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CONFERENZA STAMPA BOMBA DI PROGETTO SIRACUSA / EZECHIA PAOLO REALE: SO BENE CHE IL PRESIDENTE DEL CGA E’ STATO IL CAPO DELLA SEGRETERIA DI UN MINISTRO DEL PD

Mentre in tutta Italia se il Consiglio comunale dice no ad una proposta del sindaco vanno a casa sia il consiglio che il sindaco, in Sicilia, con una legge da staterello sudamericano, va a casa solo il Consiglio comunale ed il sindaco che è il vero responsabile della proposta che ha portato allo scioglimento resta in carica, quindi viene addirittura premiato per aver amministrato in maniera pessima. E’ questa inciviltà giuridica che stamattina l’avvocato Ezechia Paolo Reale ha contestato in una conferenza stampa tenuta nella sala convegni del Santuario. In  sostanza la Regione, con voto segreto e con un solo voto di scarto, approvò nottetempo un emendamento che modificava la legge nazionale. Un emendamento “salvaOrlando”, il sindaco di Palermo che non riusciva ad approvare il bilancio, come altri sindaci di comuni minori e che temeva di perdere la sua dorata poltrona, insomma gli interessi di pochi sacrificati agli interessi generali e cioè al recepimento sic et simpliciter della legge nazionale. Fatta questa “sporca legge”, a Siracusa il Consiglio comunale ha posto il problema del suo cambiamento e lo ha fatto con  coraggio e cioè dicendo no alla proposta di bilancio voluta dal sindaco Italia. Risultato: l’organo di controllo, cioè il Consiglio, che ha fatto solo il suo lavoro, viene mandato a casa e Italia resta diventando non più sindaco ma podestà di Siracusa, un uomo solo che decide tutto, insomma uno schiaffone alla democrazia. Il ricorso quindi avanzato dai Consiglieri comunali al presidente della Regione chiede la modifica di questa “sporca legge” ad personam. Ma ancora una volta Italia si intrufola e sposta la questione trasferendola dalla Regione e quindi dalla sede politica al Tar. Dicendo a giustificazione che si sarebbero invalidati gli atti precedenti del Consiglio con grave nocumento per finanziamenti e risorse. UNA BALLA! C’è una legge infatti che conserva e tutela gli atti consumati ed acquisiti e questo pensiamo lo sappia anche Italia. A questa raffazzonata giustificazione non crede nessuno. Come se lui stesso, una volta annullata la sua elezione a sindaco, avesse visto decaduti tutti gli atti consumati: NON E’ COSI’ E LO SA ANCHE ITALIA! Allora perché si costituisce e sposta tutto al Tar? Perché vuole restare un uomo solo al comando, perché è in pieno raptus di onnipotenza.

Come giornale abbiamo poi chiesto all’avvocato Reale perché sulla vicenda dei brogli elettorali di giugno 2018 non ha ricusato il collegio del Cga, palesemente vicino politicamente allo schieramento del suo competitore. Risposta articolata quella di Reale. “So bene, ha detto Reale, che il presidente del Cga era stato capo della segreteria di un ministro del Pd come so bene che due componenti del collegio erano stati nominati da Crocetta col nulla osta del premier Pd pro tempore. E so anche bene che a dicembre 2019 è entrato nello staff difensivo di Italia l’avvocato Berretta, già sottosegretario del Pd alla Giustizia. Io però mi attengo alla convinzione che anche con tutte queste appartenenze politiche alla fine dovrebbe trionfare il libero convincimento del giudice e non la sua militanza. Capisco bene comunque che gli incarichi appena detti suscitano molte perplessità nella gente e in molti siracusani. Nel merito mi sento di dire che quella del Cga è una sentenza sbagliata, brutta, che non dà trasparenza alle operazioni elettorali laddove ritiene compatibili e regolari l’assegnazione di voti inesistenti, la scomparsa di schede elettorali, la mancata attribuzione di voti, minando alla fine un principio fondamentale e cioè la certezza che il voto di un cittadino sia effettivamente andato al politico prescelto. E purtroppo non ci è andato”.