Politica

L’INCREDIBILE ITALIA VUOLE RESTARE PODESTA’ E SI COSTITUISCE AL TAR (COI SOLDI DELLE TASSE) CONTRO IL RICORSO DEI CONSIGLIERI

Scrivono VINCIULLO-ALOTA-BASILE-CASTAGNINO-PALESTRO: Ad Italia non piace la Democrazia e vuole rimanere, per i prossimi tre anni, senza Consiglio Comunale. Incarica, con i soldi dei siracusani, un avvocato non siracusano per costituirsi contro il ricorso dei Consiglieri Comunali davanti al TAR Catania.

Il Comune di Siracusa ha presentato al TAR Catania un atto di costituzione a seguito di istanza di trasposizione di ricorso straordinario con istanza cautelare in sede giurisdizionale presentato dai Consiglieri Comunali decaduti. In pratica, il Sindaco vuole continuare a rimanere senza Consiglio Comunale e di fatto vero e proprio podestà per i prossimi tre anni. A seguito di detta costituzione in giudizio contro i Consiglieri Comunali, il Sindaco ha firmato una determina con la quale impegna 9.955,58 euro, tasse dei siracusani, per pagare il preventivo presentato dall’avvocato, per inciso non siracusano, come se a Siracusa non vi fossero avvocati bravi e/o senza lavoro, oppure non vi fossero bravi avvocati dipendenti comunali. E’ chiaro che con questa determina, oltre a sperperare risorse pubbliche che appartengono ai cittadini siracusani, il Sindaco manifesta in maniera chiara ed evidente il disprezzo per la Democrazia e il suo desiderio-imperio di voler continuare a governare senza il Consiglio Comunale cioè senza il controllo democratico degli atti da lui emanati. Non ci saremmo mai aspettati questo provvedimento che mortifica la volontà di Democrazia che appartiene a tutti i popoli, compreso quello della città di Siracusa, ma ci siamo chiaramente, ancora una volta, sbagliati. Il regime podestarile, hanno concluso Vinciullo, Alota, Basile, Castagnino e Palestro, evidentemente piace al primo cittadino che pensa così di poter continuare a governare senza alcun controllo. Ma in questo caso a sbagliarsi è lui perché noi continuiamo ad essere vigili sull’attività dell’Amministrazione Comunale e a denunciare, di qui ai prossimi tre anni, tutto ciò che viene emanato e che, a nostro avviso, è meritevole di censura.