Politica

ITALIA NON INCASSA E TACE, ANZI MINACCIA QUERELE INTIMIDATORIE

Dice oggi il sindaco Francesco Italia sulla sentenza del Cga: “È stato messo un punto fermo in una vicenda dolorosa che spero dimenticheremo in fretta. Io credo che a nessun siracusano abbia fatto piacere vedere la propria città associata a chissà quali consorterie criminali che avrebbero tentato di alterare il risultato elettorale. Per questo ho già querelato tutti coloro che hanno associato la mia persona e questa amministrazione a brogli o a qualunque tipo di macchinazione o operazione non trasparente. La nostra azione e la nostra storia dimostrano dove sta la trasparenza e dove invece esiste un costante tentativo di inquinare i pozzi e di confondere i nostri cittadini”.

Purtroppo Italia non demorde. Le bugie continuano ad essere la specialità della casa. Come quando minacciò querele per il bar al Maniace di cui disse all’Urban Center di non sapere nulla. Bar che aveva autorizzato lui stesso da presidente della commissione Ortigia. I brogli elettorali? Ci sono stati e ci sono, cioè restano agli atti. Basta leggere il riconteggio della Prefettura e la sentenza del Tar. C’è davvero poco da indignarsi e di tentare intimidazioni minacciando querele. Una sentenza discussa e discutibile, come gli avvenimenti dimostreranno, non cancella i fatti: i brogli e i conteggi restano lì, messi nero su bianco. Come Italia sa bene ad indignarsi sono stati altri e cioè tutti quelli che dalla sentenza del Cga si aspettavano giustizia, trasparenza e il ripristino della democrazia in un momento elettorale. Dice ancora Italia: “La nostra azione e la nostra storia dimostrano dove sta la trasparenza e dove invece esiste un costante tentativo di inquinare i pozzi e di confondere i nostri cittadini”. La trasparenza? Quella di contributi per 200mila euro elargiti da Italia candidato sindaco 10 giorni prima del voto di giugno 2018?  Oppure il più recente incarico ad un avvocato di Catania per la vicenda Cga seguito da un incarico del Comune allo stesso per una parcella di 12mila euro? Oppure la nomina finale di un avvocato ex sottosegretario del Pd? La storia politica? A Milano candidato a destra con la Moratti. A Siracusa diventa Pd dopo essere stato scelto da Garozzo come vice sindaco. Poi Garozzo e Italia, in rottura col Pd, votano alle Regionali per il centro di Alternativa Popolare e il candidato Cutrufo. Destra, sinistra e centro. Poi lista civica e oggi con Azione di Calenda. Bella storia. Le parole, i toni di Italia sono fuori luogo, improponibili, contrari alla realtà che tutti abbiamo vissuto. Non sono segnali di buon senso, ma dell’arroganza di cui sono sin qui vittime tutti i siracusani che lo ritengono inadeguato alla carica di sindaco. Come lo stato della città ampiamente dimostra.