Politica

GRANDI MANOVRE NELL’AREA MILITARE DI VIA ELORINA / LA NOTA AGI E LA BATTUTA ILLUMINANTE DEL GIORNALISTA ANDREA ARMARO

C’è qualcosa di strano che si muove all’ex idroscalo di Siracusa, oggi area militare dell’Aeronautica. Ci sono movimenti e strani e interventi parlamentari che ad oggi non sembrano avere finalità chiare o perlomeno dichiarate. Così assistiamo a schermaglie per addetti ai lavori, certamente poco chiare anche queste.

Partiamo dalla nota dell’agenzia giornalistica Agi del 18 maggio scorso che fa un resoconto dettagliato sull’area dell’Aeronautica. Leggiamo insieme: “Paolo Ficara non e’ l’unico deputato  a chiedere la smilitarizzazione dell’Idroscalo. Nei mesi scorsi  l’ex ministro dell’Ambiente Stefania PRESTIGIACOMO, dopo un  incontro con il ministro per il Mezzogiorno, Giuseppe  Provenzano, aveva paventato l’idea di costruire proprio nell’area dell’Aeronautica il nuovo museo archeologico di  Siracusa grazie ai fondi strutturali. Ma l’Idroscalo si trova  proprio in mezzo a due progetti privati per la realizzazione di  altrettanti porti turistici: il primo, chiamato Marina di  Archimede, e’ un cantiere in stato di abbandono dopo il crack

 del gruppo Caltagirone. Questo progetto prevedeva 454 posti  barca di cui 433 destinati al diporto e i rimanenti 21 alle  forze dell’ordine; inoltre erano previste opere a terra  comprendenti hotel, negozi, club house, bar, ristorante ed altri  servizi.  Al momento, e’ in corso al tribunale di Roma la

 procedura fallimentare per la vendita all’asta del bene e della  concessione demaniale. Il secondo progetto per la costruzione di  un approdo, che si chiama Spero, e’ al centro di un braccio di  ferro tra la Soprintendenza di Siracusa e la societa’, che ha  presentato ricorso al Cga di Palermo ottenendo una nuova  conferenza dei servizi per determinare il futuro di quell’area.

 L’idroscalo nacque 95 anni fa, secondo una ricostruzione  dell’Arma aeronautica di Siracusa, per garantire “una sede  adeguata alla 163a Squadriglia “Caccia marittima”, che da tempo  utilizzava delle strutture all’interno del Porto, risalenti alla  prima guerra mondiale ed ormai non piu’ idonee a soddisfare le  esigenze operative”. Inaugurato il 22 novembre 1925, venne  battezzato “Regio Aeroporto Arnaldo De Filippis”, in memoria del  Tenente di Vascello Arnaldo De Filippis, pilota pluridecorato di

 idrovolanti della Regia Marina, deceduto durante la prima guerra  mondiale, prima che l’Aeronautica fosse costituita come forza  armata autonoma. Con un bacino naturale del porto Grande lungo  3.500 metri, largo 2.200 metri e profondo tra i 3 e 25 metri,  divenne negli anni Sessanta la   sede del Centro Radar, avviando un processo che verso la fine  degli anni ’90 avrebbe  porto’ “nel 2003 ad una configurazione  basata solo su cinque Gruppi Radar, tra i quali il 34  di  Siracusa/Mezzo Gregorio che, dopo la chiusura delle sale  operative di Lampedusa e di Marsala, ne aveva acquisito il  controllo delle testate radar”. Lo stesso Gruppo 34 Radar

diventera’ oggetto di una ristrutturazione, che avrebbe condotto  nel 2012 alla sua cessazione di presidio di difesa Nato dei  cieli italiani, e al trasferimento dei radar a Mezzogregorio  (Noto). Oggi l’idroscalo e’ Distaccamento aeronautico di  Siracusa”.

A questa nota Agi fa seguito un breve intervento, per la verità criptico ma poi nemmeno tanto, del giornalista Andrea Armaro. Un giornalista che ha lavorato nei piani alti della politica romana. Scrive su twitter Armaro: “E si scoprì che chi voleva la smilitarizzazione dell’area militare di via Elorina lavorava volontariamente o involontariamente in buona fede e in malafede per le società interessate alla realizzazione di ben due porti turistici adiacenti. Legittimo, se lo si dichiara”.

Come dire che chi chiede la smilitarizzazione dell’idroscalo “lavora” per le società interessate a due porti turistici adiacenti. In buona fede o in  malafede, per Armaro sarebbe questo l’obiettivo finale. “Legittimo, se lo si dichiara”, conclude Armaro. Insomma, ci sarebbe una guerra in corso per un’operazione economica colossale con militanti buoni e militanti cattivi. Un’altra storia siracusana, aspettiamo nuova puntata.