IL DIRETTORE DI “LIBERTA'” JOE BIANCA: UN SINDACO INESISTENTE E TANTI SIRACUSANI CLOROFORMIZZATI
Joe Bianca, direttore del quotidiano Libertà, come siamo messi a Siracusa, va davvero tanto male?
Ringrazio per l’invito il direttore Salvo Benanti, profondo conoscitore del territorio più di chiunque altro, il quale mi pone su un piatto d’argento delle domande rispondenti al programma da profondere al futuro sindaco.
Un destino infausto pregna la nostra società. Questa politica vuota dentro, senza idee, confusa, ha creato un vuoto politico in cui tutti cercano di inserirsi e di prendere e riposizionarsi per poter poi arrivare in posti a loro ambìti e continuare a fare le solite cose, cambiano partito, ne creano, etc. Trasformismo in senso classico del termine, è semplicemente opportunismo e a pagarne le spese la città.
Questo popolo siracusano disorientato, che non sa reagire, non scende in piazza per la Democrazia calpestata, vilipesa. Se è così siamo per davvero ridicoli e il resto del mondo ha ben ragione di ritenerci dei poveri scemi, senza dignità, la provincia «babba» senza spina dorsale. Alla Regione non ci considerano più nonostante in Giunta v’è la presenza di un assessore di Siracusa, peraltro un fantasma. Ci siamo fatti spogliare il territorio di tutto. Di fatto siamo una colonia di tutti. E’ chiaro che il Siracusano è sfiduciato. Il territorio è in balia di sè stesso, piste ciclabili inconcludenti incluse. Inoltre a quanto è dato sapere il progetto non è inclusivo come variante nel Prg come regola impone. Mah! Toglie spazi vitali alla società che produce in un’economia lacerata dalla crisi prima e del lockdown dopo. Parcheggi inesistenti, strade e marciapiedi impraticabili e adesso con l’avvento della stagione invernale ancora peggio. Si aggrava lo stato di abbandono del cimitero con i servizi igienici senza prevenzione anti-covid. Insomma manca un cimitero «all’altezza di una città moderna e civile» Il progetto del nuovo cimitero è rimasto chiuso nel cassetto.
Rimane incompiuta la bretella di collegamento fra il viale Santa Panagia e il viale Scala Greca. Ridateci la ferrovia perduta. Ridateci un dignitoso servizio di trasporto pubblico. Ridateci servizi comunali che funzionino. Ridateci il verde pubblico nel quale poter respirare. Recuperate (e ridateci) la Borgata abbandonata: non limitatevi a riempirvi la bocca declamando che la Borgata è il secondo centro storico della città. Lo sappiamo già. Ridatecelo. Recuperiamo le periferie abbandonate. La Mazzarona è l’esempio più eclatante e dateci al più presto il Nuovo Ospedale. Ridateci una Ortigia vivibile: che non sia soltanto un oggetto della giostra del divertimento per siracusani e turisti irriguardosi ma sia, finalmente, un centro storico che abbia i suoi residenti, il suo vissuto quotidiano; perché (non lo ripeteremo mai abbastanza) un centro storico senza i suoi residenti, senza il suo vissuto quotidiano è morto, oppure si vuole rendere Ortigia per residenti dell’élite. Classisti. La vergogna degli asili nido; delle periferie all’abbandono; la gestione dell’igiene urbana che fa acqua da tutte le parti; assenti i trasporti con i pulmini fermi; la protezione civile che aspetta che arrivi il maltempo e la burrasca per decimare i siracusani; le attività sociali che lasciano morire le classi meno abbienti; le frazioni dimenticate di Belvedere e Cassibile (che adesso dopo una stasi, riprendono a parlare di autonomia). Per non parlare del Nuovo Ospedale di Siracusa di un sindaco inesistente, roba da chi l’ha visto. La vergogna di un porto senza sviluppo e senza il Prp; il libro bianco sul turismo che aspetta solo il periodo delle Rappresentazioni classiche; il rilancio dell’Industria e l’Agro-alimentare, l’Area Artigianale inesistente (pensate che anche Solarino l’ha realizzata), il collegamento stradale diretto con l’aeroporto Fontanarossa mai esistito; inesistenti: Piano Commerciale, il Piano Urbano della Mobilità; Ppo e Prg scaduti, i Servizi alla collettività.Il decentramento, le mancate circoscrizioni incluse Belvedere e Cassibile. Scusate Siracusani, vi hanno tutti cloroformizzati o siete collusi?
