Politica

SU CASSIBILE EZIO GUGLIELMO FA IL COMUNISTA DIMENTICANDO CONFLITTI D’INTERESSE E UNA PETIZIONE FIRMATA DA MILLE PERSONE

Riportiamo uno stralcio dell’intervento del presidente di LeC, Ezio Guglielmo, sulla vicenda di Cassibile:

L’apparizione in tv di un gruppo di residenti di Cassibile, al di là della effimera notorietà concessa ai partecipanti, non ha giovato alla frazione, rappresentata come una comunità assediata da immigrati clandestini e offesa dall’imminente realizzazione di un mega villaggio a solo beneficio dei medesimi. Perché è ben nota la tradizione di ospitalità di Cassibile, dove non a caso da decenni è in atto un processo di pacifica e fruttuosa convivenza multiculturale. In compenso ha disvelato gli intenti strumentali dei protagonisti, per i quali la dignità dei lavoratori stagionali è l’ultimo dei problemi. Se così non fosse, non avrebbero offerto un quadro del tutto distorto della realtà, contando sulla compiacenza di una emittente che ha fatto del “pericolo migranti” uno degli appuntamenti fissi del suo palinsesto, abdicando, peraltro, all’inderogabile dovere del contraddittorio. E avrebbero, piuttosto, riferito di un tentativo, dopo decenni di incuria, da parte dell’attuale amministrazione comunale, di mettere ordine laddove il disordine ha per troppo tempo allignato senza suscitare i fragorosi proclami di queste settimane. Se così non fosse, non avrebbero fatto appello al senatore Salvini, di cui è ben nota la idiosincrasia per i migranti, ma, piuttosto, all’attuale Ministro dell’interno, l’unica autorità in grado di dare una risposta alle domande spiattellate in diretta. E dire che l’occasione poteva essere propizia per reclamare dal governo nazionale una più incisiva presenza nel territorio, tanto più dovuta in presenza di una comunità che ha avuto atteggiamenti di grande responsabilità e di solidarietà, contribuendo a non far deflagare situazioni potenzialmente esplosive. Perché, per fortuna, Cassibile non è solo quella rappresentata negli studi televisi di qualche giorno fa, ma è fatta anche, forse in misura preponderante, dai tanti residenti che silenziosamente hanno alimentato la pratica dell’accoglienza e dell’inclusione, come ci hanno ricordato opportunamente i ragazzi delle locali ACLI. Per fortuna, perché del loro prezioso contributo ci sarà bisogno per portare a compimento un percorso virtuoso che è solo all’inizio e che incontra, giorno dopo giorno, difficoltà nuove e non tutte preventivabili. Non è difficile prevedere che anche quest’anno non si potrà dare una risposta risolutiva ai tanti problemi sul tappeto. Perché i moduli prefabbricati forniti dalla Protezione civile, anche a causa delle restrizioni imposte dalla pandemia, potranno fornire alloggio ad un numero significativamente inferiore di persone rispetto a quelle per le quali inizialmente erano state previste.

L’analisi di Ezio Guglielmo è dettagliata, ma ha un vizio evidente che la rende non credibile e cioè la faziosità e quindi la manipolazione dei fatti. Guglielmo è stato un esponente in vista della nuova stagione dei comunisti siracusani e come tutti i comunisti parte dal principio che lui ha ragione e tutti gli altri torto. Ma è invece vero l’esatto contrario. Vediamo perché:

1 Il gruppo di residenti che ha protestato contro il villaggio – per loro inutile e che non risolve nessun problema di quelli sul tappeto – non sono i figli del diavolo, ma semplicemente persone che non la pensano come Guglielmo. Poi non si tratta di un gruppo, ma di circa mille persone che hanno presentato una petizione popolare snobbata con dileggio dall’amministrazione di cui Guglielmo è parte attiva con due assessori in giunta;

2 Ci sono cospicui fondi Fami e l’amministrazione di cui fa parte Guglielmo ha fatto assunzioni e uno sportello per una spesa complessiva di circa mezzo milione di euro. Fondi di cui va monitorata la spesa visto che anche la sede l’ha data gratuitamente la stessa amministrazione. Come si spendono allora questi soldi? A chi vanno? Si faccia chiarezza;

3 Guglielmo, presidente di Lealtà e Condivisione, non può ignorare che c’è una interrogazione parlamentare che ipotizza conflitti di interessi tirando in ballo un assessore di Lealtà e Condivisione, già vicepresidente di un’associazione che gestisce i fondi Fami. Come non può ignorare che un consigliere sempre di LeC sia presidente dell’Arci, anche questa associazione che partecipa e gestisce fondi Fami;

4 I cassibilesi che non vogliono questo campo/business al centro del Paese, si sono rivolti a Salvini visto che Pd e Grillini sono proprio quelli che hanno erogato i fondi Fami oggi palesemente contestati. E poi Salvini non è un altro figlio del diavolo, ma solo un politico che non la pensa come il sindaco del cga e gli assessori e consiglieri di LeC;

5 Dire che il problema non sarà risolto con il villaggio dà ragione ai diabolici contestatori che osano pensarla diversamente dai “soliti comunisti arroganti”. Discutere con i cassibilesi, stanchi di subire scelte calate dall’alto, senza essere consultati, ma nemmeno ascoltati, non è una opzione, ma un obbligo democratico. La spocchioseria del sindaco del cga che si fa intervistare e ridacchia sprezzante parlando di mille firmatari di una petizione popolare chiude il cerchio.Il caso Cassibile dimostra l’inadeguatezza e l’arroganza di chi amministra senza competenze e grazie a scelte, come quella di non tener conto di evidenti brogli elettorali, che sono servite “a coprire il sole con la rete”, comne si dice da noi in Sicilia.