GIUSEPPE PATTI: RIILI E GRADENIGO? DUE POLLASTRI NEL POLLAIO DELLA POLITICA
Rep: Ah non siamo al palo per la mancanza di progettualità della Giunta Visentin o per meglio dire delle giunte di destra? Comprese anche quelle travestite da sinistra. La mancanza di prospettive future è pari alla candidatura romana di Visentin, che risuonò come una fuga dalle responsabilità amministrative della città. Posso comprendere l’assedio, che ha subito con le richieste e le prebende di una certa destra, capace solo di prendere per pochi e sottrarre alla collettività. Dare la colpa di un certo tipo di sviluppo (sostenibile) alle associazioni ambientaliste in malafede, che pensano al bene comune e che ritengono (poveri idioti) che la tutela dell’ambiente di fatto sta diventando tutela del genere umano, è sinceramente puerile e incomprensibile.
Riili e Gradenigo sono due pollastri nel pollaio della politica. Il primo si bea dell’essere stato assessore dell’ultima vera giunta di sinistra che la città ha avuto e sembra altresì che si sia dimenticato i dettami e le logiche politiche di sinistra appunto, e dovrebbe consultare di più con i suoi associati e i vertici nazionali dell’ANCE, che hanno firmato fior di protocolli sul contrasto al consumo di suolo, anche con molte associazioni ambientaliste in malafede.
Il secondo finito sotto tutela legale dopo le esternazioni sulle categorie professionali e sull’ANCE, che in tanti abbiamo letto e poi non più ritrovato sul web, complice di una giunta (credo che abbia più assessori di destra dell’ultima giunta Visentin) capace solo di lanciare slogan e non azioni amministrative degne di un rilancio che la città ormai solamente sogna!
Pensare di passare i prossimi 18 mesi ad essere bombardati da messaggi da campagna elettorale sarà snervante e logorante.
Una considerazione suI Piano Paesaggistico, che è stato studiato approfondito ed “osservato” da tanti cittadini e da tanti tecnici, che ne hanno proposto modifiche, valutate dall’Osservatorio Regionale e dal Consiglio Regionale per i Beni Culturali e che sono raccolte nel Decreto assessoriale 5040 del 2017, dove è “accertato che sono state espletate tutte le procedure relative alla concertazione istituzionale previste dall’art.144 del D.lgs.42/04 e s.m.i. e che le amministrazioni locali interessate hanno fornito il loro contributo partecipativo con specifiche note recanti annotazioni e richieste di correzione e modifica del Piano”.
Quindi le chiacchiere stanno a zero chi voleva condizionare il Piano Paesaggistico doveva farlo 10 anni fa, ora è uno strumento di tutela valido ed efficace, che pone soluzioni, anche a tanti guasti “urbanistici” del passato.
Giuseppe Patti