QUANDO INTERE FAMIGLIE SIRACUSANE ERANO LA MANOVALANZA DEI CAPORALI
In merito a queste foto degli Anni Cinquanta non ho elementi per poter dire dove fosse ubicato questo grande magazzino strapieno di lavoratori stagionali. Provando ad indovinare in zona via Bengasi e/o in zona ex stazione marittima. Ma che importa, contano le persone ed il lavoro che svolgono. Costoro rappresentano la manovalanza stagionale dell’immediato dopo guerra. Uomini e donne che si sottoponevano ad estenuanti turni di lavoro per guadagnarsi la pagnotta – quando le ore lavorative quotidiane, nonché i giorni di riposo erano a discrezione del “padrone”. Ma il mercato tirava e questo genere di mano d’opera non bastava mai.
Era disdicevole, per le donne, andare a lavorare nei magazzini d’imballo di frutta e ortaggi; eppure andavano, anzi ne arrivavano ancora dalle altre province più povere della nostra. Tra queste, le contadine del messinese, molto apprezzate per la loro predisposizione a lavorare a “testa china”, nel senso che, oltre a non creare problemi, erano anche brave e svelte.
Allora era prassi normale che famiglie intere, compresi i ragazzi e le ragazze già in grado di lavorare, si mettessero a disposizione dei caporali. Ovvio che a questi soggetti, che avevano vissuto di fatica e sudore, ad essere assunti nelle nascenti industrie siracusane, sembrò di toccare il cielo con un dito: lo stipendio fisso mensile garantito, l’assistenza medica, la tredicesima, le ferie pagate…
Carlo Arribas