UNA STRADA PER RICORDARE CARMELO GENTILE, IL DON BOSCO DI ORTIGIA
Rep: Salvo Sorbello e Liddo Schiavo, già amministratori comunali di Siracusa, hanno scritto al sindaco Francesco Italia per chiedere che Siracusa ricordi mons. Carmelo Gentile, sacerdote benemerito, promotore di innumerevoli opere sociali e per oltre quaranta anni parroco della Cattedrale.
“Monsignor Carmelo Gentile nacque a Melilli il 7 gennaio del 1901 e venne ordinato sacerdote – scrivono Schiavo e Sorbello – il 24 maggio del 1925, dall’arcivescovo Giacomo Carabelli. Svolse tutto il suo ministero sacerdotale, durato ben 60 anni, presso la chiesa Cattedrale della Natività di Maria Santissima di Siracusa, prima come vicario cooperatore e poi, per oltre quattro decenni, come parroco.
Si prodigò sempre, in maniera davvero encomiabile per alleviare le difficoltà economiche e sociali di tante famiglie di Ortigia e rivolse la sua attività pastorale in particolare verso la formazione cristiana delle nuove generazioni. Diede così vita all’Oratorio Santa Lucia, l’edificio che si trova alle spalle della chiesa di santa Lucia alla Badia, tra piazza Duomo e via Picherali. Per realizzarlo, come ricordò mons. Salvatore Gozzo, “profuse tutto il suo cospicuo patrimonio personale, con quella generosità e larghezza di cuore che è la nota caratteristica di tutta la sua vita”.
Mons. Pasquale Magnano rilevò come, nel 1956, il canonico Gentile permutò, col Comune di Siracusa, i locali comunali di via delle Vergini (ex monastero di Santa Lucia) con l’antica sede della biblioteca Alagoniana, che si trovava al numero 3 di via Minerva. Corrado Piccione ricorda che il canonico Gentile “seppe rinunciare a tutto per amore dei poveri. Vendette i suoi beni, riducendosi in dignitosa povertà, per sostenere l’istituzione di assistenza per i minori nei locali di via delle Vergini”.
Fu anche tesoriere dell’erigendo Santuario della Madonna delle Lacrime e si prodigò, nell’immediato dopoguerra, per la costruzione del monastero delle carmelitane in via Acradina, vicino le latomie dei Cappuccini.
Venne definito il “Don Bosco di Ortigia” per la costante ed amorevole attenzione che rivolse sempre all’educazione e alla formazione cristiana delle nuove generazioni, in particolar modo promuovendo l’associazione della Gioventù Cattolica Maschile “Contardo Ferrini”, che per decenni ha svolto un ruolo positivo e determinante per tanti giovani siracusani, che hanno fatto tesoro di questa esperienza distinguendosi poi in vari campi della vita, anche a livello internazionale.
“Morì a Siracusa il 12 agosto del 1985 – concludono la loro lettera Liddo Schiavo e Salvo Sorbello – e chiediamo al Sindaco di voler ricordare questo illustre e benemerito sacerdote, intitolandogli una strada di Ortigia, certi di interpretare anche la volontà di tantissimi altri siracusani, che non hanno mai dimenticato l’operato infaticabile ed illuminato del parroco Carmelo Gentile”.