L’impressione è quella di un’assenza generalizzata. Il sindaco del Cga è assente sul Covid, sul lavoro, sulla gestione degli immobili di prestigio, sul teatro comunale di nuovo chiuso… assente su tutto, solo parole e propositi, tutto fumo.
Ai Siracusani non ci sta bene il sindaco con la fascia a colore in giro per la città a fare «u pupiddu da torta» e a far contenti i suoi ‘discepoli’ che si annidano ovunque a difesa del loro bene comune. Sindaco e giunta rimangono in sella fino a fine mandato. Lo prevede la legge regionale Crocetta-Orlando, che non esiste nel resto d’Italia, una vera vergogna che grida vendetta. Il ricorso al Tar di 11 ex consiglieri comunali (di maggioranza e opposizione) che hanno presentato lo scorso febbraio, per annullare lo scioglimento del civico consesso cambia destinatario. Il Comune si oppone al ricorso, siamo all’apoteosi. Il sindaco pro-tempore vuole rimanere da solo a palazzo Vermexio. Tutto questo è semplicemente ridicolo nella Regione a Statuto Speciale e venditrice di banane. Contagi Covid-19. Il sindaco per legge è responsabile della sanità pubblica cittadina e nel periodo dell’emergenza, ha fatto solo passerella, altri sindaci si sono assunti responsabilità con ordinanza a tutela, mentre lui aspettava i dispositivi, mentre tutto quanto si aggravava. Sulla gestione degli immobili di prestigio, vedi la vendita di parte del Gargallo, regna il silenzio. Stendiamo un velo pietoso sul teatro comunale, sulla gestione dell’assessorato alla Cultura con un uomo pronto per tutte le stagioni, inconcludente. E’ lapalissiano il vuoto sulla gestione del parco dei beni culturali in città, monumenti abbandonati e piene di erbacce. Il Turismo per Italia & Company è un oggetto commestibile, lo sconoscono. Il Lavoro è una chimera per il sindaco Francesco Italia «impiegato comunale».
L’informazione dovrebbe denunciare con forza questo massacro della città. O no?
E’ un tasto dolente. Nel corso degli anni la rete internet ha proliferato il fenomeno dei social, dei presunti siti d’informazione, il territorio annovera oltre trenta testate giornalistiche, supera anche Catania. Ognuno si sente in diritto di fare informazione con la qualità che ne consegue pubblicando tutto di tutti senza fare le dovute verifiche e selezione. Niente qualità. In questo contesto sono inevitabili le fake news. I siti che vanno per la maggiore si prestano facilmente ad essere cuscinetto con la politica compromissoria del Vermexio. Ma anche qualche giornale cartaceo di fuori distretto a quanto pare flirterebbe con l’uomo del monte. Tutto ciò va a discapito fortemente del territorio, zero consiglio comunale e zero informazione, i risultati sono sotto gli occhi evidenti di tutti: una citta cloroformizzata dagli annunci civetta. L’informazione è un fatto di coscienza e professionalità.
Joe Bianca, palazzo Impellizzeri per 50 anni ai catanesi. Ci capisci qualcosa? Qual è l’interesse di Siracusa?
