenta una ferita insopportabile causata dallo Stato alla provincia di Siracusa, che, è bene che si sappia, difficilmente è risanabile. Ma la notizia sembra proprio confermata, dice al riguardo infatti il sindaco pentastellato di Augusta, Cettina Di Pietro: “I centri di prima identificazione per i richiedenti asilo devono essere nei punti di sbarco. In realtà noi già al porto abbiamo una tendopoli che da tempo svolge questa attività, si tratterebbe solo di ufficializzare un servizio che già facciamo. Dovevano essere delle tende che ospitavano i migranti in emergenza, è diventata una situazione che si è cristallizzata nel tempo. Si tratta di delocalizzare questa tendopoli per fare la stessa attività svolta fino ad oggi”.

Insomma al sindaco grillino va bene, ha partecipato ad incontri, anche in prefettura, è insomma della partita per un CIE ad Augusta. E Vinciullo s’arrabbia di brutto: “È inimmaginabile che si pensi di costruire una struttura del genere senza coinvolgere le forze politiche e istituzionali del territorio, come se la provincia di Siracusa fosse una colonia e, di conseguenza, i suoi cittadini debbano sopportare le imposizioni e le angherie romane, come al tempo del console Marcello.A nessuno, nemmeno allo Stato di concezione Hegeliana, è consentito imporre scelte così devastanti per il territorio e minare per sempre il futuro del porto di Augusta.Non siamo né vogliamo essere asserviti a Roma, non siamo né vogliamo essere asserviti al Ministero dell’Interno e queste scelte, sicuramente autoritarie, servono solo ad inasprire i rapporti fra i cittadini e coloro i quali, per necessità, vengono d’Oltremare.La realizzazione di un hotspot all’interno del porto di Augusta, oltre a minarne per sempre le prospettive strategiche ed economiche a favore del vicino porto di Catania, servirà a creare un solco incolmabile fra i cittadini e le Istituzioni e inasprirà per sempre il risentimento nei confronti di chi, incolpevolmente, si troverà coinvolto in questo contrasto assurdo fra il territorio e il Ministero dell’interno. A chi, da anni, vuole, con feroce determinazione, realizzare questa struttura di accoglienza per gli extracomunitari nel mio territorio, dico: state attenti, questa struttura fomenterà l’odio, spingerà chi, come me, è stato sempre una persona attenta ai bisogni altrui e moderata, a diventare estremista ed oltranzista nel difendere la mia gente e il mio territorio.Pertanto, ha concluso l’On. Vinciullo, giù le mani dalla mia provincia, cercate di riflettere prima di continuare con questa proposta assurda che, col Ministro Alfano, era stata bocciata”. Ad Augusta, è infine il caso di ricordare, sta per aprire uno Sprar (Sistema protezione richiedenti asilo e rifugiati), all’ingresso della città. Siamo alla pura follia.