ABBIAMO DUE CESSI D’ORO, ORA SIRACUSA E’ COME DUBAI
Più di 120mila euro per due cessi al molo Sant’Antonio. Più di 50mila euro per il progetto di un medico per coprire le vergogne ambientali e il solaio bucherellato del parcheggio Talete. Cioè 200mila euro spesi ad muzzum, senza valutare in alcun modo quelle che sono le priorità di Siracusa e senza valutare nemmeno quelle che sono le disponibilità di Siracusa. Il sindaco podestà Francesco Italia insomma fa un po’ quello che vuole: non c’è consiglio comunale, c’è un commissario che in pochissimi hanno mai visto nella nostra città e che approva tutto, non c’è confronto, non c’è comunicazione, c’è di fatto un palese disprezzo per la democrazia. Dopo lo scioglimento del Consiglio comunale per il bilancio porcheria preparato dal sindaco (grazie ad una legge da terzo mondo approvata nottetempo all’Ars: se il sindaco fa le porcherie e il Consiglio non le approva, il sindaco resta e il consiglio si scioglie), dopo i brogli elettorali, accertati da una commissione prefettizia, accertati dal Tar con conseguente annullamento della proclamazione del sindaco. Dopo tutto questo macello qualsiasi sindaco al mondo si sarebbe dimesso, ma non Italia. E’ arrivato quindi il cga che ha ribaltato tutto, ha dato torto alla commissione del riconteggio, allo stesso Tar, ha detto che alla fine poteva andare anche così. Italia quindi diventa il sindaco del cga mentre non lo era per migliaia di siracusani, per commissione ad hoc e Tar. Non solo, ma lo stesso sindaco del cga oltre a non dimettersi si scontra in giudizio anche coi consiglieri comunali che chiedevano il ripristino del Consiglio, sciolto per quella legge clientelare e infame partorita dal Pd e dai suoi fan. Il sindaco del cga insomma non voleva nessuno, doveva decidere da solo. Così con una faccia tosta incredibile resta al suo posto come se fosse tutto regolare e fa appunto il podestà. Nessuno sa che succede al Vermexio, nessuno sa quello che fanno sindaco e giunta del cga, nessuno sa come vengono spesi i soldi dei siracusani. Si sa qualcosa solo a giochi fatti. Come per il parcheggio “con quattro arbusti” che fanno green o come i cessi di ultima generazione che costano un botto. Una vergogna incredibile in una città cosparsa di trazzere, con intere periferie al buio, senza servizi, con un nullismo imperante. Una città disinformata persino sul Covid col sindaco del cga, prima autorità sanitaria di Siracusa, che scrive qualcosa sul sito on line solo un giorno su venti. Un poco come facevano i giornali studenteschi con la scritta “esce quando può”. Non abbiamo un quarzo a Siracusa, è una città che sprofonda nel nullismo amministrativo e di idee di signor nessuno, non eletti appunto da nessuno, ma da oggi possiamo vantare due cessi d’oro, che sono costati ai nostri concittadini più di 60mila euro a cesso. Siracusa come Dubai.