ZAPPULLA E PRINCIOTTA: PRESTO L’AREA PER IL NUOVO OSPEDALE
O il nuovo ospedale o il nuovo sindaco , anche se gradiremmo raggiungere entrambi gli obiettivi. Così ci viene da enunciare per sciogliere, e presto, un nodo che altrimenti farà naufragare in modo drammatico la possibilità di realizzare il nuovo ospedale di Siracusa.
In molti, e noi tra questi, avevamo sperato fosse possibile realizzarlo entrò gli spazi dell’ex Onp. Lo speravamo perché si potevano risparmiare cifre importanti, perché si poteva completare la cittadella della salute.
Ma ormai Regione, Soprintendenza e Asp hanno dichiarato senza possibilità di dubbio che ostacoli tecnici, vincoli e impedimenti giuridici lo rendono impossibile. Le ragioni indicate sono legate all’impossibilita di demolire i padiglioni, al rispetto del valore architettonico dell’impianto e alla conseguente riduzione dell’area disponibile, ben al di sotto di quanto occorrente (circa 54.000 metri quadri) .
E allora, ci chiediamo: cosa si aspetta ancora per individuare un’altra area? Tra pochi mesi il finanziamento sarà destinato ad altre opere e strutture sanitarie, e allora fare riclassificare l’opera come priorità sarà un’impresa che forse le attuali generazioni non avranno il piacere di vedere compiuta.
Stiamo parlando di un’opera che dovrà servire i siracusani, e pure il territorio, per almeno i prossimi 100 anni. Qui stiamo parlando del diritto alla salute per intere comunità, un’opera che è un presidio sanitario e al contempo un segno di civiltà.
Non ci possono, quindi, essere tatticismi che tengono, guerre sotterranee di natura politica, interessi privati su eventuali allocazioni: qui bisogna recuperare il tempo perduto e individuare l’area per poi definire il progetto di massima, e quello esecutivo.
Le caratteristiche dell’area le ha già indicate con chiarezza l’Asp, dicendo quanto spazio serve, quanto deve essere edificabile, quali servizi. Per il nuovo Ospedale, scrive l’Asp , occorrono almeno 110.000 mq di superficie libera, dicendo che fondamentali devono essere i collegamenti e i servizi relativi. Non si può realizzare certo nel cuore della città per le inevitabili difficoltà a raggiungerlo, ma in una zona con servizi di collegamento eccellenti, anche guardando allo sviluppo urbanistico e abitativo dei prossimi tempi.
Insomma non manca nulla per poter decidere: la commissione urbanistica e la giunta comunale assumano la proposta e la sottopongano alla valutazione del Consiglio. Il sindaco metta sul piatto le sue immediate dimissioni, perché se ancora si dovesse tergiversare e perdere definitivamente il treno, rappresenterebbe un suo fallimento personale, forse il più grave e imperdonabile. Un danno ai siracusani di oggi e anche a quelli del futuro.
Il Sindaco faccia un gesto forte, per sfidare se stesso e per richiamare tutti gli altri alle proprie responsabilità. Sarebbero forse le uniche dimissioni per una ragione nobile. Noi non lo consideriamo adeguato a governare una città bellissima e complicata come Siracusa, e non abbiamo nascosto che un avvicendamento necessario e salutare potrebbe rappresentare un possibile rilancio per una nuova primavera.
Ma dimettersi non per candidarsi, bensì per protestare contro i ritardi tecnici, a nostro avviso, gli farebbe onore. Aspettiamo quindi la proposta dell’area per l’ospedale o le sue dimissioni. Nel frattempo manderemo una richiesta ufficiale al presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione, Raffaele Cantone, affinchè tutto l’iter, e da subito, sia seguito dall’Anac. Parliamo di salute, e prevenire è sempre meglio che curare.