COLPACCIO DELLA PRESTIGIACOMO: INVESTIMENTI NEL PETROLCHIMICO UTILIZZANDO I FONDI IVA E DELLE ACCISE
Rep: Alla Camera dei Deputati accade in questi minuti un fatto abbastanza eclatante per il nostro territorio, che suscita in noi, militanti politici, anche una certa emozione. Cioè, dopo l’incredibile risultato conseguito da Stefania Prestigiacomo, con l’emendamento poi divenuto legge dello Stato, che consentirà, attraverso la nomina Commissariale, di seguire lo stesso iter del Ponte Morandi di Genova per la realizzazione del nostro Ospedale, la stessa parlamentare starebbe per portare a casa un altro colpaccio, avendo ottenuto in Commissione il via libera su un altro emendamento, forse ancor più rilevante del primo, che libererà centinaia di milioni di investimenti nella zona industriale. In pratica, con tale emendamento, che “mira a promuovere la rinascita industriale ed occupazionale delle Regioni del Mezzogiorno”, il Ministro dello Sviluppo economico, col coinvolgimento delle imprese, degli enti locali e delle Regioni interessate, sarà tenuto entro trenta giorni dall’entrata in vigore della legge di conversione del Decreto rilancio, ad attivare una procedura per formalizzare un Patto Stato-Settore della Raffinazione, finalizzato a promuovere investimenti nel settore della Raffinazione e della bioraffinazione, attraverso risorse, udite udite, “da prelevarsi dal gettito della accise e dall’IVA, e vincolato alla realizzazione di iniziative volte agli obiettivi di transizione energetica e sviluppo sostenibile”. L’emendamento, a prima firma Prestigiacomo, che dovrebbe ottenere il via libera definitivo in queste ore, costituirebbe un clamoroso risultato, ottenuto ancora una volta grazie alla caparbietà di un nostro rappresentante che dagli scranni dell’opposizione riesce con pervicacia e costrutto, grazie alla sua esperienza, a lavorare proficuamente per il nostro territorio. Di rilievo assoluto, l’essere riusciti a fare passare il principio dell’utilizzo di una quota della accise, al cui importo complessivo la provincia di Siracusa contribuisce, com’è noto, in maniera eclatante, senza averne mai un adeguato ristoro, nonostante gli alti prezzi ambientali pagati. Attraverso l’approvazione del suddetto emendamento, si rimetteranno in moto investimenti seri che varranno centinaia di milioni e ritorni occupazionali non indifferenti.
Bruno Alicata
Comm. prov. F. I.