IN DAD BULLIZZATO L’ADOLESCENTE CHE NON SI ALLINEA COL PANDEMIOLOGICAMENTE CORRETTO. IL PROF? I GENITORI?
Metti una classe di adolescenti in dad, la famigerata didattica a distanza. Quella metodologia d’emergenza in cui si comunica nel caos più completo, che manco la Torre di Babele. La chiamano “modalità asincrona”, in pratica se uno tossisce ne campeggia sullo schermo il volto, mentre un’insegnante spiega ed altri parlano, anche sottovoce. Un surrogato dettato dalla pandemia, sulla cui validità non mi dilungherò. Un dibattito tra due tesi opposte, un unico bambino, a sostegno della tesi più scomoda, viene lasciato solo. Altri lo deridono, l’insegnante cerca di dissuaderlo. La sua colpa? Avere sostenuto una tesi politicamente scorretta, pandemiologicamente inammissibile, ma valida democraticamente e forse oggettivamente. Si assiste alla demolizione del libero pensiero, il bambino deve allinearsi. A pc spento, la gogna continua in chat. L’alunno additato delle peggiori colpe, riempito di insulti e di improperi, si cede alla blasfemia. Il bambino tenta di difendersi, poi si arrende e non risponde più. La “comunità educante” lo marchia a fuoco: o ti allinei o sei fuori. Ottimo lavoro, prof. Hai proprio sviluppato senso critico e tolleranza nei tuoi alunni. Ed i genitori, tutti i genitori, dove sono?!?