Politica

I COMUNISTI PER CRIMINALIZZARE LA DIREZIONE ASP. LA SANITA’ E’ SOLO UNO STRUMENTO

Rep: Come forze politiche abbiamo contribuito alla elaborazione di un Documento articolato, approfondito e sottoscritto, nel quale sono evidenziate le criticità della sanità pubblica siracusana, amplificate da una lacunosa e nervosa Direzione Generale, e al contempo delineate le possibili soluzioni per renderla in grado di rispondere in modo più efficace alle esigenze di sempre e di quelle dettate dalla sopraggiunta pandemia. Lo abbiamo fatto apprezzando e condividendo lo sforzo unitario realizzato dalle Organizzazioni Sindacali CGIL, CISL e UIL del territorio che hanno chiamato alla collaborazione anche gli ordini professionali e le rappresentanze politiche e parlamentari che, in un libero e proficuo confronto, non hanno mancato di far pervenire le loro osservazioni. Il Documento esitato può, legittimamente, non essere condiviso in toto o in parte, ma non può essere disconosciuto l’impegno costruttivo posto in essere per contribuire ad una disamina aggiornata delle condizioni del nostro sistema sanitario e per collaborare nell’intento di superare le tante criticità tuttora esistenti.

A fronte di tale iniziativa, ci saremmo aspettati un’altrettanta costruttiva disponibilità al confronto di merito da parte di chi, avendo la responsabilità di gestione di tale sistema, dovrebbe avvertire, in quanto chiamato ad una funzione pubblica, il dovere di rispondere a chi è titolare di un bene pubblico ( il diritto alla salute) rispetto al quale la dotazione infrastrutturale ed il management assumono solo un valore strumentale. Anche quando rilievi e critiche possono riguardare aspetti gestionali che non possono acriticamente essere sottratti ad una serena valutazione, nell’interesse comune del miglioramento complessivo del sistema.

Abbiamo, invece, dovuto prendere atto, da parte della Direzione Generale, di una risposta elusiva e al tempo stesso scomposta che non ha esitato a trascendere sul piano di un volgare attacco personale. Un atteggiamento certamente assai poco confacente alla delicata funzione istituzionale ricoperta. Per questo, avvertiamo l’esigenza di esprimere pubblicamente al Segretario Generale della CGIL provinciale Roberto Alosi solidarietà piena ed apprezzamento per il suo continuo, impegnativo e disinteressato impegno al servizio delle nostre comunità.

Ciò che si chiede e si pretende dalla struttura pubblica della sanità siracusana è un’organizzazione all’altezza dell’emergenza, del diritto alla salute e alla sicurezza per i cittadini e per il personale sanitario, un livello adeguato e quotidiano di comunicazione e di informazione sui ricoverati, sulle terapie intensive, sul piano vaccinale. Perché solo perseguendo la centralità della sanità pubblica, solo rafforzando la medicina territoriale e la piena efficienza delle Usca si è in grado di rispondere all’ondata di richieste dei cittadini e delle comunità.

Un obiettivo che dovrebbe che dovrebbe stare a cuore anche alle autorità regionali ed in particolare all’Assessore alla Sanità Razza, più volte chiamato in causa e sempre inspiegabilmente silente.

Ciò nonostante, continuiamo a sollecitare una risposta alle osservazioni contenute nel Documento, insieme ad un netto cambiamento nella gestione della interlocuzione con pezzi importanti, anche se non esaustivi, della società civile. Pronti, comunque, qualora perdurasse l’atteggiamento di chiusura, anche ad inasprire la denuncia e l’iniziativa politica contro ogni forma di gestione unilaterale ed arrogante della sanità pubblica siracusana, convinti come siamo che dalla attuale difficile condizione potremo uscirne solo mediante uno sforzo unitario che dia il segno concreto di una comune assunzione di responsabilità.

Salvo Adorno, Segretario provinciale PD

Pippo Zappulla, Coordinatore regionale Art.1

Nicola Candido, Segretario provinciale Partito Rifondazione Comunista

Ezio Guglielmo, Coordinatore Lealtà e Condivisione

Paolo Amenta, vice presidente Anci Sicilia

Basta leggere i firmatari per dire di un documento politico “che fa la peggio politica” e che utilizza la sanità come strumento di lotta politica. Continua insomma una criminalizzazione della direzione Asp iniziata mesi addietro come nello stile di tutti i “comunisti firmatari” quando debbono fare la guerra al nemico politico.