Politica

ANCHE PER IL PARCO ROBINSON GAROZZO NON FA IL BANDO E LO AFFIDA ALLA “PRO ALGERI”

La Garozzo Band dice di fare i bandi, ma in effetti li evita come la peste e quei pochi che fa li sbaglia tutti. Modestia a parte, direbbe il babbalecco Giufà. Prendiamo il caso del Parco Robinson dove il sindaco Garozzo ha un’associazione amica che lo rappresenta nel territorio di via Algeri e vicinanze. Così questo amico, a febbraio scorso, in clima di massoneria, ha firmato un protocollo d’intesa col funzionario comunale competente per il parco Robinson. In sostanza un comodato d’uso per l’associazione dell’amico di Garozzo, che gestirà e non sborserà una lira, forse e magari avrà dei sostegni per la gestione. L’associazione Pro Via Algeri in ogni caso si è già messa all’opera e ha programmato dei concerti di neomelodici, all’interno del Parco.

E IL BANDO PER LA GESTIONE?  Non se ne intravede nemmeno l’ombra, eppure chi oggi amministra, Garozzo e Garozziani-renziani, sul bando quando erano all’opposizione non transigevano, era l’unica strada legale da percorrere, dicevano.  Scrivevano i consiglieri di quartiere Fabio Fazzina e Marina Zappulla: “Alla scontata difesa d’ufficio dell’attuale Assessore ai Lavori Pubblici, La Bianca, che utilizzerà la scusa di comodo della mancanza di risorse in Bilancio per la manutenzione del Parco e del vandalismo dei cittadini siracusani, replichiamo che un’Amministrazione seria e lungimirante avrebbe dovuto prevedere, già in fase di realizzazione, un bando di gara per l’affidamento e la gestione di questa vastissima area. Ci risulta, peraltro, che anche l’ufficio tecnico del Comune aveva ripetutamente sollecitato proprio l’assessore La Bianca a predisporre un bando di gestione per individuare i soggetti più idonei e qualificati, ai quali affidare la cura del Parco, ma che questo pressante suggerimento sia inspiegabilmente caduto nel vuoto!”

Quindi per gestire legalmente una grande struttura di 50mila metri quadri, costato fino ad oggi circa 4 milioni al Comune, cioè otto miliardi delle vecchie lire, un’associazione non basta. E in ogni caso ci vuole una procedura legale, un bando pubblico e trasparente. Scrivevano ancora Fazzina e Marina Zappulla: “Constatata la grave latitanza dell’Amministrazione Comunale, con in testa proprio La Bianca, si è creata allora una mobilitazione spontanea di cittadini ed associazioni (Comitato Parchi Aperti, Agesci Siracusa 13, Associazione Archimede, Arciragazzi, Legambiente, WWF, Comitato Cento Donne, Energie Nuove, Siracusa Lavoro Arte e Cultura, ASD Nuova Aretusa, per citarne solo alcune), che hanno presentato domande formali di collaborazione gratuita per la salvaguardia del Parco di Bosco Minniti, offrendo attività sportive, azioni di recupero sociale, attività culturali e musicali, tutte e sempre a titolo gratuito. La palla a quel punto è passata all’Assessorato alle Politiche Sociali, eletto dal Sindaco ad interlocutore delle associazioni, che nei limiti della propria competenza ha potuto concedere alle associazioni, attraverso la stipula di un protocollo d’intesa, solo piccole, ininfluenti mansioni, quali l’apertura e la chiusura dei cancelli, la segnalazione delle condizioni igienico-sanitarie e dello stato del verde a chi di competenza, l’organizzazione di attività culturali, sportive, tutto per puro spirito di liberalità. E’ chiaro che un’associazione sulla base di un protocollo di un simile tenore non può garantire la manutenzione ordinaria del verde, la sicurezza, e la complessiva fruibilità del parco e degli impianti sportivi. L’Amministrazione si è dimostrata ancora una volta sorda ed incapace ad esprimere soluzioni legalmente percorribili per la messa a punto di un progetto credibile che renda il Parco Robinson realmente un’area di ristoro e di servizi per i cittadini. La mancata previsione di un progetto di gestione, infatti, oltre a costituire una grave ed irresponsabile omissione delle amministrazioni Bufardeci prima e Visentin ora, ha consegnato il Parco al degrado, all’abbandono e ai ripetuti atti di vandalismo, che lo hanno reso il luogo inospitale che è attualmente”.

Insomma, la solita mobilitazione di Pd e associazioni di sostegno quando c’è da mettere all’angolo l’avversario politico, poi conquistato il potere le regole diventano cartaccia: tutte le associazioni pronte a prendersi cura gratuitamente del parco Robinson oggi sono di fatto scomparse, non possono più impegnarsi per salvare il parco Robinson, hanno altro da fare, la vicenda in questione non ha più attrattive.

Allora Garozzo prende l’associazione di un fedelissimo e gli affida con una attestazione-protocollo d’intesa una mega struttura che doveva avere ben altre finalità che quella di ospitare qualche cantante neo melodico, doveva soprattutto avere un bando trasparente, associazioni qualificate ed attrezzate per partecipare alla gestione, tante e diverse associazioni, come proponeva la parte politica di Garozzo che oggi, in palese raptus elettorale, è di fatto contro qualsiasi bando pubblico e trasparente. Niente bando per gestire il centro di accoglienza per minori dell’Umberto I°, niente bando per il parco Robinson, per questa grande struttura solo quello che appare clientelismo spiccio.

Dimenticavamo, Fabio Fazzina e Marina Zappulla, giustamente scatenati contro il centrodestra che non gestiva al meglio il parco, non sono più consiglieri di quartiere, oggi sono diventati due consiglieri comunali che fanno parte della maggioranza di Garozzo al Comune. E non osano nemmeno fiatare se il capo affida senza bando il parco Robinson, lo stesso bando che loro avevano giudicato, scripta manent, l’unica strada legale percorribile.  

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