ELENA CALIGIORE: COL RANDAGISMO SONO IN AUMENTO I GUADAGNI ILLECITI E GLI APPETITI
Sono passati esattamente 15 anni da quando ‘malauguratamente’ insieme ad una mia amica ho visto un piccolo cane sul ciglio della strada in via Ermocrate. Aveva una zampetta malconcia, era pieno di zecche, denutrito, insomma sembrava un cencio. Lo portammo in canile sperando di trovare un veterinario, visto che era Agosto e molti studi veterinari erano chiusi. Da quel momento, dopo aver visto gli orrori che vi erano in quel canile, invece di fare le vacanze, la mia amica ed io, abbiamo fatto volontariato in canile per diverse ore al giorno. Cercavamo di aiutare a pulire e curare i cuccioli che morivano come le mosche, come quando si spruzza un insetticida. Cimurro, gastroenterite ed altre malattie erano endemiche in quella struttura, la sola che esisteva allora ed era convenzionata col Comune di Siracusa. Il cagnetto che avevamo trovato lo portammo via, lo adottò la mia amica, portandolo via da questa ‘ terra di cani dannati’. E’ ancora vivo, anziano ovviamente, ma vivo. Si chiama Vagabondo. Oggi, dopo 15 anni da quel lontano 2002, cosa e’ cambiato in quel canile e nel campo del randagismo in generale nella nostra città e provincia? Nel canile è cambiato qualcosa: maggiore pulizia e cura degli animali. La struttura però è sempre la stessa, anzi direi peggiorata e sicuramente non adeguata a quanto richiesto dalla normativa. Considerato il numero dei cani ivi ospitati e la somma mensile che percepisce l’Associazione/Coperativa convenzionata, alcuni miglioramenti avrebbero dovuto farli da anni. In generale sono cambiate molte cose, alcune in meglio altre in peggio. E’ cambiata, ad esempio, la sensibilità dei cittadini verso gli animali. Sono tantissimi i siracusani che hanno adottato cani dai canili e nonostante ciò il numero dei canili nel nostro territorio è aumentato. Vi sono strutture canili piene come un uovo. Anche il numero dei randagi è aumentato. Ci chiediamo il perché di questa situazione. Qualcuno sostiene che sono gli stessi canili a creare randagismo. Un’ipotesi possibile in altre zone della Sicilia e del Meridione, non certo nella nostra città perché da anni l’attenzione ed il controllo sono pressanti e le sterilizzazione dei cani del canili sono state iniziate da alcuni anni. Si effettuano tuttora, seppure con qualche interruzione da parte dell’ASP e che andrebbe evitata. Si sterilizzano i randagi che vivono per strada o nelle campagne, quelli che impropriamente vengono chiamati ‘cani di quartiere’ e che sono stati e sono tuttora il cavallo di battaglia di un’associazione locale. Ma allora….. se le ASL sterilizzano sia i cani dei canili , sia quelli liberi sul territorio, chi crea ed incrementa il randagismo? Qualcuno sostiene che sono i privati e ci può stare, infatti pare che nella zona di Tivoli vi siano soggetti privati che hanno decine e decine di cani nelle loro proprietà, spesso non microchippati e soprattutto non sterilizzati. E’ stato fatto un importante lavoro di censimento di queste ed altre situazioni grazie alla collaborazione gratuita di un’associazione di Guardie Zoofile con il Comune e le ASP. Ma è rimasta una iniziativa isolata, non più ripetuta ed alla quale si sarebbe dovuto dare un seguito ed estenderla ad altre zone del territorio di Siracusa ed in provincia. In contrasto con le iniziative positive per arginare il randagismo abbiamo visto crescere, in misura davvero preoccupante, il numero di volontari ‘fai da te’ che prendono cani ovunque, li chiedono perfino ai privati ed ai contadini nelle campagne (fingendo poi di trovarli abbandonati) per spedirli quindi al Nord dietro un compenso camuffato sotto forma di rimborso spese. Sono nati stalli abusivi, spesso piccoli lager. In questi stalli vengono tenuti temporaneamente i cani per poi farli partire. Ad esempio Enpa Siracusa si appoggia ad uno stallo di Priolo, di proprietà di una signora che detiene decine e decine di cani del Comune di Priolo però, stranamente, intestati a lei stessa. Pare che ultimamente la signora abbia costituito un’associazione per sanare la situazione precedente. Si registra altresì la nascita di stalli assolutamente non a norma, a pagamento (in nero), quindi non pensioni autorizzate per cani. In alcuni di questi stalli vengono chiesti fino a 10 /15 euro al giorno a cane!!! Si sono anche moltiplicate le iniziative di singole volontarie ‘autonome’ (nel senso che non appartengono ad alcuna associazione) che fanno partire quasi giornalmente cani in aereo verso il Nord, facendosi ‘rimborsare’ da coloro che li prenotano e che sono spesso anche loro volontari ‘fai da te’. I cani quindi, da una situazione difficile al sud finiscono spesso per essere dimenticati in un canile del Nord. Alcuni volontari per eludere le ‘Linee Guida’ del Ministero della Salute relative alla mobilità dei cani e quindi per ottenere il nullaosta del Comune ed i controlli dell’ASP veterinaria, si intestano personalmente i cani. Nel giro di pochi mesi, all’anagrafe canina si possono riscontrare volontari registrati come proprietari di ben 70/80 cani. Questo dovrebbe insospettire le ASP e indurle ad intervenire prima che questa diffusa prassi, illegale sotto molti punti di vista, sfugga loro di mano. Continuando di questo passo, se non si modifica la legge, il randagismo continuerà ad aumentare, perché sono aumentati i guadagni illeciti e quindi gli appetiti.
Elena Caligiore