Politica

ALL’EX IDROSCALO IL NUOVO MUSEO PAOLO ORSI O I DUE PORTI TURISTICI?

Il aprile 2019 scriveva Stefania Prestigiacomo: Ho già informato il ministro della difesa Lorenzo Guerini della necessita di liberare l’area dell’idroscalo di Siracusa, oggi ancora occupata dai militari, e restituirla a usi civili e alla pubblica fruizione. Il ministro mi è sembrato molto disponibile su questo tema e ne riparleremo a breve in un incontro al ministero. Sono rimasta peraltro colpita del fatto che parlamentari della maggioranza, come Paolo Ficara, che sono lieta condividano l’idea di “liberare” l’area dell’ex idroscalo si siano limitati a presentare in interrogazione parlamentare. Di solito le interrogazioni le presentano i deputati di opposizione e non di maggioranza, anche perché sovente i ministri ignorano i contenuti delle risposte alle interrogazioni che vengono gestite dagli uffici e dai sottosegretari e spesso sono testi burocratici privi di valenza politica.
Ho anche incontrato il ministro per il mezzogiorno Giuseppe Provenzano al quale ho illustrato la possibilità di costruire il nuovo museo archeologico di Siracusa da realizzare possibilmente (questo e il mio sogno, e non solo mio) nell’area dell’idroscalo. Ho spiegato a Provenzano l’importanza economica e istituzionale che tale progetto potrebbe avere in termini di rilancio e promozione turistica del nostro territorio. Il ministro mi è sembrato particolarmente entusiasta dichiarandosi conoscitore ed estimatore del museo Paolo Orsi. Provenzano mi ha anche suggerito un approfondimento della questione valutando anche opzioni diverse rispetto all’emendamento con l’obiettivo di realizzare il museo nei tempi più rapidi e nel modo migliore possibile. E’ chiaro che per operare per questo obiettivo è indispensabile il coinvolgimento, la condivisione e il sostegno di tutte le espressioni del territorio con la consapevolezza che siamo noi e solo noi i difensori di Siracusa e non certo e non tanto i governi di Roma e Palermo.

Sin qui Stefania Prestigiacomo.

Dopo un anno si muove qualcosa, per la verità qualcosa di strano per l’ex idroscalo di Siracusa, oggi area militare dell’Aeronautica. Partiamo dalla nota dell’agenzia giornalistica Agi del 18 maggio scorso che fa un resoconto dettagliato sull’area dell’Aeronautica. Leggiamo insieme: “Paolo Ficara non e’ l’unico deputato  a chiedere la smilitarizzazione dell’Idroscalo. Nei mesi scorsi  l’ex ministro dell’Ambiente Stefania PRESTIGIACOMO, dopo un  incontro con il ministro per il Mezzogiorno, Giuseppe  Provenzano, aveva paventato l’idea di costruire proprio nell’area dell’Aeronautica il nuovo museo archeologico di  Siracusa grazie ai fondi strutturali. Ma l’Idroscalo si trova  proprio in mezzo a due progetti privati per la realizzazione di  altrettanti porti turistici: il primo, chiamato Marina di  Archimede, e’ un cantiere in stato di abbandono dopo il crack  del gruppo Caltagirone. Questo progetto prevedeva 454 posti  barca di cui 433 destinati al diporto e i rimanenti 21 alle  forze dell’ordine; inoltre erano previste opere a terra  comprendenti hotel, negozi, club house, bar, ristorante ed altri  servizi.  Al momento, e’ in corso al tribunale di Roma la  procedura fallimentare per la vendita all’asta del bene e della  concessione demaniale. Il secondo progetto per la costruzione di  un approdo, che si chiama Spero, e’ al centro di un braccio di  ferro tra la Soprintendenza di Siracusa e la societa’, che ha  presentato ricorso al Cga di Palermo ottenendo una nuova  conferenza dei servizi per determinare il futuro di quell’area.

  Lo stesso Gruppo 34 Radar diventera’ oggetto di una ristrutturazione, che avrebbe condotto  nel 2012 alla sua cessazione di presidio di difesa Nato dei  cieli italiani, e al trasferimento dei radar a Mezzogregorio  (Noto). Oggi l’idroscalo e’ Distaccamento aeronautico di  Siracusa”.

A questa nota Agi fa seguito un breve intervento, per la verità criptico ma poi nemmeno tanto, del giornalista Andrea Armaro. Un giornalista che ha lavorato nei piani alti della politica romana. Scrive su twitter Armaro: “E si scoprì che chi voleva la smilitarizzazione dell’area militare di via Elorina lavorava volontariamente o involontariamente in buona fede e in malafede per le società interessate alla realizzazione di ben due porti turistici adiacenti. Legittimo, se lo si dichiara”. Come dire che chi chiede la smilitarizzazione dell’idroscalo “lavora” per le società interessate a due porti turistici adiacenti. In buona fede o in  malafede, per Armaro sarebbe questo l’obiettivo finale. “Legittimo, se lo si dichiara”, conclude Armaro. Insomma, ci sarebbe una guerra in corso per un’operazione economica colossale con militanti buoni e militanti cattivi. Un’altra storia siracusana su cui è necessario fare chiarezza.