SALVO SEQUENZIA: DICIAMO CHE GRANATA NON E’ NUOVO DI PRATICHE ALLA “TARTUFFE”
Salvo Sequenzia, avrai letto di quei sindaci che flirtano con la Lega e si incontrano col segretario Minardo…
La mutevolezza e ambiguità degli scenari politici attuali, a tutti i livelli, esaltano gli individualismi e le soggettività, oltre che gli opportunismi. Fra qualche mese assisteremo all’assalto alle “corriere governative” con la Lega e Forza Italia fra le prime in Sicilia. A Siracusa questo “assalto” sta già avvenendo, e altre manovre si profilano, in tal senso, all’orizzonte. D’Altra parte, come non leggere la recente “abiura” di Alicata delle sue dimissioni da commissario provinciale di FI?!
Cultura. Non si muove nulla, ci sono timidi segnali o abbiamo altre cose da fare? Il Punto?
La verità è che la pandemia ha colpito un “modo antico” di fare cultura. Conferenze, presentazioni di libri, concerti, seminari, rappresentazioni teatrali e mostre oggi, con le restrizioni anti Covid, viaggiano sul web. Anche in questo ambito, assisteremo alla fine di forme tradizionali di associazionismo e di comunicazione culturale, e sarà urgente riformulare e concepire nuove forme di produzione di fruizione del nostro immenso patrimonio materiale e immateriale. Il passaggio da una dimensione “analogica” di fare cultura a una dimensione “digitale”, cui stiamo oggi assistendo, ha una portata epocale paragonabile al passaggio dal manoscritto al libro stampato che avvenne ne XVI secolo.
Per quanto ci riguarda siamo antichi. Non riusciamo a capire/giustificare tutti questi passaggi dei politici/politicanti da un’idea all’altra, vedi Granata da tre anni in una giunta di sinistra e tanti altri.
Nell’”affaire” Granata, “historia docet”. Agli inizi degli anni Novanta egli migrò verso i Movimenti Democratici cavalcando la storica ondata populista di movimenti come La Rete di Orlando, rivendicando il carattere movimentistico-avanguardistico-marinettiano della sua formazione. In seguito, rientrò nei ranghi. Diciamo che Granata non è “nuovo” in tal genere di pratiche alla “Tartuffe”. Ma, ormai, quella di “Tartuffe”, è divenuta una maschera abusata della politica.
SABATO L’INTERVISTA INTEGRALE