Politica

PAOLO MEZZIO: LA REGIONE SNOBBA 9000 DIPENDENTI, 223 MILIONI DI STIPENDI, UN FATTURATO DI 7,2 MILIARDI E LE ROYALTES DEI COMUNI?

Paolo Mezzio, praticamente stiamo chiudendo i battenti della zona industriale come se si trattasse di un fatto ineluttabile?

Una strategia di sviluppo ha certamente dei presupposti culturali, indica le pre condizioni per lo sviluppo e il cambiamento e deve necessariamente coinvolgere tutti. Sono convinto che la chiusura della zona industriale non è ineluttabile, bisogna difendere e conciliare la produzione dal punto di vista ecologico e ambientale. L’unica occasione strategica è il PNRR che può rivoluzionare la produzione…attraverso la transizione energetica, ma mi pare che niente si fa, perché la politica ormai è  diventata tattica, non ha una visione del futuro e difficilmente diventerà  strategica. L’esempio era l’accordo di programma che noi avevamo fatto con il Governo nazionale per il rigassificatore, la bonifica del porto di Augusta e poi la politica devastò l’accordo. Bisognerebbe riprendere questo accordo ed entrare nel PNRR e cambiare la struttura di produzione dal punto di vista ambientale e energetico. Oggi il rigassificatore sarebbe molto utile alla difesa della zona industriale e a Punta Cugno che è un pezzo strategico della economia provinciale.

Musumeci e il governo regionale hanno grosse responsabilità, ma i deputati nazionali e regionali dove sono finiti?

Abbiamo registrato una preoccupante incapacità da parte del Governo Regionale a farsi carico delle migliaia di siciliani e delle famiglie. Certo il Governo regionale sta sottovalutando la zona industriale di Siracusa; 9000 dipendenti tra diretti e manutenzione,223 milioni di stipendi, 7,2 miliardi di fatturato e poi le royaltes dei Comuni, ma come si fa a sottovalutare questo problema?. Fino a pochi anni fa  l’86% delle esportazioni energetiche e chimiche erano della zona industriale della provincia di Siracusa però non l’hanno difesa. La politica pensa ad altro e il Presidente della Regione è distratto, compresi i deputati regionali e nazionali che pensano solo alle prossime elezioni; dicono solo parole parole e fanno solo teoria… Dovrebbero essere più concreti…sono purtroppo condizionati dall’appartenenza politica dovrebbero, per un attimo, guardare al futuro e alla difesa delle famiglie e assieme, tutti, fare una iniziativa a difesa dell’economia di Siracusa. La politica e le istituzioni locali fare  una pressione unitaria nei confronti del Governo nazionale e regionale, come il sindacato vorrebbe. Capiscono o no che la situazione, per me, è gravissima!

E il sindaco di Siracusa, quello di Melilli, quelli di Priolo e Augusta? Anche loro sordomuti, attenti solo ai loro quarzi?

Ho letto un documento del segretario della Femca, Alessandro Tripoli, che ad Augusta i sindaci dei comuni della zona industriale hanno incontrato i sindacati di categoria, inizialmente “lo sforzo era comune” ma poi si sono divisi, non con i sindacati ma tra i sindaci… perché’ ognuno vuole essere protagonista solitario! Io sono convinto che se non ci sarà uno sforzo unitario, al di là delle appartenenze politiche e sindacali, sarà un disastro. A volte penso che  qualcuno,  non ha  il certificato di esistenza in vita.

Tu sei stato dal punto di vista sindacale un numero uno. Non mi pare che il sindacato stia facendo tutto il possibile e anche di più. Una volta per le vicende della zona industriale c’era un’attenzione massima. Oggi..

Il Sindacato, secondo me, può risolvere la questione, ma non da solo. L’ individuazione dei processi di cambiamento dovranno essere condivisi  dalla società civile, dalla Pubblica Amministrazione  dalle imprese e soprattutto dalle Istituzioni locali e regionale. Se non avverrà questa coinvolgimento totale, il futuro della nostra provincia, non solo della zona industriale,sarà buio.

Forse siamo destinati al piccolo cabotaggio, mi riferisco alla costruzione di off shore  a Marina di Melilli, il borgo stritolato e desertificato dall’Isab

Quando negli anni settanta il borgo di Marina di Melilli, mille abitanti, stava per essere distrutto e ogni sera, (ero in gioventù aclista) facevamo riunioni nella chiesa di Marina di Melilli, con Carlo Sorbi, un prete operaio,  per difendere la sopravvivenza del borgo di Marina di Melilli.  I poteri forti avevano già fatto una scelta e siamo stati sconfitti.