La politica a Siracusa non sa farsi rispettare, non ha personalità, svende facilmente i beni della città che sono dei Siracusani e non di palazzo Vermexio, del principino di turno. Palazzo Impellizzeri assegnato dapprima alla facoltà di Architettura per poi a seguire quella dei Beni culturali che è servita ai catanesi per avviarla e riprendersela. Adesso il Comune lo cede in concessione 25nnale nuovamente ai furbi catanesi che sotto altra forma ridanno alla città, a proprio piacere, i corsi ai Beni Culturali. Ecco la debolezza del sindaco pro tempore. Ripeto è un fatto caratteriale e di personalità gestire bene la cultura e la città.
Un consorzio universitario con nomine e costi. A che pro visto che a Siracusa di facoltà non ce ne sono, ad eccezione di Architettura che Catania ce la toglie quando vuole.
Le esigenze fondamentali e i servizi giornalistici legati al progetto di Libertà Sicilia nel 1996 con «Siracusa verso il 2000» scaturirono l’idea della realizzazione a Siracusa di una Università diversificata da Catania. Svolgendo una sistematica attività di informazione e illustrando i progressi conoscitivi conseguiti o conseguibili e le ricadute utili per la collettività si poteva contribuire infatti a far crescere la consapevolezza diffusa che scienza e tecnologia potevano rappresentano i fattori fondamentali per lo sviluppo economico e per la crescita culturale e civile.
L’obiettivo era quello di creare anche quei rami di crescita interconnessi con il mondo industriale in piena trasformazione, con l’energia, le discipline innovative di ricerca con la sinergia del polo industriale d’Europa. Nonché avviare altre nuove discipline sulla ricchezza dei nostri giacimenti culturali e del turismo.
Per quanto riguarda la Facoltà di Architettura di Catania con sede a Siracusa, i catanesi così come hanno fatto con la precedente Facoltà dei Beni Culturali che se la ripresero lo potranno rifare con l’Architettura. Dalla serie: «il lupo perde il pelo ma non il vizio». Occorre una strategia di larghe vedute con le dovute garanzie e avvedute azioni legali.
Sul consorzio universitario di Siracusa in atto è inesistente in quanto il precedente consiglio di amministrazione è scaduto da tempo e quello nuovo non è stato ancora nominato.
Il porto e la Targia trasformati in garage a zero euro per grosse navi inquinanti. Anche qui, qual è l’interesse di Siracusa?
Il porto di Siracusa è improduttivo. Esso potrebbe rappresentare il volano dell’economia turistica. La riqualificazione della linea costiera si concretizza con l’adozione in Consiglio Comunale, Delibera n.92 del 29/09/2003, dello Schema di Massima del nuovo Piano Regolatore del Porto (PRP) e si consolida attraverso la riclassificazione del porto di Siracusa come porto turistico con esclusione della funzione commerciale. Anche il Piano Regolatore Generale (PRG) presenta il tema della valorizzazione del “waterfront” come uno degli aspetti priori tari per la città di domani. Ma dopo l’invio dello schema di massina alla Regione, cala il silenzio. Parliamo del secondo mandato del sindaco Bufardeci. Bene, l’iter autorizzativo di quel piano doveva essere eseguito da Visentin prima e da Garozzo dopo. Nulla. Piano scaduto occorre rifare tutto. Il porto che ha ospitato le navi da crociera in quarantena, alla luce di sopradetto non hanno versato un solo centesimo alle casse comunali. Il porto di Siracusa potrebbe rappresentare per le navi da crociera lo scalo di imbarco e sbarco passeggeri, altrimenti porto vietato a tutti per gente che viene a sporcare e null’altro. Che la storia se la leggessero sui libri. Nel dimenticatoio i progetti di sviluppo ZES-SIN. Totale inefficienza.
Piano di protezione civile di copia e incolla approvato approfittando dell’assenza del Consiglio comunale e di un commissario compiacente che non sa nemmeno cosa sono Mazzarona e Zecchino.
I lavori finanziati nel 2005 e rifinanziati per oltre 7 milioni di euro nel 2011 fermi da oltre 2 anni, nonostante la Regione, nel luglio del 2019, ha impegnato e liquidato oltre 200 mila euro per il pagamento del S.A.L. n.12, cioè l’ultimo avanzamento dei lavori.
