Politica

IL TALENTO INESISTENTE DI FRANCESCO ITALIA

L’assessore Italia, oltre a scrivere poesie, saltuariamente scrive anche delle note. Quella di oggi è dedicata all’onorevole Vinciullo e riguarda i soldi dello sbigliettamento del parco della Neapolis. Le solite fuffe: La colpa non è mia ma dell’assessore regionale, il Comune è in perfetta regola (sarebbe la prima volta), Vinciullo ha informazioni approssimative e, tocco finale, così si fa scorretta informazione, i cittadini finiscono per non credere più alle istituzioni. Quello che dice Italia avrebbe una qualche valenza se parlasse un politico aduso alle regole democratiche, pronto al confronto pubblico, aperto al dialogo anche con chi non la pensa come lui. Quello che dice Italia invece non vale una cicca perché Italia da 4 anni assessore non si è mai confrontato pubblicamente con nessuno, non ha mai dialogato, anche aspramente, con chi pensa che lui, Garozzo e compagni siano stati e siano un disastro per la città di Siracusa. Non per antipatia o per partito preso, ma proprio per inettudine, per non aver risolto uno solo dei problemi cittadini, per un nullismo renziano/cosmico. Italia poi ama le interviste servili, non partecipa a nessun faccia a faccia, anzi pensiamo che non sappia nemmeno che esista questa prassi democratica. Non parliamo poi di giornalisti. Ho i miei anni sulle spalle ed ho capito dopo mezza giornata che l’assessore in questione aveva una visione selvaggia del potere amministrativo: Chi non mi considera un genio, e purtroppo per i siracusani non lo è, ma non è nemmeno un modesto amministratore. Lacune incredibili, sconosce la storia di questa città come sconosce le corrette procedure amministrative e a strada lunga anche questo emergerà con chiarezza. Chi non mi considera un genio, dicevamo, non mi merita. E così fino ad oggi si è mosso. E continua a muoversi. Scrive poesie e scrive note e si sente il più bravo del reame mentre è solo inconcludente/arrogante. Poveri siracusani.