Stefania Prestigiacomo sull’ospedale di II livello, sulla CamCommercio, sulla transizione. Il due volte ex ministro è l’unica con gli attributi?

L’ incontro con il Governo nazionale l’abbiamo fatto grazie all’onorevole Prestigiacomo (il Presidente del Consiglio era Berlusconi) e poi tutti i suoi avversari e una parte della sua coalizione distrussero l’accordo di programma…, a parer mio, lo so che scatenò una polemica politica, l’unica coerente ed efficace. Il Presidente Lombardo, su suggerimento  di un politico di Siracusa, si mise di traverso. Io non sono mai stato di Forza Italia e l’onorevole Prestigiacomo lo sa… però, al di là della appartenenza politica, ci ha aiutato, anche quando era Ministro. Oggi la divisione della politica condiziona i problemi….sull’Ospedale, sulla Camera di Commercio…  su tutto.

Paolo Mezzio, conosci Siracusa come le tue tasche. Perché siamo messi così male? Più volte ultimi nella qualità della vita, una città intristita, addirittura morta nelle periferie…

Sono stato per 20 anni tra Palermo e Roma e quindi non conosco più Siracusa come le mie tasche….Siracusa è una città bellissima…mi offende che la qualità della vita  dei siracusani è agli ultimi posti, come tutte le città della Sicilia. Il problema non è solo di Siracusa della gestione ambientale e della qualità della vita.. il problema è della Sicilia!

Petrolchimico in coma, capoluogo massacrato da incompetenza e arroganza, dopo l’assurdo scioglimento del consiglio comunale, gestione nelle mani di una persona sola per scelta di un cga non credibile (i brogli elettorali ci sono ma non sono troppi con cinquemila schede scomparse). Da dove potremmo ripartire per ridare entusiasmo e slancio a questa provincia?

Secondo me bisogna avere una visione rispetto al futuro del nostro territorio….tutto il nostro territorio, dal Petrolchimico che deve conciliare la produzione dal punto di vista ambientale, come ho già detto la transazione energetica, all’ edilizia compatibile con il risparmio energetico, al turismo e l’agricoltura, all’artigianato, al Commercio… si dovrebbe costruire unitariamente un progetto del nostro territorio economico e sulla qualità della vita. Ma è necessario uno sforzo comune di tutti. È difficile ma non impossibile!

C’è un dibattito molto polemico sulla stampa aretusea. Salvo Baio ha scritto che non possono essere credibili giornali che beccano migliaia e migliaia di euro dagli enti locali

Io mi fido dei giornali e dei giornalisti. Non lo so se “beccano migliaia di euro dagli enti locali” non mi interessa….ma le notizie vere sono nei giornali. Le fake news sono nei social.. tanti strumentalizzano anonimamente, offendono i vaccinati, e poi teorizzano il razzismo, l’omofobia…ecc.ecc.  L’articolo del giornale è firmato  e quando nell’articolo spunta una “ minchiata” la responsabilità è del Direttore e del giornalista che ha firmato l’articolo e personalmente pagano.

Ma un uomo come te abituato a mille battaglie come fa a ritirarsi nel privato e vivere nella sua Sortino quando ancora potrebbe dare tanto?

Quando ero operaio metalmeccanico ( ed ero iscritto all’Universita’ di Catania, nella facoltà di ingegneria, ma non mi sono mai laureato) mai avrei potuto immaginare che avrei fatto una carriera splendida nella Cisl. Ho iniziato a Catania, negli edili, poi a Gela, Ragusa, Siracusa, Palermo e a Roma, da segretario confederale organizzativo. Ho sacrificato la mia famiglia e quando mi hanno fatto le proposte dalla politica ho deciso di restare nella Cisl. Per me il Sindacato  era una scelta di vita. Quando ero operaio metalmeccanico, nel 1975 , mi iscrissi alla Fim Cisl, e poi una vita nella Cisl. Non potevo fare altro… non volevo fare altro! A un certo punto ho deciso dì dimettermi dalla Cisl e mi sono dedicato alla mia famiglia. È stata una scelta difficile ma importante. Poi il COVID ci ha rovinato la vita. Il Sindacato è stata la mia vita però a un certo punto ho avuto la sensazione che tutto era cambiato e ho fatto questa scelta. Oggi faccio il Nonno. Ma continuo ad essere iscritto alla Cisl…nei pensionati.