Politica

CHI HA INCASTRATO BRUNO FORMOSA?

Quando si scrive lo si fa per un’urgenza. Lo diceva Rilke e lo pensano in tanti. Ed è questa urgenza il punto essenziale del libro di Bruno. Al di là dell’intreccio e delle gustose trovate comiche, il racconto trasuda l’urgenza di voler condensare le proprie passioni letterarie, musicali e cinematografiche e fissarle in un racconto come tessere di un mosaico. In una atmosfera da commedia all’italiana dove tanti personaggi comuni si incontrano e si scontrano per routine e per scherzo del destino, riescono a trovare posto Erik Satie e i Black Sabbath, Orson Welles e Cipri e Maresco come mixati miracolosamente da un grande DJ.

Lo stile letterario minimalista di Bruno, che strizza l’occhio a Raymond Carver e al Gadda del Pasticciaccio, aiuta il lettore a non perdersi in questo vortice di ricordi e sensazioni generosamente incasellate nella storia; storia che sembra avere luogo in un tempo indefinito che parte dai primi anni 70 e continua fino ai giorni nostri, come in un unico bozzetto. E con questa fervida urgenza di raccontare e comunicare i propri amori, Bruno riesce a incastrare il lettore. Un racconto che vi farà spesso alzare gli occhi dalle pagine e ripensare ai vostri personali ricordi.

FFRANCESCO SCIMEMI

 

 

Esiste davvero Bruno Formosa? Gli antropologi, i naturalisti, i filosofi, i cacciatori di taglie, gli impiegati all’anagrafe se lo domandano da anni, tuttavia quando lo cercano si sentono dire sempre che è appena andato a prendere un caffè, che torna subito. Woody Allen lo iscriverebbe subito fra le strane creature mezzo leone, mezzo gufo delle paludi e testa da ragioniere che popolano i suoi bestiari. A quanto pare, il buon Bruno potrebbe cingersi il capo con la corona di poeta nonsense e con quella di DJ e di animatore di feste e festini, di teatrante e di conduttore radio-televisivo, di giornalista e di scrittore… insomma potrebbe andare in giro con una dozzina di corone in testa, una torre di corone, oltretutto scomode da tenere in equilibrio tutte insieme. Altro mistero, se mai ce ne fosse bisogno: oltre a quanto è sommariamente elencato qui sopra, Bruno Formosa è famoso anche per altro. Ma non si sa cosa sia questo “altro”. Cosa può essere? Una particolarità fisica, come ad esempio una voglia a forma di ombelico al posto dell’ombelico? O una particolarità metafisica, come ad esempio la capacità di leggere telepaticamente il desiderio di pasta alla norma in inconsapevoli e casuali passanti? Insomma, cos’é questo Bruno Formosa? Uomo o mito? Uoto o mimo? Uomito o mo? E adesso questo libro, questo romanzetto dai cento pregi cosa produrrà? Ovviamente un infittirsi del mistero. E noi, poveri esseri quasi normali, ancora qui a domandarci: ma esiste davvero Bruno Formosa?

GAETANO GALLITTO