Politica

LA CROCE DELLE SANTE MISSIONI RICORDA L’ARRIVO DEI CAPPUCCINI

Rep: Sull’alto basamento in conci di arenaria esistente alla fine della Riviera Dionisio il grande, una lapide collocata nel 1949, composta da Monsignor Ignazio Immordini, ricorda il quarto centenario della venuta dei padri Cappuccini e la dedicazione della chiesa alla Madonna dei Pericoli. Della croce esistente sulla sommità, che si dice colpita da un fulmine, da diversi decenni non rimaneva che la parte inferiore contorta. Nel progetto di rivalutazione dell’area, l’Amministrazione comunale, accogliendo la proposta di Italia Nostra, fece realizzare una copia della croce in ferro battuto su disegno della professoressa Pina Cannizzo, riproducente quella originaria, che fu ricollocata nel basamento il 3 luglio 2004.

Questa zona della città è stata sempre caratterizzata dalla presenza della Latomia dei Cappuccini e del Convento e che dopo la confisca dei Beni Ecclesiastici del 1866 subì diverse destinazioni d’uso fin quando nel 1931 poté riprendere la funzione originaria.

La Croce e il basamento si riferiscono alla consuetudine di collocarle in prossimità dei Conventi a ricordo delle Missioni Cittadine, tridui di predicazioni a conforto della fede fatte dai padri predicatori detti Missionari. Andando indietro nel tempo troviamo altre notizie sulla zona in un documento della Soprintendenza del Distretto di Siracusa che ho consultato all’Archivio di Stato: la delibera n. 1071 del 25 febbraio 1847 del Decuriato nella quale si propone l’esecuzione di un progetto per la costruzione di un “pilastro di memoria” da innalzarsi tra le due strade dei Cappuccini e del Camposanto allocato quest’ultimo nell’attuale via Torino. La somma occorrente, di Ducati 103, secondo il progetto redatto dall’Ing. Ignazio Giarrusso su incarico del Sindaco Emanuele Danieli si sarebbe dovuta prelevare dal fondo delle opere pubbliche. Alla richiesta di esecuzione dell’opera sono allegati con data 18 giugno 1846 il disegno dei due fronti del pilastro e il progetto in cui sono minuziosamente indicati i materiali da impiegare e i costi. Per il pilastro doveva essere impiegata “la migliore pietra da taglio dell’Asparano” e la superfice dei quattro lati doveva essere ornata di festoni e da due lapidi in marmo di Carrara. Non sappiamo se tale progetto fu mai realizzato per cui si può ipotizzare che al posto del pilastro di memoria di così raffinata fattura si sia optato per il basamento in pietra. La mancanza della lapide centrale, malamente divelta, ci impedisce di datare con esattezza la costruzione del basamento la cui collocazione sembra comunque indicare il limite del territorio urbanizzato dopo la costruzione delle due vie per i Cappuccini e il Camposanto. Questa la traduzione della lapide collocata nel basamento come da progetto ideato dalla Sezione di Italia Nostra, in occasione dell’ultimo intervento, composta in latino dal prof. Sebastiano Amato di cui trascrivo la traduzione:

“PER VOLONTA’ DELLA CIVICA AMMINISTRAZIONE QUESTA CROCE DELLE SANTE MISSIONI RICOSTRUITA COME LA PRECEDENTE ANDATA DISTRUTTA, VIENE

COLLOCATA SUL BASAMENTO ORIGINARIO PER PERPETRARE NEL TEMPO LA SUA SANTA FUNZIONE A CONFORTO DELLA FEDE

SIRACUSA 3 LUGLIO 2004

Lucia Acerra