Politica

CAMPO MIGRANTI A CASSIBILE CENTRO / RISPONDE L’ASSESSORE GENTILE E REPLICA PAOLO ROMANO: CI SONO TROPPI INTERESSI NASCOSTI

Dopo l’interrogazione presentata dal  deputato regionale Rossana Cannata sul campo di migranti a Cassibile centro, l’assessore alle Politiche di inclusione, Rita Gentile, ha rilasciato la seguente dichiarazione: “Spiace apprendere che l’Ars viene investita da un falso problema che, a mio avviso, va piuttosto ricondotto a una difficoltà da parte di alcuni di affrontare nella sua complessità la ventennale problematica dei lavoratori immigrati stagionali di Cassibile, sulla quale tante Amministrazioni susseguitesi nel tempo sono rimaste silenziose.    “Va con immediatezza chiarito che l’area individuata dell’ex depuratore, composta da un appezzamento recintato di circa 15.000 metri quadrati, comprende un’unica vasca di sollevamento a cui confluiscono i liquami che vengono dirottati verso il depuratore. L’area, monitorata dalla ditta incaricata, che è l’unica autorizzata ad acceder al sito, è a sua volta recintata. Com’è noto agli addetti ai lavori, tali vasche sono sparse in tutta l’area urbana della città, anche in zone ad alta densità, ad esempio viale Teocrito, senza che questo abbia mai rappresentato un problema sociale.    “Non posso che ribadire che oggi tutte le forze politiche, sindacali e datoriali non possono più pensare di delegare passivamente una problematica complessa, che necessita del coinvolgimento di tutti gli attori coinvolti ai diversi livelli. Va detto con forza che l’alloggio rappresenta solo la punta dell’iceberg del problema, il più evidente, ma che di fatto nasconde una molteplicità di aspetti, nonché di interessi, che se non affrontati continueranno a consolidare il fenomeno.    “La delocalizzazione abitativa nelle zone ove i lavoratori operano e il reperimento della manodopera attraverso liste a cui i datori di lavoro s’impegnano di accedere sono due dei punti nodali su cui bisogna lavorare, insieme.    “Sappiamo che Cassibile oggi rappresenta lo snodo che permette ai mediatori, anch’essi stranieri, incaricati dai datori di lavoro locali, di reperire manodopera agricola per la raccolta dei prodotti in tutta la zona sud della provincia e non solo.    “Aggredire il problema creando punti di accoglienza decentrata sui territori coinvolti – Avola, Rosolini, Pachino – e arrivare ad un patto di responsabilità con i datori di lavoro che s’impegnano ad assumere i lavoratori attraverso liste, sistemi già sperimentati in altre località, sono due delle azioni che non possono più essere rinviate nel tempo.    “Oggi, inoltre la legge sul caporalato e la sensibilità crescente sulla tematica in questione, ha messo in gioco molteplici fonti di finanziamento che possono permettere agli enti locali coinvolti di costruire in pochi anni un sistema alternativo a servizio dei bisogni in campo agricolo e nel rispetto della dignità umana, oggetto di tanta, sovente inutile e ipocrita, retorica”.

Sin qui la Gentile a cui replica Paolo Romano, già presidente di Cassibile. Ecco il testo: “Possiamo dire che l’assessore sa difendere bene il proprio seminato e quello dei suoi accoliti. Certamente non ci saremmo aspettati un comunicato stampa a risposta della petizione popolare e di una interrogazione parlamentare. La petizione popolare chiede, così come previsto dallo statuto comunale, un incontro con le istituzioni ed invero la risposta è solo un comunicato stampa. Ricordiamo ai più che è dovere dell’amministrazione sentire i propri cittadini, se così non fosse saremmo in presenza di una grave omissione. Credo che l’interrogazione dell’On. Cannata sia appropriata e giusta e mira a difendere una comunità fortemente penalizzata; la stessa cosa avrebbe dovuto fare (visto quello che è successo di recente sulle questione) sia l’assessore che il Sindaco che, obtorto collo, amministrano i cittadini di Cassibile Fontane Bianche. Ed invece si continua a non capire e soprattutto a non ascoltare. Su una cosa, però, siamo d’accordo, tutti gli attori in campo devono sedersi per prendere decisioni che soddisfino tutti. Peccato però che l’attore più importante sia stato dimenticato è cioè IL CITTADINO che come al solito subisce decisioni discese dall’alto e senza senso alcuno. Per quanto riguarda il luogo prescelto ribadiamo quanto già indicato nella petizione e nell’interrogazione e cioè che non è un luogo adatto: a) perché dentro il centro abitato b) perché un luogo pericoloso e pieno di insidie. L’assessore dimostra, senza timore di essere smentiti, di non conoscere i luoghi che, come detto, hanno la presenza di più vasche di raccolta che ne rappresentano un pericolo grave. Siamo e saremo sempre pronti al dialogo ed attendiamo un incontro con, le istituzioni, così come richiesto, in modo da far valere anche le nostre proposte che tendono a superare un problema storicizzato ed istituzionalizzato per mera volontà politica. Molti interessi ci celano dietro questo fenomeno, dal caporalato allo sfruttamento della manodopera, al business dei falsi progetti che hanno il solo scopo di drenare denaro pubblico a danno dei cittadini residenti ed extracomunitari. Cassibile Fontane Bianche da moltissimi anni ospitano una vasta comunità di extracomunitari e persino una moschea. Tutti sono benvenuti a Cassibile Fontane Bianche e ben accolti ma nel rispetto del vivere civile e delle regole. L’ assessore parla anche di alloggi delocalizzati è anche su questo siamo d’accordo è una delle tante soluzioni che abbiamo sempre indicato. Sarebbe la volta buona per risolvere definitivamente il problema, invece di concentrare un flusso così elevato in un’unica zona. Queste e tante altre soluzioni abbiamo segnalato ed abbiamo intenzione di portare avanti ma ci vuole collaborazione e buon senso. Non siamo disposti ad accettare soluzioni unilaterali che danneggiano un territorio già gravemente penalizzato. Ci auguriamo di essere ascoltati altrimenti saremo costretti ad utilizzare tutte le azioni democratiche che sono nella disponibilità dei cittadini non ultimo anche quello di rivolgerci alle autorità giudiziarie. Attendiamo fiduciosi.

Per il comitato dei cittadini

Paolo Romano