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FABIO CAMILLI: SUBITO LE FIRME PER LE DIMISSIONI DEL SINDACO, E’ L’UNICO MODO PER DIFENDERE SIRACUSA

Fabio Camilli, è difficile fare “Il guardiano di Aretusa” nella nostra città. Un vostro post sul sindaco a cui non frega un quarzo dell’amore dei siracusani è diventato virale..

Quando la tracotanza del primo cittadino supera la misura, bè, non possiamo girarci dall’altro lato e far finta che sia tutto ok. Lo contestiamo e in maniera decisa, senza mai diventare maleducati, perché si innesca un moto viscerale che sono sicuro in molti avranno condiviso tenendo alla propria identità, alla propria appartenenza a questa città.

Con il sindaco del cga ti sei trovato a parlare, qual è stata la tua impressione personale

Durante il periodo delle manifestazioni di Ottobre, sono stato invitato dal sindaco al Vermexio, insieme ad altri cittadini, per interloquire con i deputati siciliani e naturalmente con lui. L’ impressione che mi ha dato è quella di un primo cittadino confuso sul suo ruolo reale e noncurante delle esigenze della città, ma questo è il segreto di pulcinella.

Sei un piccolo imprenditore con molte idee ma non sei ricco. Come pensi di poter fare bene il tuo lavoro? Qual è l’aiuto di chi amministra per i piccoli imprenditori?

Partiamo dagli aiuti. Parlo naturalmente da piccolo imprenditore, il migliore aiuto lo possiamo avere solo da noi stessi avendo fiducia nelle nostre capacità e lavorando duramente perché gli sbandierati aiuti non arrivano e semmai dovessero arrivare non basterebbero a sollevare le condizioni di chi ha patito chiusure prolungate, spesso diventate definitive. Sono titolare di un bar e l’accoglienza verso la clientela è la base, accoglienza e sorriso che vanno messi ancora di più a servizio in questo periodo di isterismi, nervosismo tra le persone, e paura anche a salutarsi. Non potrei mai pensare di transennare l’ingresso della mia attività.

Il collega Toi Bianca sull’informazione locale è sembrato rassegnato, l’informazione è serva, ma è stato quasi sempre così..

Toi Bianca è un baluardo di libertà dell’informazione e non credo che sia rassegnato ma semplicemente amareggiato. L’informazione è serva e manipolata da sempre, ma negli ultimi anni assistiamo ad un vero attacco della libertà di espressione, basti pensare alle censure sui social che sono davvero assurde.

Il grido d’allarme della professoressa Acerra, siracusana doc, e le sue dolorose accuse a cosa ti hanno fatto pensare?

Sono parole e riflessioni di una donna che ama la sua città. Mi fanno semplicemente pensare che bisogna combattere il solito cancro sociale del clientelismo senza arrendersi o arretrare di un millimetro.

Dopo il post sul sindaco che non ama i siracusani avete parlato di una raccolta di firme per le sue dimissioni. La farete davvero?

Naturalmente sì. Siamo un gruppo formato da persone coerenti e combattive, teniamo fede alle nostre promesse e le portiamo avanti perché il nostro obiettivo è difendere la città. Per noi Siracusa non è solo un posto in cui vivere, intercambiabile, è qualcosa di molto di più.

Una città senza Consiglio comunale è una città senza democrazia, con un uomo solo al comando che peraltro non ci ama. Qual è la proposta dei Guardiani di Aretusa?                                               

Qualche tempo fa abbiamo paragonato il sindaco ad un monarca a mezzo striscioni. In questo momento il sindaco sembra aver preso gusto ad atteggiarsi a re, ma qualcuno dovrebbe ricordargli che è un re senza regno. La nostra proposta è quella di chiedere di rassegnare le dimissioni e salvare il salvabile, ammettendo le proprie colpe e soprattutto chiedendo scusa ai suoi elettori.

Il sindaco del cga a Milano era di destra e faceva lista insieme a Letizia Moratti, qui sarebbe di sinistra ma fa comunella con Fabio Granata..

Dalle nostre parti può accadere di tutto, anche se va detto che per fortuna è anche possibile farsi apprezzare dagli schieramenti opposti per storia e competenze. Oltre alle convenienze di ottenere una poltrona, ma questo è implicito.

Come spieghi l’assenza totale di chi amministra sull’emergenza Covid?

Se chi amministra non si pone il problema di essere amato dai cittadini, non mi stupisce l’assenza della gestione Covid. Limitarsi, subire passivamente gli effetti della pandemia, non è gestire l’emergenza.

Quale sarà a tuo avviso il nostro futuro? Ci sono speranze? Quali sono le vostre speranze?

Dopo aver toccato il fondo sotto tutti gli aspetti non ci resta che la risalita, e Siracusa non vede l’ora di lottare perché è scritto nel nostro DNA, per cui non parlerei di speranze ma di certezze, e noi vogliamo avere la presunzione di essere trascinatori.