L’opera è di fondamentale importanza per la sicurezza della città di Siracusa. Un’Amministrazione Comunale, assolutamente inadeguata, a voler riprendere i lavori, perché quest’opera non può continuare a rimanere in simili condizioni. L’opera, inserita nell’Obiettivo H della Legge 433/91, grava con oltre 5 anni di ritardo.
I quartieri popolosi della Mazzarrona e Zecchino sono scollegati tra di loro nei servizi sia sul piano sociale che culturale.
Parliamo del sindaco del Cga. Ha portato un consuntivo ridicolo che ha portato il no del consiglio comunale e lo scioglimento dello stesso. Immaginavamo si dimettesse e invece no. Non si è dimesso nemmeno davanti ai presunti brogli elettorali certificati, nero su bianco, da una sentenza del Tar. E’ inadeguato, ma la poltrona non si tocca
Come è ben noto a Siracusa il Consiglio Comunale è stato sciolto ed è rimasto in carica solo il Sindaco e la sua Giunta con un Commissario Regionale che sostituisce il Consiglio.
È ovvio che andare avanti per i prossimi tre anni in queste condizioni non è proficuo e produttivo per le istanze dei cittadini che dovranno subire passivamente tutti gli atti che la Giunta e dirigenti approveranno con le loro lacune. Siracusa certamente non merita questo e non lo meritano neanche i cittadini che in questi due anni hanno assistito ad errori, strafalcioni, assessori presunti ‘chiacchierati’ e, in alcuni casi, sempre ad un Sindaco bravo a fare proclami ma lontano dall’attuarli, un Sindaco che ha l’appoggio di una certa classe sociale ma che trova disappunto di molti cittadini. Per coscienza il sindaco pro tempore venga nella determinazione di dimettersi per ridare la parola democraticamente ai cittadini con nuove elezioni».
Augusta e Floridia vanno al voto. Come la vedi? Ballottaggi o c’è chi vince a primo turno?
A Floridia qualcuno tifa per la candidata del Pd che a quanto pare sembra molto in gamba. Di Augusta non parlo perché è un campo minato con la uscente e lo sfidante Carrubba, non riesco ad esprimermi.
Hai notizie dei deputati nazionali e regionali grillini? Non dicono e non fanno mai un quarzo per Siracusa, ma perché non si dimettono?
La strada parlamentare pentastellare è stata spianata, i deputati hanno lavorato parecchio in Parlamento e all’Ars, sono tutte persone perbene e piano piano stanno imparando a dialogare con la città sui problemi all’ordine del giorno. Lo scotto del noviziato è stato superato.
Noi non abbiamo visto nessun impegno concreto, anzi abbiamo notato la totale assenza su tutto. In conclusione, un consiglio ai nostri concittadini?
Per concludere un invito ai Siracusani, alle prossime amministrative, occorre assolutamente non sbagliare, ne vale del futuro della città che è in condizioni irrecuperabile ma non impossibile.
Il prossimo sindaco, che deve essere scelto fuori dai confini dei partiti e movimenti politici, dev’essere individuato nella società che lavora con un curriculum chilometrico pieno di iniziative e inventive portate con successo, di tutto rispetto, esclusivo, con una buona dose di fortuna da riversare sulla città su ogni progetto che intraprende. Bene, quest’uomo deve rivoltare la città come un calzino, ed ha bisogno di due mandati, perché ripeto la città è ridotta a brandelli.
Deve rivedere tutto l’assetto urbanistico città e periferie affidandosi ad esperti urbanisti e rivedendo l’aspetto delle piste ciclabili anche come mero punto sportivo. Insomma il prossimo sindaco ha un arduo compito che è quello di progettare la Siracusa del futuro del 2050. Dopo tanto declino un progetto che deve rilanciare nel mondo il «glamour Siracusa».