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SI CHIAMA ISOLA DEI CANI PERCHE’ I CUCCIOLI, PER SPREGEVOLE USO, VENIVANO BUTTATI DAL LUNGOMARE

L’Isola dei Cani, Scoglio dei Cani o del Cane, [CARACAUSI, DOS I, 273]; [MASSA, I, 427] è un piccolo faraglione semi affiorante nel tratto di mare che bagna a levante l’Isola di Ortigia. Come diversi toponimi l’origine del nome è stata oggetto di diverse interpretazioni che l’hanno collegata a differenti aneddoti. Tra i tanti il più accettato e diffuso è quello che ci racconta la consuetudine spregevole di disfarsi, da parte degli abitanti del luogo, delle frequenti cucciolate di cani. Quest’ultimi venivano buttati dalle mura del lungomare, la breve distanza dello scoglio consentiva a quei poveri animali una temporanea salvezza e come dice il Buscemi: ”vanificata dalla scarsa possibilità di trovare nutrimento”. [BUSCEMI, 2003, 7] Da qui la nascita, secondo alcuni, del toponimo Scoglio dei Cani a memoria di quel continuo uso popolare.

Noi riteniamo che il topos in questione possa avere altre due probabili risultanze:

La prima che sia un antroponimo attestato nel periodo medievale, tra il periodo normanno e svevo, e che verosimilmente ci possa ricordare il cognome o l’appellativo di un personaggio; Guillelmus de Cane (a. 1283) [RRS, II, 660]; Iohannes Canis (a. 1286) [DE CITELLA, I, 37].

La seconda che possa essere di origine araba.

Cani, dall’ar. ‘ayn, ‘fonte, sorgente’ in relazione a qualche sorgente ivi presente, magari quando lo scoglio emergeva di più e la sua superficie era più estesa. A tal proposito, sappiamo che l’Isola di Ortigia idrogeologicamente risulta collegata al continente tramite diversi sistemi di fratturazione naturali delle rocce e la capacità dei terreni di trasferire l’acqua, così che l’alimentazione è attribuibile a una falda profonda ricca d’acqua che favorisce la presenza di molte sorgenti. [Cfr. ADORNO – GALLITTO – SANTUCCIO, 2010, 47]

Il termine è reso ampiamente nella toponomastica siciliana in forma composta, ad es: Cani-capurali, presso Vittoria, ayn-kabra, ‘sorgente maggiore’;[WEHR, 948] Cani-carào, ayn-al-qaraw, ‘fonte del suolo sterile, senza vegetazione’;[TROVATO, 93] etc.

Oppure Cani o Cane possa provenire da canna, sic. cannachi, cannacu, ricondotto all’ar. Handaq [DI GREGORIO SEBY, 236] ‘crepaccio, fogna, fenditura fra le rocce’ [VS, I, 548].

S. Lanteri, Etimologie, 2013