Politica

GLENDA RAITI: TUTTA LA POLITICA E’ CHIAMATA A RIDARE FIDUCIA ALLE PERSONE

Glenda Raiti, il motivo vero per cui ti sei candidata alla Camera?

La politica è passione, impegno, abnegazione per gli altri tenendo sempre fede ai propri valori e ideali. In un momento storico difficile come quello che stiamo vivendo da un punto di vista politico, sociale e umano ho accettato la candidatura voluta dal Partito Democratico, che è la mia casa, per mettermi al servizio di un’intera comunità.

Che campagna elettorale è stata dal tuo punto di vista?

Dire strana è poco. Troppo breve, troppo veloce. Innanzitutto inopportuna in un momento  come quello che stiamo attraversando. Da sempre durante guerre e disastri  economici, sanitari e sociali, lo scontro politico ha dato spazio a collaborazione  ed unità.  Con la decisione di far cadere il governo Draghi varie forze politiche italiane sono andate contro la storia e stanno mettendo a rischio il paese.


Penso che Turi Raiti, da qualche parte, sia comunque orgoglioso di te?

Sono io orgogliosa di mio padre, per tutto quello che ha fatto nella sua vita e che ha lasciato. In questa campagna elettorale sto rivivendo negli occhi e nelle parole delle persone che incontro la sua storia, una bellissima storia. Penso ai suoi insegnamenti ogni giorno, specie quando devo costruirmi una opinione su fatti importanti. Mi chiedo cosa avrebbe deciso lui, con il suo metodo di analisi cosa avrebbe preso in considerazione. Confronto il tutto con le esigenze di oggi e prendo la decisione. Certo è un bel privilegio avere avuto un padre come il mio.

Glenda Raiti, qual è la cosa più bella di queste elezioni e qual è la più brutta?

La più bella è veder che nonostante tutto ancora c’è chi si appassiona alla politica e partecipa alle nostre riunioni. Ci sono i militanti di sempre ma anche le giovani generazioni. Certo non come una volta. Ma anche questo è un fronte per cui lavorare. La cosa brutta è toccare con mano i problemi che le famiglie stanno vivendo, rendersi conto che le disuguaglianze stanno aumentando, sentire fra la persone la sfiducia, la lontananza dalle istituzioni, lo scetticismo del  “come al solito non cambierà nulla”.  E tutta la politica, destra e sinistra, è chiamata a far superare questa rassegnazione.

Dal 26 settembre quale sarà il tuo primo impegno?

Vorrei proporre agli eletti e alle forze sociali del territorio, una riunione da Stati Generali per riscrivere il futuro di questa area del Paese.

 I cittadini con cui hai parlato che segnale ti hanno mandato?

Ci sono forti timori per la propria sicurezza, in termini economici, in termini sociali, anche in termini sanitari. Si teme per il proprio lavoro e per il futuro dei figli. E’ da questi segnali che bisogna ripartire e dare le risposte.

Domanda rischio. I 5 eletti alle Regionali?

Difficile fare previsioni. Certo è che chiunque sarà eletto avrà un bel po’ da fare nei prossimi cinque anni. Che potrebbero essere la legislatura più difficile di sempre.